sabato, Luglio 27, 2024
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Venti penne per Papa Francesco

Il granello di senape piantato in Vaticano ha donato i suoi frutti, restituendo nelle mani di un artigiano calabrese un impegno di altre venti penne. Potremmo definire cosi l’avventura del Maestro Franceso Scarpino di iointagliolegno, che ha donato una penna stilografica in frassino con venature naturali grigie al Santo Padre, simboleggiando col bianco la purezza della fede e col grigio l’imperfezione umana. Alla vista della penna Papa Francesco impone le mani per una benedizione e si rivolge con tono esclamativo all’artigiano “Lei è un artista”. L’emozione e la semplicità del gesto riempiono di gioia gli occhi senza età del maestro Francesco. La bellezza e la semplicità di questa piccola opera di legno ed inchiostro viene replicata in legno di ulivo, simbolo per eccellenza della pace e con caratteristiche diverse, per essere donata dal Papa alla delegazione dei patriarchi Libanesi in occasione di un incontro di preghiera per la pace nel mondo. 

In un piccolo capanno, nato dalle mani dell’artigiano, nella periferia di Catanzaro prendono vita molti oggetti. Oltre le penne, di straordinaria bellezza e cavallo di battaglia del Maestro Francesco, mani sapienti guidano lo scalpellino, riccioli di legno mutano la forma del ciocco e il risultato di una passione si materializza in arte sacra e profana. Gli inizi della passione con il modellismo navale, menzione particolare va alla realizzazione della nave scuola “Amerigo Vespucci” donata al museo MUSMI di Catanzaro, è cresciuta sperimentando e stuzzicando l’ingegno verso altre opere come accessori di bellezza, elementi di arredo ed ancora crocifissi, pastorali e arte sacra. 

Nave scuola “Amerigo Vespucci” donata al museo MUSMI di Catanzaro
Nave scuola “Amerigo Vespucci” donata al museo MUSMI di Catanzaro (modellismo)

“La pietra scartata è divenuta testata d’angolo”. Durante la lavorazione del legno alcuni scarti finiscono in un cesto, prossimi ad essere bruciati nel camino come fonte di calore. Spesso, però, il maestro Francesco ha la capacità di far rivivere quegli scarti dandone altre forme ed espressioni. È così che dallo scarto di un pezzo di legno di acacia, che richiama la simbologia della rinascita, prende vita un crocifisso. 

Dallo scarto di un pezzo di legno di acacia, prende vita un crocifisso
Dallo scarto di un pezzo di legno di acacia, prende vita un crocifisso

L’elemento fondamentale dell’artigiano si caratterizza nel tempo, da ormai dieci anni non indossa orologi. Varcata la soglia del piccolo capanno il tempo smette di scorrere. La vita frenetica scandita in ore, minuti e secondi, rallenta favorendo dei momenti di intimità e meditazione. Dal sorgere al calar del sole la percezione del tempo si esaurisce, ogni azione dettata dalle mani sagge assorbe il tempo giusto per il necessario e non viceversa. 

L’arte come l’artigianato è la massima espressione dell’uomo come forma di libertà e di pensiero, esente da condizionamenti esterni dettati da una società distratta e consumistica. Commissionare un lavoro senza lasciare interpretazione all’artigiano significa spegnere la fiamma che arde nei suoi desideri di espressione ed empatia. Ogni oggetto è unico ed in quanto tale, nato dalla passione, possiede un anima. 

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