martedì, Dicembre 3, 2024
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Un Vinitaly eccezionale per le terre degli Enotri

80 cantine calabresi in unico spazio espositivo, riunite per la prima volta insieme (1.400 mq. al Padiglione 12) e un ricco calendario d’eventi che comincia già dal venerdì sera con Vinitaly in the City, in piazza dei Signori (ore 21,15), battesimo con il “Sarafine Live Set”, e l’indomani, sabato 13, si prosegue con le degustazioni di passiti e di olii extravergini, guidate dal giornalista e critico gastronomico Paolo Massobrio.

Da domenica, in fiera di Verona, un fitto programma di appuntamenti curato dalla Regione Calabria e da Arsac (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) in collaborazione con i Consorzi di Tutela Vini e il Consorzio Olio di Calabria Igp.

Il calendario aggiornato e le prenotazioni online fino a esaurimento posti dalle pagine web https://bit.ly/m/vinitalycalabria

Il Vinitaly della Calabria comincia domenica 14 aprile (ore 10,30) con “Il Cirò secondo Luca”, un viaggio nella storica denominazione del Cirò con Luca Gardini, curatore della Guida ai vini dell’Espresso. Alle 12 si prosegue con una speciale degustazione in più annate di due vini con le “Verticali di Verticale”, a cura di Matteo Gallello e Jacopo Cossater, fondatori del magazine indipendente Verticale.

Alle ore 14 il convegno “Dove tutto è cominciato – Enotria, Magna Grecia e Vinitaly: le radici del futuro”, con la partecipazione di: Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria; Gianluca Gallo, assessore regionale all’Agricoltura della Calabria; per Veronafiere Spa il presidente Federico Bricolo, l’amministratore delegato Maurizio Danese e il direttore commerciale Raul Barbieri. Partecipano inoltre Filippo Demma, direttore dei Musei di Calabria e Parco Archeologico di Sibari e Crotone; e i giornalisti Massimo Tigani Sava e Andrea Radic.

Tra i principali appuntamenti dei giorni successivi i dialoghi in musica e parole con il cantautore Dario Brunori e i giornalisti Rai, Tommaso Labate e Massimo Cervelli (15 aprile ore 14,45); e l’incontro promosso da Fivi Calabria tra vignaioli e istituzioni regionali (17 aprile ore 10,30) per discutere del disegno di legge che prevede il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode del territorio.

Riflettori puntati infine anche sul Sol per una Calabria da record: 193.000 ettari di uliveti, una superficie bio (tra le più ampie d’Italia) pari al 36% di quella utilizzata, e poi 42 cultivar, 1.660 frantoi, 3 Dop e 1 Igp. Fra gli appuntamenti a tema l’incontro sul ruolo dell’olio extravergine d’oliva nella lotta ai tumori (14 aprile ore 15) e la presentazione (martedì 16, ore 11) del Piano olivicolo Calabria, a cura del Crea.

Il programma in allegato

Calabria. Dove tutto è cominciato.
Nell’Età del Bronzo in Calabria era già attestata una civiltà enoica avanzata. Ancora prima della grande colonizzazione achea, intorno al 1300 a.C., si apriva una strada alle innovazioni e si dava vita ad uno sviluppo agricolo eccezionale, in particolare vitivinicolo.

Nella successiva età del ferro, fin dagli albori del I millennio, gli Enotri furono tra i maggiori esperti nella coltivazione della vite, abilissimi utilizzatori del palo secco come tutore. Tanto che al palo secco (oinotron) e all’uso stesso del vino, le fonti antiche legano l’etimologia di Enotria/Enotri, da Oinos-Oinotrìa- Oinotroì.

 

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