domenica, Settembre 22, 2024
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Un cinico Sassuolo “scippa” tre punti al Marulla

I Lupi, che avrebbero meritato almeno il pari, condannati da un episodio sfavorevole

Semaforo rosso per il Cosenza alla seconda partita consecutiva davanti al pubblico amico che, anche questa volta, ha incitato incessantemente la squadra, applaudendola lungamente alla fine, nonostante il risultato sfavorevole maturato sul campo. Applausi meritatissimi perché i ragazzi di Alvini hanno giocato alla pari con la corazzata neroverde, cedendo solo a causa di un episodio caratterizzato sia da ingenuità che da sfortuna: ingenuità perché l’azione che ha portato al decisivo vantaggio degli ospiti è nato da un’azione offensiva dei Lupi, sfortuna perché nella chiusura sul rilancio del portiere avversario prima è inciampato Ciervo – che quindi non ha potuto intervenire adeguatamente – e poi un rimpallo casuale fra Florenzi e Mulattieri ha favorito Laurientè – solo davanti a Micai – che ha solo dovuto insaccare. La reazione dei Lupi è stata veemente e solo l’ennesimo palo stagionale, la bravura dell’estremo difensore ospite e un po’ di precipitazione hanno impedito ai rossoblù di raggiungere il meritato pareggio. Da sottolineare poi che nel finale due situazioni molto dubbie in area neroverde hanno comportato lunghi check del VAR – a cui non è seguito un adeguato recupero – senza però che l’arbitro di campo e quelli al video decidessero di intervenire o di procedere quanto meno con l’on-field review, nonostante l’intervento su Caporale sembrasse nettamente sanzionabile con la massima punizione.

Foto di Michele De Marco

SCHIERAMENTI DI PARTENZA

Mister Alvini dispone i suoi con l’abituale 3-4-1-2 in cui – rispetto all’incontro della scorsa giornata – Caporale e Strizzolo prendono il posto di Hristov e dell’indisponibile Fumagalli. Grosso cambia due uomini – inserendo Odenthal e Pieragnolo per Doig e Pierini – passando dal 4-3-3 precedente ad un 3-5-2 sistemandosi sostanzialmente a specchio per non concedere spazi alla folate del Cosenza.

Foto di Michele De Marco

 

PRIMO TEMPO: REGNA L’EQUILIBRIO, FRA IL GIRO PALLA DEL COSENZA E LE RIPARTENZE DEL SASSUOLO

I padroni di casa cercano da subito di aggirare la difesa sassolese ma Grosso ha disposto i suoi molto corti e stretti in modo da limitare al minimo i rischi e – poiché il Cosenza gioca molto alto con tutti i suoi effettivi – cercare rapidamente il contropiede, anche con lanci lunghi dalla difesa. Al 12’ – infatti – Laurientè riparte in velocità ma – una volta entrato in area da posizione defilata – conclude a lato. Risponde immediatamente il Cosenza con Florenzi che, al 14’, costringe Moldovan a deviare in angolo un tiro dalla distanza. Sull’azione susseguente, al 15’, Strizzolo sfiora il palo con un colpo di testa. Nella parte centrale della frazione le due squadre si fronteggiano lungamente a centrocampo senza riuscire a incidere. Al 37’ i Lupi si fanno di nuovo pericolosi dalle parti di Moldovan: Ciervo entra in area dalla destra, supera un paio di avversari in dribbling e conclude chiamando il portiere ospite ad una difficile respinta; la palla finisce a Kouan che tira dal limite dell’area senza però inquadrare lo specchio della porta. Al 44’ si rende pericoloso il Sassuolo con Micai che deve respingere un tiro di Iannoni. Dopo un minuto di recupero termina un primo tempo molto equilibrato, con la netta sensazione che solo un episodio possa sbloccare il pareggio.

Foto di Michele De Marco

 

SECONDO TEMPO: GOL IN AVVIO DI LAURIENTÈ, PALO DI MAZZOCCHI, HORROR-VAR, MOLDOVAN DECISIVO AL 96’  

Ad inizio ripresa Grosso rivoluziona i suoi con ben tre cambi (Obiang, Doig e l’ex di turno Pierini in campo per Pieragnolo, Odenthal e Iannoni) mentre Alvini ne effettua uno (dentro Rizzo Pinna per Charlys). Le squadre non si sono ancora sistemate nei loro nuovi assetti quando al 52’ gli ospiti passano in vantaggio con la rete di Laurientè descritta in precedenza – ancora un volta i rossoblù prendono un gol nei minuti iniziali del secondo tempo. I Lupi sono feriti ma non si arrendono e pur scoprendosi un po’, si riversano in avanti alla ricerca del pareggio. Al 72’ Kourfalidis – subentrato all’infortunato Ciervo – mette in mezzo un bel cross dalla destra ma il colpo di testa di Mazzocchi si stampa sul palo – quarto legno da inizio campionato per i rossoblù – a Moldovan battuto. Al 76’ ancora Mazzocchi controlla e si gira – appena fuori area – ma la conclusione di sinistro esce a lato. Al 79’ Mulattieri cerca di andare via in contropiede, Camporese lo sbilancia con un contrasto di spalla e la palla termina molto oltre la traversa. All’87’ Zilli costringe Paz a rifugiarsi in angolo: il giocatore neroverde in caduta tocca la palla con un braccio e il VAR, dopo un lungo consulto, fa riprendere il gioco ritenendolo probabilmente attaccato al corpo. Sul conseguente corner Laurientè colpisce nettamente Caporale ad un piede prima che il pallone finisca fra le mani di Moldovan ma – anche questa volta – dopo un check prolungato non viene concesso un calcio di rigore apparso evidente. Nonostante i due lunghi controlli al VAR e nonostante numerose interruzioni per alcuni infortuni, il direttore di gara concede – inspiegabilmente – solo sei minuti di recupero, fra lo sconcerto del pubblico di casa. Malgrado il poco tempo a disposizione i Lupi riescono a rendersi pericolosi altre due volte: al 95’ Sankoh riceve palla in area e serve Mazzocchi il cui tiro a botta sicura viene respinto in scivolata da Laurientè; al 96’ Florenzi dalla trequarti serve Rizzo Pinna la cui conclusione di sinistro è deviata da Moldovan con un tuffo prodigioso che blinda il risultato.

Foto di Michele De Marco

 

CONTINUARE SULLA STRADA DEL GIOCO

Con la prossima trasferta di Bari terminerà il “ciclo terribile” che il sorteggio dei calendari aveva riservato al Cosenza per l’inizio di campionato. In realtà, nonostante le previsioni tutt’altro che ottimistiche, la squadra di Alvini ha dimostrato di potersela giocare alla pari con tutte gli avversari affrontati, raccogliendo – sul campo – assai meno di quanto avrebbe meritato per il gioco espresso e per l’atteggiamento e la voglia sempre messe in campo. Non fosse per la penalizzazione che relega i Lupi nei bassifondi della classifica, la sconfitta di oggi – per quanto immeritata – sarebbe stata accettata con maggiore serenità. Di contro, la coesione e la convinzione messe in mostra dalla squadra finora inducono all’ottimismo anche perché, nonostante la poca esperienza del gruppo, i margini di crescita ci sono e la “feroce” determinazione di Mister Alvini garantisce che non si lascerà nulla di intentato per intervenire tatticamente sulle situazioni in cui – al momento – si evidenzia qualche difficoltà – come i gol presi ad inizio ripresa e la difficoltà a concretizzare la mole di gioco prodotta. Il Sassuolo ha dimostrato di essersi immediatamente adeguato al campionato di serie B, sfoggiando solidità e cinismo che – unite alle indubbie qualità tecniche della squadra e all’esperienza di Grosso – dovrebbero consentire alla squadra emiliana di essere protagonista fino in fondo per la promozione diretta in massima serie. In merito all’arbitraggio, oltre allo scempio compiuto nel finale di partita con la “complicità” della sala VAR – di cui si è abbondantemente scritto in precedenza – con l’aggravante dell’inspiegabile recupero limitato concesso, il signor Arena si è reso protagonista anche di una gestione dei cartellini alquanto discutibile, “dimenticando” di mostrare il secondo giallo a Iannoni e ammonendo Paz solo nel finale di partita nonostante quest’ultimo avesse fatto ricorso continuamente al fallo sistematico nel corso dell’incontro. Visti gli arbitraggi “subiti” dal Cosenza in questo inizio di stagione, sarebbe forse opportuno che il Presidente Guarascio – magari coadiuvato dal DG Ursino – facesse qualche passo ufficiale per tutelare la squadra piuttosto che dedicare le sue energie a ideare e proporre competizioni continentali, certamente affascinanti ma decisamente non prioritarie per il bene del Cosenza.

Foto di Michele De Marco

 

 

COSENZA (3-4-1-2): Micai; Venturi (83’ Zilli), Camporese, Caporale; Ciervo (62′ Kourfalidis), Charlys (46’ Rizzo Pinna), Florenzi, D’Orazio (62′ Ricci); Kouan; Strizzolo (71’ Sankoh), Mazzocchi.

A disposizione: Vettorel, Dalle Mura, Cimino, Martino, Ricciardi, Mauri, Hristov.

Allenatore: Alvini

 

SASSUOLO (3-5-2): Moldovan; Lovato (50′ Muharemovic), Romagna, Odenthal (46′ Doig); Paz, Iannoni (46’ Pierini), Boloca, Thorstvedt (75′ Lipani), Pieragnolo (46′ Obiang); Laurientè, Mulattieri.

A disposizione: Satalino, Missori, Ghion, Toljan, Moro, D’Andrea, Russo.

Allenatore: Grosso

 

ARBITRO: Arena di Torre del Greco.
ASSISTENTI: Tolfo di Pordenone e Belsanti di Bari.

IV UFFICIALE DI GARA: Mucera di Palermo.

VAR: Maggioni di Lecco.

ASSISTENTE VAR: Muto di Torre Annunziata.

MARCATORI: 52’ Laurientè (S)

NOTE: Spettatori: 7.922 di cui 17 ospiti. Ammoniti: Iannoni (S), Kouan (C), Venturi (C), Sankoh (C), Paz (S), Mulattieri (S), Lipani (S)

Angoli: 6-2. Recupero: 1′ pt, 6′ st. Possesso Palla: Cosenza 56 %; Sassuolo 44 %

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