Il presidente ff firma un nuovo provvedimento che prevede interventi negli ospedali destinati all’emergenza.
«La Calabria – spiega Spirlì – non poteva più aspettare. La lentezza e l’inadeguatezza dei commissari, e il mancato controllo, non potevano dettare i tempi e il passo al contrasto al Covid 19».
«Ho preso questa decisione – dice ancora il presidente ff – perché la ritengo l’unica da assumere in momenti come questo. Non possiamo permetterci il tempo delle riunioni, dei confronti e delle proposte: la gente ha bisogno di certezze. Le preoccupazioni e le ansie aumentano quando i rappresentanti del popolo dimostrano incertezze e dubbi. Credo che 234 posti di degenza ordinaria e 10 posti in terapia intensiva, che si sommano a quelli che in questi giorni – grazie alla precedente ordinanza – le Asp e le Aziende ospedaliere hanno attivato, possano essere già un numero tranquillizzante. Questo è il primo passo di un nuovo sentiero. Noi non molliamo, saremo a fianco dei calabresi a prescindere dalle appartenenze politiche e partitiche e al di là degli attacchi mediatici».
Non bisogna perdere altro tempo
«Lavoriamo e non perdiamo tempo in pettegolezzi da social o in strane scritture di stampa provocatrice.
Mi auguro – conclude Spirlì – che nei calabresi possa crescere la fiducia in chi li rappresenta, perché noi non indietreggiamo davanti a nessuno. Adesso, però, la cosa più importante è che, con il nostro comportamento controllato e misurato, e utilizzando sempre tutti i dispositivi di sicurezza che ci sono indicati dalle autorità sanitarie (mascherine, distanziamento, detersione costante delle mani), i calabresi restino uniti perché solo insieme ce la faremo».
Spirlì ordina, inoltre, che le Aziende sanitarie e ospedaliere cui afferiscono tali strutture avviino, entro 5 giorni dalla pubblicazione del provvedimento, «le procedure per l’adeguata sistemazione dei plessi ospedalieri da convertire in ospedali Covid-19» e che degli adempimenti posti in essere «si debba dare tempestiva informazione all’Unità di crisi regionale».
In caso di inadempienza nei termini stabiliti, «si procederà all’adozione di provvedimenti sostitutivi regionali, sotto il coordinamento della Protezione civile».