Lampedusa, Italia – Gli sbarchi di migranti a Lampedusa continuano senza sosta, con altri 316 migranti approdati durante la notte a bordo di otto barconi. Sette delle imbarcazioni sono state soccorse dalla Capitaneria di Porto, mentre l’ottava è stata salvata dalla Guardia di Finanza, che ha recuperato una barca di legno con 36 persone a bordo, tra cui 4 donne e 3 minori, provenienti dal Marocco, dalla Tunisia e dalla Siria.
I natanti trasportavano un numero di persone compreso tra 29 e 48, le quali hanno dichiarato di essere di origine ivoriana, malese, nigeriana e gambiana. Hanno inoltre riferito di essere partiti da Sfax, in Tunisia.
Tutti i migranti sono stati condotti all’hotspot di Lampedusa, dove attualmente si trovano ospitati 2.082 migranti, nonostante la capienza massima sia di meno di 400 persone. Per la tarda mattinata, su disposizione della Prefettura di Agrigento, è stato programmato l’imbarco di 741 migranti sul traghetto Galaxy in direzione di Porto Empedocle.
Trapani designato come “porto sicuro” per la nave Aurora con 52 persone a bordo
La nave Aurora dell’organizzazione non governativa Sea Watch, con 52 migranti a bordo, è stata assegnata dalle autorità italiane al porto di Trapani. “Il porto dista 15 ore di navigazione”, afferma la ong tedesca, “è un’ampia distanza per la nostra imbarcazione, ma cercheremo di raggiungerlo senza mettere in pericolo le persone soccorse”.
Nella giornata di ieri, l’Aurora, imbarcazione veloce di Sea Watch, si è trovata ad operare in un’area del Mediterraneo in cui numerose imbarcazioni erano in difficoltà. “Grazie alle segnalazioni dell’aereo di Pilotes volontaires”, spiega la ong, “il nostro equipaggio è riuscito a individuare 11 imbarcazioni con circa 485 persone a bordo. Per diverse ore, il nostro team ha cercato di stabilizzare la situazione distribuendo giubbotti di salvataggio e utilizzando gommoni in attesa dell’intervento delle autorità italiane, che hanno successivamente soccorso diverse imbarcazioni”.
La situazione dei migranti nel Mediterraneo continua a richiedere azioni concrete e coordinamento internazionale per garantire la sicurezza e l’assistenza adeguata a coloro che si trovano in mare in condizioni precarie. Le autorità italiane sono impegnate nell’affrontare questa emergenza umanitaria, ma è evidente che si rendono necessarie ulteriori soluzioni per gestire efficacemente il flusso di migranti e offrire supporto a lungo termine.