REGGIO CALABRIA – Sacchetti maleodoranti pieni di spazzatura davanti ai portoni delle case. Passaggi ostruiti dall’enorme quantità di buste gettate per strada e sui marciapiedi. L’emergenza rifiuti a Reggio Calabria è tutt’altro che superata. Oltre ai problemi derivanti dall’avanzata del Covid-19 in città, i cittadini devono fare anche i conti con quelli legati ai rifiuti che invadono le vie. Vere e proprie discariche a cielo aperto. “Di sera – scrivono alcuni cittadini – non si possono aprire neanche i portoni perché entra di tutto: topi, scarafaggi, vermi”.
“NON E’ STATO FATTO NULLA”
Sulla questione rifiuti “non è stato fatto nulla e, da oltre quattro mesi, Reggio Calabria è in piena emergenza. I rifiuti sono ammassati lungo gli slarghi e le strade cittadine fino ad impedirne il passaggio a veicoli e pedoni, microdiscariche sono un po’ ovunque. In alcuni quartieri la situazione è insostenibile. Ad Arghillà e a Ciccarello, dove più volte i rifiuti sono stati dati alle fiamme”. E’ quanto si legge in una nota del laboratorio Patto Civico.
…PERO’ ARRIVANO LE BOLLETTE TARI
“Nel frattempo sono arrivate le bollette relative all’acconto Tari 2020. In tanti chiedono la riduzione degli importi in considerazione della mancata effettuazione del servizio. Si dovrà anche tener conto di chi non ha la possibilità di pagare ed ai quali vanno ugualmente consegnati i mastelli”, scrive ancora il Laboratorio politico Patto Civico.
“Si è parlato tanto di economia circolare, ma senza l’avvio di filiere alternative poche appaiono le soluzioni immediate. Tuttavia, nell’emergenza, il termovalorizzatore, già esistente nel territorio della Città Metropolitana, potrebbe essere utilizzato meglio, considerando che non funziona a pieno regime. E’ necessaria un’interlocuzione con la Regione per ristabilire, in qualche modo, la condivisione delle scelte in un ambito in cui la concorrenza delle competenze tra gli Enti locali lo impone.
SERVE UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
“Bisogna subito far ripartire una nuova campagna informativa di sensibilizzazione della cittadinanza da coinvolgere per la riduzione del quantitativo di rifiuti e per il miglioramento della differenziazione degli stessi. In questo modo si potrà favorire la vendita dei materiali commerciabili, quali carta, plastica e vetro, ai Consorzi convenzionati e prevedendo eventuali centri di stoccaggio. Inoltre, individuare dei centri di raccolta zonali potrebbe facilitare anche un più corretto smaltimento degli ingombranti. Nel frattempo vorremmo capire fino a quando è stato prorogato il contratto con l’AVR. Inoltre quando si prevede il passaggio del servizio di raccolta e conferimento a Castore, la società in house che avrebbe dovuto consentire già da tempo l’internalizzazione del servizio?”.