L’Inps ha emesso una circolare che fornisce spiegazioni sulle modifiche introdotte con l’ultima legge di bilancio riguardanti il reddito di cittadinanza. Secondo quanto riportato nel documento, i giovani compresi tra i 18 e i 29 anni che non hanno completato le scuole dell’obbligo non avranno diritto a ricevere il reddito di cittadinanza. Sulle nuove regole del decreto di maggio, trasformato in legge a luglio, sarà diffusa una nuova circolare. Tra le novità anche la decadenza al reddito se si rifiuta la prima offerta congrua di lavoro.
La prestazione, infatti, sarà subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione degli adulti di primo livello. Ciò significa che i giovani che non abbiano adempiuto all’obbligo di istruzione non potranno beneficiare del reddito di cittadinanza, a meno che non siano già coinvolti in percorsi di politica attiva, di qualificazione o di riqualificazione.
Durante la presentazione della domanda per il reddito di cittadinanza, sarà necessario indicare i soggetti del nucleo familiare che non hanno adempiuto all’obbligo di istruzione e che non sono ancora iscritti o non frequentano un percorso di istruzione degli adulti di primo livello.
Il reddito di cittadinanza ridurrà l’importo del beneficio erogato proporzionalmente al singolo soggetto che non ha rispettato l’obbligo, che sia il richiedente o un altro componente del nucleo familiare. Se durante l’erogazione del reddito di cittadinanza viene rilevata la mancanza del requisito, l’importo verrà ridotto per la quota relativa al soggetto o ai soggetti interessati.
È importante sottolineare che ogni variazione riguardante l’adempimento dell’obbligo di istruzione dovrà essere comunicata all’Inps entro 30 giorni. Queste nuove disposizioni mirano a favorire l’istruzione e la formazione dei giovani, incentivando la partecipazione a percorsi di studio e qualificazione.