Il randagismo è un problema da risolvere e affligge tantissimi Comuni. E Rende non fa eccezione: è facile trovare per le vie della città cani smarriti o abbandonati, che vagano per conto proprio. “La Regione e l’Asp provvedano al ripristino del servizio di cattura dei cani randagi”. Così l’assessore Domenico Ziccarelli in merito alla sospensione da parte dell’Azienda Sanitaria del servizio ritenuto: “fondamentale per l’incolumità dei nostri cittadini”. Dallo scorso giugno, infatti il mancato rinnovo della convezione da parte dell’Asp e il taglio dei fondi da parte del governo regionale “hanno portato a una situazione di disagio e pericolo per la nostra comunità. Si pensi che il servizio dovrebbe coprire ben cento comuni”, ha proseguito Ziccarelli.
Il comune di Rende, da parte sua, ha: “da sempre adempito ai propri doveri. Abbiamo convenzioni con il canile rifugio e con il canile sanitario. Due terzi dei cani vano in adozione grazie anche a collaborazione con le associazioni di volontariato. E, come di nostra competenza, segnaliamo i randagi presenti sul territorio che –ha sottolineato l’assessore- possono essere catturati solo dall’Asp”.
Dal primo luglio il comando dei vigili: “più volte ha segnalato il problema all’Azienda Sanitaria Provinciale, lo stesso sindaco ha scritto nei giorni scorsi al Prefetto, ma, ad oggi, ci troviamo a dover affrontare da soli questa stringente criticità. Rende è un territorio vastissimo e già tante sono le segnalazioni da parte dei nostri cittadini. L’Università della Calabria, Macchialonga, la zona industriale e Quattromiglia le zone maggiormente colpite dal fenomeno del randagismo. La ripresa del servizio di cattura dei cani randagi nel nostro territorio deve essere ripresa: non è più tollerabile da parte di una comunità civile come la nostra questa situazione. Siamo e saremo sempre dalla parte dei cittadini e a loro tutela ci batteremo affinché non si sottovaluti questo problema”, ha concluso Ziccarelli.