Sabrina Mannarino, avvocato e consigliere regionale (Fdi) interviene su un’importante tematica affrontata oggi in Terza Commissione – Sanità, Attività sociali, Culturali e Formative: i Centri Diurni Alzheimer.
“Nella giornata odierna, la Commissione Sanità si è riunita presso il Consiglio regionale della Calabria per l’audizione in merito alle problematiche riguardanti l’assistenza ai malati di Alzheimer, la patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo che purtroppo risulta in continua crescita sia in Calabria che nel resto d’Italia (sono 1,2 milioni i malati accertati mentre 700 mila sono il numero di persone che non sanno ancora di esserne affette)” – dice Sabrina Mannarino.
“L’obiettivo che la Commissione vuole raggiungere, e a cui in particolare auspica il suo Presidente, Pasqualina Straface (Fi), la sottoscritta Sabrina Mannarino (Fdi) e Pietro Raso (Lega), è quello di agevolare e incrementare l’apertura di Centri Diurni specializzati nell’ospitare e accudire persone affette da Alzheimer (i cosiddetti CDA)” – aggiunge
Mannarino prosegue: “l’intento prefissato aderisce alla Legge n.328/2000, che mira a “promuovere interventi sociali, assistenziali e sociosanitari al fine di fornire un aiuto concreto alle persone e alle famiglie che si trovano in difficoltà”. Per il raggiungimento di tale scopo, ovvero l’implementazione di Centri Diurni Alzheimer, prevista una concertazione tra i vari dipartimenti della Regione Calabria, che unitamente ai rappresentanti delle Associazioni, potranno analizzare le problematiche sollevate in sede di audizione da medici specializzati nel settore in questione”.
“La necessità della realizzazione di tali strutture nella nostra regione nasce dall’esigenza sempre più considerevole di offrire agli individui affetti da demenza, che presentano un decadimento cognitivo ma conservano ancora una certa autonomia psicomotoria, un programma personalizzato di supporto, riabilitazione e assistenza.
I Centri Diurni Alzheimer, inoltre, non offrono solo un supporto specialistico degli operatori sanitari, ma essendo delle strutture semiresidenziali (ovvero centri che accolgono le persone nelle ore diurne) fungono da concreto sollievo per le famiglie. Infatti, questa misura consentirebbe ai parenti su cui aggrava la responsabilità e la cura del paziente di usufruire di un supporto concreto” – conclude il consigliere di Fratelli d’Italia.