lunedì, Settembre 16, 2024
spot_img
HomeIn primo pianoIl Cosenza riparte dal Ceravolo

Il Cosenza riparte dal Ceravolo

Inizia da Catanzaro il rush finale del girone d’andata

L’ennesima sosta per le nazionali sta giungendo finalmente al termine e il Cosenza è pronto a riprendere il suo cammino: saranno sei partite che, in un mese esatto, porteranno al giro di boa di metà stagione. E sebbene la B sia imprevedibile e in equilibrio fino a primavera inoltrata, questi match daranno al campionato un imprinting marcato. La ripartenza poi, non sarà un momento qualsiasi della stagione perché i Lupi dovranno scendere in campo al Ceravolo in quella che – inutile negarlo –, per la quasi totalità di entrambe le tifoserie, è LA PARTITA per eccellenza. Catanzaro e Cosenza torneranno ad affrontarsi in campionato dopo 5 anni dall’ultima volta – in serie C – e dopo ben 33 anni dagli ultimi confronti in serie B: di conseguenza, alla consueta attesa spasmodica per l’incontro – difficile pensare che, nelle due città, alla compilazione dei calendari non si sia andati subito a cercare le giornate previste – si è aggiunto lo stop della sosta che ha dilatato i tempi quasi in maniera agonica.

Non solo campanile

Lo scontro non sarà solo di campanile perché entrambe le squadre si sono rese protagoniste, finora, di un campionato decisamente apprezzabile: i giallorossi, mantenuta la base che lo scorso anno ha stravinto il campionato di C, puntellando la squadra in maniera accorta e alimentandosi dell’entusiasmo che circonda il gruppo, si sono inseriti da subito nei piani alti della graduatoria, pur con qualche comprensibile passaggio a vuoto nell’ultimo periodo. I rossoblù, partendo dalla conferma di alcuni elementi fondamentali nella salvezza di qualche mese fa, hanno finalmente dato corpo a un progetto tecnico di livello, allestendo una rosa valida e profonda. Tanto Caserta quanto Vivarini hanno dato alle loro squadre un’organizzazione di gioco offensiva e propositiva quindi è lecito attendersi – e sperare – che la partita di domenica esca dal solco della tradizione – specialmente recente – che ha spesse volte dato luogo a salomonici pareggi. Del resto, a questo punto della stagione e con una classifica decisamente in linea con gli obiettivi – per prima cosa una salvezza tranquilla e poi si vedrà –, i due mister hanno la possibilità di giocarsi la partita senza affanni e con quell’approccio battagliero e combattivo preteso dai propri supporter.

Presenza ospite penalizzata

Agonismo e spettacolo, quindi, non dovrebbero mancare in campo mentre sugli spalti la presenza della tifoseria ospite sarà fortemente limitata a causa di quanto stabilito dall’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive e dalle autorità del capoluogo di regione. Come è ormai noto, nonostante gli appelli delle due società perché il derby – sia all’andata sia al ritorno – potesse essere disputato con presenza significativa dei tifosi ospiti, i sostenitori cosentini si sono visti destinare solo 750 biglietti – letteralmente polverizzati in poche ore dalla messa in vendita –, peraltro con obbligo di tessera del tifoso e ulteriori restrizioni sulle modalità per raggiungere il Ceravolo. Sicuramente la decisione è stata presa con cognizione di causa e per motivi di ordine pubblico, ma quello che suscita perplessità è che il settore ospiti dello stadio catanzarese – così come tutta la struttura – sia stato oggetto di restyling la scorsa estate e che, nei primi incontri di questa stagione, non ci siano state restrizioni mentre sembrerebbe che, da ora in avanti, la capienza verrà ridotta ai 750 posti già citati. A questo punto, è auspicabile che per la partita di ritorno, per una questione di equità e parità di trattamento, si segua lo stesso principio, sia come linee guida – solo tesserati – sia come numero massimo, 750.

Non resta che giocare

Tornando alle due squadre, nelle due settimane a disposizione hanno certamente lavorato a fondo per mettere benzina nel motore – in modo da affrontare adeguatamente la fine del girone di andata – e per recuperare i giocatori fuori condizione o reduci da infortunio. La partita di domenica, invece, non ha bisogno di una preparazione tecnica specifica o comunque non più di quelle contro altri avversari: diverso è il discorso sul piano mentale e sull’approccio al match anche se, da questo punto di vista, più che i discorsi nel chiuso degli spogliatoi, sono stati la presenza dei tifosi agli allenamenti, gli incoraggiamenti per strada, e persino i social, ad aver fatto percepire ai calciatori – una volta di più e se ce ne fosse bisogno – cosa li aspetta prima, durante e dopo il match. La differenza, probabilmente, sarà fatta da chi riuscirà ad affrontare l’incontro con aggressività, certo, ma anche e soprattutto con concentrazione e nervi saldi per tutta la durata della gara. Per scoprire come andrà a finire, non resta che aspettare poco meno di tre giorni… o poco meno di 72 ore… o poco meno di 22.300 minuti…

 

foto di Michele De Marco

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments