Un Cosenza incerottato e rimaneggiato non riesce a tornare alla vittoria contro il Cittadella, presentatosi al Marulla con una lunga serie di sconfitte alle spalle. I Lupi – attesi ad una prova d’orgoglio dopo la sconfitta patita contro il Catanzaro – hanno disputato un discreto primo tempo ma, complici anche gli infortuni a Voca e Marras – che hanno costretto Caserta a dei cambi forzati –, si sono andati progressivamente spegnendo e hanno purtroppo confermato la poca lucidità sotto porta, sprecando le occasioni faticosamente costruite. Nel finale di partita entrambe le squadre sono sembrate stanche e più preoccupate di non perdere che di provare a vincere, anche se i rossoblù hanno sfiorato il gol risolutivo con un tiro di Florenzi.
SCHIERAMENTI DI PARTENZA
Caserta, nonostante le assenze, schiera anche questa volta il 4-2-3-1 che però, in fase difensiva, diventa un 4-4-2. Fra infortuni, squalifiche e scelte tattiche, rispetto all’undici iniziale della partita precedente escono Venturi, Calò, Praszelik, Mazzocchi e Tutino per far posto a Fontanarosa, Voca, Zuccon, Florenzi e Forte. Gorini invece presenta un 3-5-2 inserendo Maniero – fra i pali – e Carissoni per Kastrati e Tessiore.
PRIMO TEMPO: PARTITA EQUILIBRATA E TESA, IL COSENZA SPRECA DUE GROSSE OCCASIONI
I padroni di casa provano subito a farsi vedere nell’area avversaria: al 4’, Florenzi – dopo una combinazione con Antonucci – arriva sul fondo e mette in mezzo dalla sinistra ma nessun compagno riesce a farsi trovare pronto. All’8’ Carissoni crossa dalla destra, Pittarello conclude al volo ma non inquadra la porta. Al 19’ Antonucci serve Forte in area di rigore, il centravanti rossoblù viene chiuso da tre avversari e il suo tiro viene bloccato. I rossoblù aumentano la pressione ma i veneti si chiudono molto bene e non lasciano spazi. Al 26’ però Antonucci riesce a saltare il suo marcatore e serve Florenzi a centro area: il tiro in caduta del centrocampista sardo viene respinto – in qualche modo – da Maniero sui piedi di Marras che – nel passarsi il pallone dal destro al sinistro – concede alla difesa ospite il tempo di recuperare e liberare. Al 31’ grandissima occasione per i Lupi: Frabotta mette in mezzo per la conclusione di Antonucci non trattenuta dal portiere ospite che però la smorza quanto basta per consentire il salvataggio sulla linea di Carissoni. Il Cittadella – una volta scampato il doppio pericolo ravvicinato – stringe ulteriormente le linee di difesa e centrocampo e i padroni di casa non riescono più a trovare continuità di gioco e a rendersi pericolosi fino al termine della prima frazione – anche per via dell’estrema tolleranza del direttore di gara per le frequenti perdite di tempo poste in atto dai granata.
SECONDO TEMPO: IL CITTADELLA BADA A NON PRENDERLE
Nel secondo tempo la partita – già non esattamente godibile e piacevole – diventa ancora più frammentata e bloccata: il Cittadella concentra i suoi sforzi a non concedere spazi ai Lupi le cui difficoltà – fisiche, mentali e tecniche – aumentano con il passare dei minuti. Tuttavia, al 58’, Canotto – entrato da poco per Marras infortunato – vince un contrasto a centrocampo e – grazie ad un rimpallo favorevole – riesce a trovarsi solo di fronte a Maniero: in maniera inspiegabile però, l’attaccante calabrese temporeggia e si allarga prima di provare la conclusione dando il tempo alla difesa ospite di mettere in calcio d’angolo. Al 62’ Crespi – anche lui da poco subentrato – gira in rete un cross di Calò: il boato del Marulla viene però strozzato dall’intervento dell’arbitro che annulla per posizione di fuorigioco. Al 70’ si rivede il Cittadella con un tiro da fuori di Amatucci, parato senza problemi da Micai. Le due squadre a questo punto danno l’impressione di accontentarsi o –quanto meno – di essere molto preoccupate delle conseguenze di una sconfitta e – di conseguenza – il gioco ristagna a centrocampo o con lunghi lanci facili preda delle difese. Proprio nei minuti finali di partita però il Cosenza ha un ultimo sussulto. All’89’, dopo una lunga azione insistita sulla sinistra, la palla arriva a Calò appostato al limite dell’area: la conclusione del centrocampista dei Lupi viene però deviata sopra la traversa da un difensore. Sul calcio d’angolo susseguente, al 90’, la palla viene respinta alta dalla difesa, Florenzi si coordina e colpisce al volo da fuori area: il tiro è violento e Maniero deve volare per deviare nuovamente il pallone in angolo e salvare il risultato. La partita termina in pratica su questa azione con l’arbitro che manda le squadre negli spogliatoti dopo 5 minuti di recupero.
REAGIRE IN FRETTA
Il campionato sta per entrare nella sua fase più calda, quella che deciderà i destini di tutte le squadre in lotta dallo scorso agosto, quel momento in cui ogni punto acquista un peso specifico incommensurabile. Il Cosenza – dopo il confortante inizio di girone di ritorno – ci arriva in condizioni psicofisiche decisamente preoccupanti: il timore generale è che la squadra possa avvitarsi su sé stessa e finire in una spirale negativa come a fine girone d’andata. Il problema è che, se si verificasse questa malaugurata ipotesi, non ci sarebbero più prove d’appello e la situazione potrebbe precipitare. È ormai evidente che questo gruppo non abbina carattere e grinta alle grandi capacità tecniche e – considerato che molti match saranno giocati sui nervi e sulla tenuta mentale – diventa fondamentale fare prima possibile la decina di punti che manca per raggiungere la quota salvezza. La partita con il Cittadella – con tutte le attenuanti dovute alle numerose assenze – ha confermato tutti i suddetti limiti e anche – parzialmente – quelli dovuti all’integralismo tattico di Caserta. Se è vero che oggi il tecnico è stato costretto a diversi cambi forzati – sia nella formazione iniziale che nel corso dell’incontro -, è altrettanto vero che una volta che le partite diventano difficili da sbloccare o da rimontare, c’è una certa resistenza nel variare la disposizione in campo e lo sviluppo di gioco – cambiando quasi sempre “ruolo su ruolo” -, finendo per diventare prevedibili e auto-disinnescando le potenzialità offensive. Ora più che mai sarebbe necessario che l’allenatore del Cosenza riuscisse finalmente ad affrontare gli incontri con una maggiore elasticità tattica e con un approccio più reattivo, per evitare di compromettere gli sforzi fatti fino ad oggi. Il Cittadella – dal canto suo – ha ottenuto quello che voleva, vale a dire un risultato positivo che ponesse fine alla lunghissima serie negativa. Di certo, quella vista in campo al Marulla è – comprensibilmente – una lontana parente della squadra che chiuse il girone d’andata a ridosso della zona promozione diretta. Saranno le prossime giornate a stabilire se questo pareggio possa rilanciare le ambizioni dei veneti o se verranno risucchiati in zone pericolose. La direzione di gara del signor Baroni – pur non influendo in maniera pesante sul risultato come Fabbri nel turno precedente – è stata inadeguata, caratterizzata da eccessiva tolleranza per le perdite di tempo degli ospiti e da fischi troppo frequenti in situazioni di gioco che non lo richiedevano.
COSENZA (4-2-3-1): Micai; Gyamfi, Fontanarosa, Camporese, Frabotta; Voca (32’ Calò), Zuccon (78’ Viviani); Marras (55’ Canotto), Antonucci, Florenzi; Forte (55’ Crespi).
A disposizione: Lai, Marson, Cimino, Occhiuto, Praszelik, Novello.
Allenatore: Caserta
CITTADELLA (3-5-2): Maniero; Salvi, Negro, Frare; Carissoni, Amatucci (71’ Carriero), Branca, Cassano (46’ Mastrantonio), Rizza; Pittarello (84’ Maistrello), Pandolfi (46’ Magrassi).
A disposizione: Kastrati, Angeli, Sottini, Vita, Giraudo, Tessiore, Sanogo, Baldini.
Allenatore: Gorini
ARBITRO: Baroni di Firenze
ASSISTENTI: Fontani di Siena e Luciani di Milano
IV UFFICIALE DI GARA: Ancora di Roma 1
VAR: Paterna di Teramo
ASSISTENTE VAR: Di Vuolo di Castellammare di Stabia
NOTE: Spettatori: 4.331 di cui 24 ospiti. Ammoniti: Amatucci (Ci), Gyamfi (Cs), Magrassi (Ci), Branca (Ci), Salvi (Ci), Zuccon (Cs)
Angoli: 6-4. Recupero: 2′ pt, 5′ st
Possesso palla: 55 % Cosenza, 45 % Cittadella