Il dibattito sulla città unica che coinvolge Cosenza, Rende e Castrolibero continua ad infiammare le discussioni. Con esperienze passate e presenti come punto di riferimento, si cerca di comprendere i potenziali vantaggi e svantaggi di questa fusione.
La domanda fondamentale che sorge è se il processo di fusione sarà davvero utile per i comuni coinvolti. I sostenitori di questa iniziativa sperano che porti con sé nuovi finanziamenti che potrebbero contribuire a migliorare le condizioni economiche delle città coinvolte. Tuttavia, è ancora incerto se questi finanziamenti saranno effettivamente garantiti e se ci saranno forme di risparmio che potrebbero alleviare la situazione finanziaria attuale di Cosenza.
Un’altra preoccupazione riguarda l’identità dei comuni coinvolti. Molti si chiedono se ognuno manterrà la propria identità distintiva o se verrà creato un nuovo nome per la città unificata. Inoltre, viene sollevata la questione del perché Montalto Uffugo non sia stata coinvolta in questa proposta di fusione.
La proposta di legge della Regione Calabria ha suscitato alcune critiche da parte dei comuni interessati, poiché sembra limitare la loro capacità di determinare il proprio futuro. Questo ha causato preoccupazione e disagio tra i rappresentanti comunali.
Per cercare di chiarire la situazione e affrontare queste questioni, la consigliera comunale di Cosenza, Bianca Rende, ha organizzato un confronto su un presupposto “dobbiamo arrivarci tutti insieme non possiamo accettare approcci verticistici, dobbiamo arrivarci tramite la discussione degli interessi in gioco che sono soprattutto gli interessi dei cittadini, quindi, partiamo da uno spopolamento e quindi abbiamo necessità di crescere e intercettare nuove risorse“, che ha coinvolto sia il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, che il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi. Caruso ha sottolineato che la creazione di una realtà con oltre 100.000 abitanti conferirebbe un peso politico significativo in un territorio che sta affrontando il problema dello spopolamento. Tuttavia, uno dei potenziali svantaggi della fusione potrebbe essere l’assorbimento delle difficili condizioni economiche di Cosenza da parte degli altri comuni coinvolti.
Stasi, che ha già vissuto l’esperienza di fusione nel suo comune, ha evidenziato che la fusione potrebbe rappresentare un’opportunità per riorganizzare le risorse e ottenere una visione più organica del territorio. Ha sottolineato l’importanza di inquadrare correttamente la fusione per sfruttarne appieno i potenziali benefici.
Dunque, il dibattito sulla città unica Cosenza-Rende-Castrolibero rimane acceso. Mentre ci sono potenziali vantaggi politici e opportunità di riorganizzazione delle risorse, è fondamentale affrontare le preoccupazioni economiche dei comuni coinvolti e garantire una visione chiara per preservare le identità locali. Solo attraverso un dialogo costruttivo e una valutazione attenta di tutti i pro e i contro, sarà possibile prendere una decisione informata sul futuro di queste città.