Una vera e propria perla d’autore quella alla quale abbiamo assistito ieri al Teatro dell’Acquario di Cosenza che s’è concesso la prima di ‘Fiabe Volanti’, edite da Radio Coop, che hanno la firma del contrabbassista Luca Garlaschelli, dei Maestri Mirko Onofrio e Francesco Caligiuri, e la voce narrante del cantautore Brunori Sas. A potenziare la narrazione anche le illustrazioni dell’artista Carmelo Petronio.
Raccontano accompagnate dalla musica. Tre composizioni strumentali originali, di ampio respiro, che narrano le vicende comiche e surreali di una Ghiandaia, di un Tordo e di una coppia di rondini. Portando l’ascoltatore più piccino, ma anche l’adulto che gli sta accanto, a riflettere. Sull’amicizia e la solidarietà, sulla natura come bene prezioso da salvaguardare, sulle dinamiche sociali che influenzano gli esseri umani. Sono fiabe costruite sulla base di un concetto di musica antica e musica sperimentale, un allegro incrocio di varie culture. C’è compenetrazione tra il piano musicale e narrativo. A volte il narratore parla nelle pause musicali ed altre volte procede insieme all’ensemble. Cosicché la musica assume un carattere narrativo al pari delle parole. Sul palco l’intreccio e scambio vigoroso di contrabbasso e flauti dolci, un impasto di suoni che si cercano e trapassano, fino a ipnotizzare, graffiare e cullare.
Un Garlaschelli che pizzica il contrabbasso, Onofrio e Caligiuri, che incalzano con sonorità inaspettate e sempre mutevoli, a volte quasi medievali, e Brunori che narra. Il risultato corre sul brivido, ma accidenti se emoziona.
«Per Fiabe Volanti ho composto la musica della favola “Isidoro & Isidora”, di cui ho scritto anche il testo», spiega Luca Garlaschelli svelando che «proprio Codogno è il “paesino della bassa padana” in cui ho ambientato la fiaba. Conosco bene il cortile in cui faccio tornare la coppia di rondini. Così come la gatta Gustava del racconto ha il nome della nostra micia di famiglia».
Dettagli dal sapore autobiografico, dove si narra di due rondini che, come ogni anno, dall’Africa intraprendono il lungo viaggio per arrivare al loro nido italiano abbarbicato sotto un androne. Giungendo però in pieno lockdown da Coronavirus, trovando una cittadina vuota, senza più nessuno in strada e nei cortili. Nessuna anticipazione di trama, facile però intuire come l’ecologia e il poco rispetto dell’uomo verso la Terra siano gli argomenti di riflessione del racconto. Perché, come in ogni favola che si rispetti, anche in queste Fiabe Volanti la morale è cosi presente e forte che ognuno può vederla sotto la proprio lente emotiva, e basta guardare gli occhi sognanti del pubblico all’uscita per rendersene conto.
Se i più piccini si sono lasciati magicamente incuriosire dal modo in cui Brunori ha narrato le storie di questi volatili, e da come i Breathwood Ensemble le hanno suonate, gli adulti hanno potuto scoprire e, empaticamente, coglierne i messaggi.
Dario Brunori a fine serata ha voluto ringraziare i Maestri che lo hanno «coinvolto in questa ‘avventura’ e per aver dato senso a queste storie». «Spesso si parla della leggerezza di Calvino – ha aggiunto. E, si utilizza, forse come alibi per la frivolezza, e loro, Garlaschelli, Onofrio e Caligiuri, la incarnano perfettamente perché questo è un progetto dedicato a bambini di ogni età. Ma allo stesso modo ti fanno comprendere come la complessità può essere molto leggera laddove a volte la semplicità può essere molto pesante».
Due ore di emozioni vissute godute nello spazio allargato di narrazione, generi e tempi musicali che in un tranquillo venerdì sera hanno riempito il Teatro dell’Acquario.