Lo ha ribadito lo stesso leader del partito durante la trasmissione Porta a porta
“Bene ha fatto ieri sera Matteo Renzi, a Porta a porta, a precisare che Italia viva, pur non avendo ancora quel radicamento organizzativo in Calabria che le avrebbe consentito di schierare una sua lista o candidati di riferimento, certamente supporterà la formazione di centrosinistra” – scrivono in una nota Bianca Rende, consigliere comunale Italia viva Cosenza e Salvatore Giorno, Coordinatore Comitato Italia viva “Cosenza verso il futuro”
“Chi mostra stupore davanti a questa chiarezza, confonde la politica con l’opportunismo e in assoluta malafede dimostra di non volere tener conto, solo per fare un esempio, dell’opposizione costante e puntuale all’amministrazione comunale di centrodestra, a Cosenza, che si candida a guidare la Regione dopo aver portato al disastro finanziario la città, oggi piegata dai debiti e dalle vertenze con i fornitori, che minacciano di avere ripercussioni gravi e irreversibili sulla già fragile occupazione cittadina”.
“Se di trasformismo si vuole parlare – continuano – basta guardare le liste di chi ha accolto tra le sue fila chi fino ad un giorno prima collaborava in settori importanti con il Governatore oggi uscente e si stracciava le vesti per la sua ricandidatura, ovvero guidava, forte della sua fiducia, enti economici fondamentali nella gestione dei finanziamenti pubblici”.
“Detto questo Italia viva, che, ricordiamolo, ha l’indiscusso merito di aver dato vita ad un governo anti sovranista e salva Italia, in una fase di assoluto pericolo per la tenuta democratica delle sue Istituzioni rappresentative, per quanto giustamente si interroghi sull’opportunità di una formazione schiacciata sulle posizioni grilline che porterebbero ad un nuovo Ulivo “da D’Alema a Toninelli”, coerentemente non può che ritrovarsi nelle parole, come sempre limpide e lapalissiane del suo leader e sostenere, come sta già facendo, il candidato del centrosinistra alla guida della futura Regione, che dovrà raccogliere il gravoso compito di risolvere quel groviglio di immobilismo e burocratizzazione, fin qui incompatibile con qualunque ipotesi di modernità e di crescita economica, sociale e culturale nel segno della legalità e della sostenibilità” – concludono.