Tre gol dell’attaccante napoletano e i Lupi ritrovano i tre punti
Il Cosenza torna finalmente alla vittoria – dopo i segnali incoraggianti mostrati a Cremona – e lo fa con una prestazione sontuosa contro una delle squadre più forti della categoria, soffrendo quando si doveva soffrire, attaccando quando si doveva attaccare e restando lucidamente in partita – senza pericolose pause mentali – per tutta la durata dell’incontro, cosa vista in questa stagione forse solo a Palermo. Tutti gli uomini mandati in campo da Caserta hanno questa volta risposto presente, in un match che aveva tutto il sapore dell’ultima chiamata, giocando alla pari contro il Venezia e dimostrando che questa squadra avrebbe i mezzi per posizioni di classifica diverse.
FORMAZIONI INIZIALI
Caserta decide di riproporre il 4-2-3-1, schierando dal primo minuto – rispetto alla partita dello Zini – Frabotta e Forte al posto di D’Orazio e Calò. Vanoli parte con il confermatissimo 4-3-3, con gli stessi uomini che hanno battuto la Sampdoria nel turno precedente.
PRIMO TEMPO: BRIVIDO VENEZIA IN AVVIO, POI MONOLOGO ROSSOBLU’ MA GLI OSPITI NON MOLLANO
Nonostante la pioggia abbondante – sia nella mattinata che per tutta la durata dell’incontro – il terreno di gioco del Marulla tiene bene e le due squadre si affrontano da subito a viso aperto. Al 4’ il Venezia è già pericoloso: su cross di Zampano, Lella appoggia di testa per Candela che supera Micai ma si vede respingere il tiro da Venturi sulla linea. Al 7’ Marras mette la palla in mezzo da destra e Tutino schiaccia di testa fra le mani del portiere ospite. All’8’ Pohjanpalo – ben controllato da Camporese per tutta la durata dell’incontro – colpisce di testa su corner ma la palla esce a lato. Al 10’ il Cosenza sblocca la partita: Marras ruba palla a Zampano, serve Tutino che controlla e da una ventina di metri batte Joronen con un sinistro preciso e angolato. Nonostante il vantaggio i Lupi continuano a proporsi in avanti e al 17’ Joronen è costretto a mettere in angolo un tiro da lontano di Praszelik. Sul corner seguente Venturi anticipa tutti di testa sul primo palo ma mette sul fondo. Al 19’ i rossoblù raddoppiano: Frabotta scende sulla sinistra e crossa sul secondo palo dove Marras – dimenticato da Zampano – può coordinarsi e insaccare in mezza girata. Passano altri due minuti e il Cosenza segna ancora: dopo un’azione insistita sulla sinistra Forte colpisce la traversa – sedicesimo legno della stagione – con la palla che finisce sui piedi di Zuccon il cui tiro di prima intenzione viene deviato da Tutino – involontariamente e imparabilmente – alle spalle del portiere veneto. Al 24’ il Venezia riapre la partita: Busio supera Micai con una conclusione da appena dentro l’area dopo un appoggio di Pohjanpalo che però, ad inizio azione, in un contrasto di testa con Venturi, sbilancia il difensore cosentino disinteressandosi del pallone. L’intervento sembra nettamente irregolare ma il signor Volpi e il VAR la pensano diversamente e convalidano la rete. Il gol rianima i lagunari che però, pur mantenendo il possesso palla, non vanno oltre un paio di calci d’angolo conquistati. È anzi il Cosenza che nel recupero ha una doppia occasione per segnare la quarta rete: Forte serve in area Tutino la cui conclusione viene respinta da Joronen, interviene Frabotta che tira a botta sicura con intervento determinante di Sverko che devia in calcio d’angolo. Si chiude praticamente qui un primo tempo bello ed intenso, con i padroni di casa meritatamente in vantaggio.
SECONDO TEMPO: TUTINO PRENOTA IL PALLONE, GYTKJAER MITIGA L’AMAREZZA DEGLI OSPITI
Come prevedibile il Venezia si riversa subito nella metà campo cosentina – anche per via dell’assetto ultra-offensivo scelto da Vanoli che inserisce Gytkjaer per Lella – ma i padroni di casa si difendono con ordine e concentrazione, concedendo pochi spazi agli avanti arancioneroverdi, ripartendo in contropiede ma peccando di imprecisione nell’ultimo passaggio. Al 55’, su cross di Candela, Gytkjaer manda alto di testa. Al 57’ tiro dal limite di Zampano con Micai che neutralizza in due tempi senza eccessivi patemi. Pur non soffrendo in maniera particolare, Caserta decide, al 58’, di inserire Voca al posto di Forte per avere più filtro e aggressività a centrocampo. Al 63’ Pierini serve Johnsen che tira abbondantemente fuori da posizione molto favorevole. Al 70’ un’insistita azione dei Lupi si chiude con una girata a centro area di Tutino, deviata in angolo da Sverko. All’81’ il Cosenza trova il quarto gol e praticamente chiude la partita. Traversone dalla destra di Cimino, la palla allontanata dalla difesa ospite finisce sui piedi di Tutino che cede fuori area all’accorrente Frabotta: la conclusione del terzino viene smorzata e termina di nuovo all’attaccante napoletano che supera Joronen con un tiro a giro sul palo più lontano. All’87’ Dembele scatta sulla destra, riesce – nonostante l’intervento di Venturi – a servire Olivieri che mette in mezzo permettendo a Gytkjaer di segnare sotto porta. Il Venezia prova qualche altra sortita nei minuti di recupero ma il risultato non cambia più.
UN NUOVO INIZIO?
Caserta ritrova il suo Cosenza dopo mesi di “latitanza”: velocità, aggressività, sfrontatezza e palle gol in quantità erano i segni distintivi – poi smarriti – dei Lupi ad inizio campionato. Nell’incontro con il Venezia non solo si sono riviste queste caratteristiche ma, in più, i Lupi hanno messo in mostra concentrazione e personalità. Interrotta la spirale negativa, diventa ora fondamentale dare continuità già dalla prossima trasferta di Bolzano per fare acquisire maggiore consapevolezza e autostima al gruppo squadra e in modo da rendere più tranquilla la classifica. Inoltre si attendono novità interessanti e importanti dal mercato per puntellare la rosa e renderla più profonda. Riguardo al Venezia, i lagunari hanno ancora una volta dimostrato di avere un organico di altissimo livello e di giocare bene a calcio, confermando però una difesa non impeccabile se attaccata in velocità. In merito all’arbitraggio, la direzione di gara del signor Volpi – spesso lontano dall’azione – è stata assolutamente insufficiente, con fischi fuori tempo, ammonizioni distribuite troppo tardi e un atteggiamento generale arrogante da “sceriffo” del tutto fuori luogo in una partita sostanzialmente corretta.
COSENZA (4-2-3-1): Micai; Cimino, Venturi, Camporese, Frabotta; Praszelik (76′ Calò), Zuccon; Marras, Tutino (85′ Crespi), Mazzocchi; Forte (58′ Voca).
A disposizione: Lai, Marson, Sgarbi, Rispoli, Fontanarosa, D’Orazio, Gyamfi, Crespi, Viviani.
Allenatore: Caserta
VENEZIA (4-3-3): Joronen; Candela, Altare (46′ Svoboda), Sverko, Zampano (71′ Ellertsson); Lella (46′ Gytkjaer), Busio, Tessmann; Pierini (83′ Dembele), Pohjanpalo, Johnsen.
A disposizione: Oliveira, Grandi, Modolo, Bjarkason; Tcherychev, Dembele, Ullmann, Andersen.
Allenatore: Vanoli
ARBITRO: Volpi di Arezzo
ASSISTENTI: Massara di Reggio Calabria e Bitonti di Bologna
IV UFFICIALE DI GARA: Allegretta di Molfetta
VAR: Gariglio di Pinerolo
ASSISTENTE VAR: Prontera di Bologna
MARCATORI: 710’ Tutino (C), 19’ Marras (C), 21’ Tutino (C), 24’ Busio (V), 82’ Tutino (C), 87’ Gytkjaer (V)
NOTE: Spettatori: 2.256 circa di cui 794 ospiti. Ammoniti: Venturi (C), Sverko (V), Tutino (C), Svoboda (V)
Angoli: 5-8. Recupero: 3′ pt, 6′ st
Possesso palla: 43 % Cosenza, 58 % Venezia