Pari sostanzialmente giusto al Picco
Un pareggio che accontenta tutti e non soddisfa nessuno. Questa potrebbe essere l’estrema sintesi della partita di oggi pomeriggio al Picco: le due squadre, infatti, nonostante il risultato a reti inviolate non hanno lesinato energie nel cercare di superarsi e, al tempo stesso, hanno rischiato di perdere un incontro che entrambe potevano vincere. Lo Spezia prosegue quindi nella sua serie positiva mentre il Cosenza mette alle spalle la sconfitta di Marassi, riprendendo la sua marcia in classifica con un punto conseguito su un campo tradizionalmente ostico. Caserta, in particolare, che chiedeva ai suoi una prestazione di livello e maggiore concretezza in zona gol, può essere soddisfatto a metà perché i Lupi hanno giocato con discreta continuità – specialmente nel secondo tempo – e creato tanto ma hanno, ancora una volta, peccato in concretezza sotto porta – anche per merito di Dragowski.
FORMAZIONI CON IMPREVISTI
Da parte spezzina la difesa è forzatamente rivoluzionata: Alvini, schierando il consueto 3-4-1-2, inserisce Gelashvili e Serpe per gli squalificati Bertola e Nikolau, puntando in attacco su Francesco Esposito al posto di Moro, relegato inizialmente in panchina. Caserta, pur confermando il 4-2-3-1, rivoluziona la formazione inserendo Martino, Fontanarosa, Viviani, Canotto e Voca per Rispoli, D’Orazio, Calò – prima esclusione del regista dall’undici iniziale -, Mazzocchi e Tutino.
PRIMO TEMPO: ROSSOBLU’ ALL’INIZIO, POI TANTO SPEZIA
L’inizio del match sembra dare ragione alle scelte dell’allenatore calabrese perché il Cosenza aggredisce lo Spezia, mettendo praticamente le tende nella metà campo ligure e creando numerose occasioni: al 13’ Canotto crossa dalla sinistra e Forte sfiora il palo alla sinistra del portiere di casa. Al 15’ Marras effettua un tiro-cross da fuori area e Dragowski devia il pallone oltre la traversa. Al 20’ un tiro di Canotto viene smorzato dalla difesa di casa, Forte si inserisce e conclude con il portiere spezzino che si oppone con il corpo alla disperata. Il Cosenza sembra in pieno controllo della partita ma al 24’, da un errore in impostazione di Venturi, Antenucci prende palla, supera Marras e, mentre sta per concludere, viene fermato in calcio d’angolo da un recupero dello stesso Venturi – che rimedia al suo errore precedente. Dalla battuta del corner, Gelashvili svetta di testa a pochi passi da Micai spedendo la palla a lato di poco. Al 28’ lo Spezia combina sulla destra e arriva al tiro nuovamente con Antonucci: Micai para senza particolari difficoltà. L’inerzia della partita è ora dalla parte dei padroni di casa che costringono il Cosenza a difendersi – con qualche affanno – sulla sua tre quarti, costruendo iniziative pericolose quasi sempre sulla fascia destra: al 35’ Reca conclude da fuori area fra le braccia di Micai; al 36’ Antonucci non inquadra la porta. I Lupi rompono l’assedio spezzino nel finale di tempo: al 43’ una punizione dal limite di Forte viene respinta dalla barriera e il susseguente check del VAR conferma l’assenza di irregolarità – il Cosenza reclamava un possibile tocco di mani. Al 45’ Reca spara alto sulla traversa da posizione molto invitante e, dopo 2 minuti di recupero, il primo tempo si chiude in parità, con le due squadre che si sono fondamentalmente divise a metà supremazia territoriale e occasioni da rete.
SECONDO TEMPO: PARTENZA SPEZZINA, SUPREMAZIA DEL COSENZA, FINALE THRILLING
Il secondo tempo si apre con un cambio per parte: nel Cosenza, D’Orazio sostituisce Fontanarosa – apparso in evidente difficoltà nel contenere gli attaccanti di casa nel finale di tempo – mentre lo Spezia inserisce Cassata per Bandinelli – che a fine prima frazione lamentava qualche problema fisico. I padroni di casa riprendono a premere e confezionano due occasioni in successione, entrambe con Zurkowski: al 47’ il tiro da fuori area è debole e facile preda del portiere ospite che, al 53’, è invece costretto a deviare in angolo su una conclusione da pochi passi. Caserta corre ai ripari e inserisce, al 56’, Tutino e Mazzocchi per Canotto e Viviani, spostando Voca di fianco a Praszelik e passando ad una sorta di ibrido 4-2-4/4-4-2 – fra fase offensiva e difensiva. I risultati si vedono subito: il Cosenza guadagna immediatamente campo, andando a prendere gli avversari al limite della loro area e quasi costringendo i difensori di casa all’errore. Al 58’ Tutino si libera sulla destra in area, esita probabilmente un attimo di troppo prima di concludere a rete e serve Forte quando forse il compagno non si aspettava più il passaggio: il tiro del centravanti rossoblù viene smorzato dalla difesa spezzina che libera. Al 59’ ancora Tutino – che svariando lungo tutto il fronte d’attacco non offre riferimenti alla difesa di casa – mette un bel pallone in mezzo dalla sinistra per Forte che, in allungo, anticipa il suo diretto marcatore ma non riesce ad imprimere forza sufficiente al pallone, parato da Dragowski senza difficoltà. Al 67’ Praszelik conclude da fuori area e il portiere degli aquilotti para in due tempi. A questo punto – nonostante i cambi effettuati dai due allenatori – subentra un po’ di stanchezza, le squadre si allungano e, nonostante nessuna delle due squadre tiri i remi in barca per accontentarsi del pari, la partita si “sporca” un po’, aumentano i capovolgimenti di fronte ma aumentano anche gli errori in appoggio – da ambo le parti – specialmente al momento dell’ultimo passaggio. Al 79’ Calò – entrato un paio di minuti prima al posto di Praszelik, sfinito e acciaccato – vede lo scatto di Florenzi – anche lui subentrato a Marras da pochi minuti – e lo serve con uno splendido lancio da un’area all’altra: il giocatore sardo, che sarebbe stato solo a tu per tu con il portiere di casa, non arriva sulla palla per questioni di centimetri. Nel recupero – 4 i minuti concessi dall’arbitro, più un successivo minuto aggiuntivo – succede di tutto: al 91’ il Cosenza arriva nell’area ospite, dopo un batti e ribatti la palla giunge a Venturi che tira riuscendo a tenerla bassa, supera una selva di gambe e colpisce un palo clamoroso, proprio sotto il settore occupato dai suoi tifosi. Al 94’, sugli sviluppi di un corner battuto da Salvatore Esposito, Serpe schiaccia di testa e Micai salva il risultato con una parata strepitosa sulla sua sinistra. Al 95’ su una palla spiovente dalla sinistra Amian, poco fuori l’area piccola, controlla e tira mandando di un soffio sopra la traversa. Sulla successiva rimessa in gioco di Micai, l’arbitro decreta la fine delle ostilità.
RIPARTIRE DAL GIOCO
Spezia e Cosenza si sono affrontate a viso aperto, senza tanti tatticismi e hanno dato vita ad un match piacevole e “senza padrone” da cui sarebbe potuto scaturire qualunque risultato. Lo Spezia, dopo un avvio di campionato decisamente difficoltoso e al di sotto delle attese, prosegue la sua risalita, affidandosi soprattutto alle sue individualità. Nel prossimo turno affronterà una Cremonese sicuramente in salute ma ancora altalenante. Il Cosenza ha in parte ritrovato sé stesso, confermando che quando riesce ad aggredire, ri-aggredire ed attaccare tenendo il pallino del gioco, può fare male a chiunque ed in qualsiasi momento mentre quando deve difendersi – avendo uno schieramento spiccatamente offensivo – va un po’ sotto pressione. Nel complesso, comunque, la prestazione dei rossoblù è stata sicuramente più continua e consistente rispetto al turno precedente con diversi aspetti positivi come il rientro di Martino dall’inizio – e la sua tenuta per tutta la durata dell’incontro – o la conferma della estrema duttilità e affidabilità di Voca. Viviani e Canotto, pure in evidente crescita, sembrano avere ancora bisogno di un po’ di tempo per essere decisivi e determinanti con continuità. Nel prossimo turno i Lupi torneranno finalmente al Marulla e ospiteranno la Feralpisalò dei tanti ex – Zaffaroni, La Mantia, Butic, Camporese e Fiordilino – oggi nuovamente e pesantemente sconfitta in casa: probabilmente, la chiave della partita sarà trovare il modo di scardinare la difesa avversaria senza esporsi al contropiede ospite. Infine, l’arbitro: la direzione di gara del signor Minelli di Varese è stata nel complesso sufficiente ma, come nella altre volte in cui – in passato – ha diretto il Cosenza, la gestione dei cartellini è stata un po’ sbilanciata a sfavore dei rossoblù: emblematica un’entrata durissima di Cassata su Martino con il piede a martello – quasi da rosso diretto – senza nessuna sanzione comminata quando D’Orazio ha preso un giallo pesante – era in diffida e sarà squalificato – per presunta perdita di tempo mentre si confrontava con l’assistente di linea su un fallo di mani non segnalato.
SPEZIA (3-4-1-2) Dragowski; Amian, Serpe Gelashvili; Elia (dal 63′ Koudo), Bandinelli (dal 46′ Cassata), S. Esposito, Reca; Antonucci (dal 79′ Cipot), Zurkowski (dal 91′ Candelari); F. Esposito (dal 63’ Moro).
A disposizione: Zoet, Zovko, Moutinho, Cipot, Pietra, Krollis, Corradini, Hristov.
Allenatore: Alvini.
COSENZA (4-2-3-1): Micai; Martino, Meroni, Venturi, Fontanarosa (46’ D’Orazio); Viviani (56’ Mazzocchi), Praszelik (77’ Calò); Marras (73’ Florenzi), Voca, Canotto (56’ Tutino); Forte.
A disposizione: Marson, Sgarbi, Rispoli, Crespi, Arioli, Zilli, Zuccon.
Allenatore: Caserta
ARBITRO: Minelli di Varese
ASSISTENTI: Pagliardini di Arezzo e Severino di Campobasso.
IV UFFICIALE DI GARA: Iacobellis di Pisa.
VAR: Di Paolo di Avezzano.
ASSISTENTE VAR: Santoro di Messina
NOTE: Spettatori: 5.462 di cui 109 ospiti. Ammoniti: Antonucci (S), Meroni (C), Elia (S), Tutino (C), D’Orazio (C), Venturi (C), Gelashvili (S), Voca (C)
Angoli: 8-4. Recupero: 2′ pt, 5′ st