lunedì, Settembre 16, 2024
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Cosenza, un punto che può servire

Per i Lupi un pareggio in rimonta contro il Palermo

Prima vittoria ancora rimandata per il Cosenza di Viali ma – per come si erano messe le cose e per i risultati maturati sugli altri campi – il pari contro il Palermo è un risultato da non disprezzare. L’andamento dell’incontro ha seguito il canovaccio ormai consolidato da quando il tecnico lombardo è tornato a sedersi sulla panchina rossoblù: inizio partita confortante, con due ghiotte occasioni non concretizzate, solito calo fisico repentino con cessione del pallino del gioco agli avversari fino a subire la rete dello svantaggio. Dopo la conseguente sbandata, con il rischio di compromettere definitivamente il risultato, i Lupi hanno faticosamente risalito il campo raggiungendo il pareggio su rigore, hanno avuto qualche opportunità per completare la rimonta e poi si sono chiusi ordinatamente per difendere il punto. Ovviamente ancora non basta per tirarsi definitivamente fuori dai guai ma – quanto meno – si continua a muovere la classifica e i giocatori sembrano remare tutti – o quasi – nella stessa direzione, nonostante si palesino ancora problemi caratteriali e di tenuta fisica.

Foto di Michele De Marco

FORMAZIONI INIZIALI

Viali opta per un inatteso 3-5-2 – disponendo i suoi uomini a specchio rispetto agli avversari – stravolgendo la formazione anche negli interpreti: infatti, oltre allo squalificato Marras, rispetto alla partita di Piacenza escono dall’undici titolare Gyamfi, D’Orazio, Voca, Florenzi e Mazzocchi e vengono schierati Venturi, Canotto, Zuccon, Praszelik, Frabotta e Antonucci. Mignani conferma il modulo già usato nella sua prima partita sulla panchina rosanero effettuando quattro cambi: Segre, Stulac, Lucioni e Di Mariano – con gli ultimi due appiedati dal giudice sportivo – vengono sostituiti da Gomes, Henderson, Nedelcearu e Buttaro.

Foto di Michele De Marco

PRIMO TEMPO: PALO DI CALÒ E OCCASIONISSIMA DI CANOTTO PER I LUPI, TRAVERSA DI MANCUSO E GOL DI BUTTARO PER I ROSANERO

Buon inizio dei padroni di casa che si rendono pericolosi già al 3’: Calò lancia Canotto in profondità ma l’esterno rossoblù – pur avendo spazio per puntare la porta – ha un controllo non ottimale e consente il recupero a Nedelcearu che può deviare in corner. Dagli sviluppi del calcio d’angolo, al 4’, Venturi tira in porta ma Ceccaroni devia con la schiena. Al 13’ Tutino va via a Nedelcearu che lo colpisce al volto – forse in maniera fortuita – ma per il signor Marinelli –  come al solito autore di una direzione di gara superficiale e inadeguata – non ci sono neanche gli estremi per un calcio di punizione. Le due squadre sono molto guardinghe e attente, di conseguenza il ritmo di gioco – anche per via della giornata calda – non può che risentirne. Al 24’ il Cosenza va vicinissimo al vantaggio: calcio di punizione di Calò da circa 25 metri, la palla supera sia la barriera che il portiere ospite ma va ad incocciare sul palo interno e dopo aver ballato sulla linea di porta esce sul fondo dalla parte opposta. Con quello colpito dal regista rossoblù, il totale dei legni in campionato arriva alla ragguardevole cifra di 20. Al 28’, sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto ancora da Calò, la palla si impenna e arriva appena dentro l’area a Canotto che si coordina e conclude al volo di sinistro: la palla indirizzata all’angolino basso viene però deviata in calcio d’angolo all’ultimo momento da Diakitè. I padroni di casa rifiatano e il Palermo alza subito il baricentro pur non andando – inizialmente – oltre uno sterile giro palla. Al 32’ imbucata di Diakitè per Mancuso la cui conclusione viene murata da Camporese. Al 35’ prima clamorosa occasione per gli ospiti: Di Francesco sulla sinistra salta un paio di difensori rossoblù e mette al centro per Mancuso che – di prima intenzione – centra in pieno la traversa a Micai battuto. Passa solo un minuto e Brunori – sempre dalla sinistra – mette un pallone teso al centro costringendo Micai a bloccare a terra in due tempi. I Lupi sembrano in debito d’ossigeno e il Palermo trova in chiusura di prima frazione il gol del vantaggio, con un’azione sempre dalla fascia sinistra: Lund viene lanciato in profondità, elude il tentativo di fallo di Venturi e crossa al centro dove Buttaro anticipa Frabotta – in vantaggio sul giocatore ospite ma un po’ superficiale nella copertura – e mette il pallone alle spalle dell’incolpevole Micai. Appena il tempo di riportare la palla a centrocampo e – dopo un minuto di recupero – l’arbitro decreta la fine del primo tempo con gli ospiti – più abili a concretizzare l’episodio favorevole – in vantaggio.

 

SECONDO TEMPO: ANCORA PALERMO IN AVVIO, POI TUTINO LA RIPRENDE SU RIGORE. QUALCHE BRIVIDO NEL FINALE

Ad inizio secondo tempo il Cosenza sembra ancora sotto shock per il gol subito e fatica a superare la linea di centrocampo. I giocatori palermitani avvertono le difficoltà dei locali e provano a chiudere la partita. In particolare gli avanti rosanero si rendono pericolosi due volte nel giro di pochi minuti: al 52’ Brunori – per il resto ben controllato dalla difesa rossoblù – va in slalom in area di rigore e conclude costringendo Micai a rifugiarsi in calcio d’angolo. Dalla battuta del corner la palla arriva a Gomes il cui tiro al volo viene nuovamente deviato sul fondo dalla difesa calabrese. Viali inserisce Crespi per Praszelik al 55’, modificando l’assetto dei suoi sul campo, per provare a scuotere la squadra. Il prodotto del settore giovanile della Lazio entra con il piglio giusto, sia sotto il profilo del pressing sia offrendo supporto a Tutino e Antonucci. I Lupi riguadagnano campo: al 60’ Antonucci recupera palla e serve Tutino che viene steso da Ceccaroni appena dentro l’area. Stranamente – visto il comportamento tenuto nel corso dell’incontro – Marinelli decreta immediatamente il calcio di rigore in favore dei padroni di casa. Lo stesso attaccante napoletano si incarica del tentativo di trasformazione e al 62’ batte Pigliacelli con un destro violento a incrociare che il portiere palermitano riesce solo a toccare. Per Tutino, oltre al classico gol dell’ex, arriva la quattordicesima rete in campionato che gli consente di superare il suo record personale. Sulle ali dell’entusiasmo per il pareggio il Cosenza ritrova nuove energie e crea due occasioni in rapida successione: al 64’ Tutino riceve palla sulla trequarti, avanza e tira ma la sua conclusione viene smorzata terminando fra le braccia del portiere siciliano. Al 65’ Canotto parte in velocità sulla destra, entra in area e lascia partire un diagonale velenoso che termina di poco a lato. Al 71’ il Palermo va vicino al raddoppio in maniera piuttosto casuale: Meroni spazza un cross ma il rinvio finisce sul piede di Soleri – entrato da poco – con il pallone che si impenna e finisce di poco sopra la traversa. Le squadre sono entrambe abbastanza stanche, il Cosenza lascia il pallino del gioco agli ospiti, difendendosi con ordine ma senza rinunciare a tentare qualche ripartenza. All’89’ Crespi si libera sulla fascia sinistra, scende sul fondo e mette al centro un pallone teso per Forte che viene anticipato da Ceccaroni un attimo prima che l’attaccante rossoblù possa concludere verso la porta. Al 90’ su calcio d’angolo di Calò, Meroni sfiora di testa e prolunga per Crespi che però non riesce a intercettare e indirizzare in rete. L’incontro termina dopo sette minuti di recupero senza altri sussulti.

Foto di Michele De Marco

UN ALTRO PICCOLO PASSO VERSO LA SALVEZZA

I Lupi devono ancora rimandare il ritorno alla vittoria ma danno un po’ di continuità ai risultati e – rimontando la seconda partita consecutiva – mostrano almeno voglia di non arrendersi. Certo, per tirare fuori un po’ di carattere bisogna prendere sempre qualche schiaffo e non tutti i giocatori sembrano aver capito quale sia l’atteggiamento necessario da mettere in campo ma – perlomeno – la squadra riesce a reagire e a raddrizzare le partite. Dal punto di vista della condizione fisica invece la situazione pare essere più preoccupante: se nella gestione Caserta il calo avveniva nei secondi tempi, il Cosenza attuale sembra esaurire la sua spinta intorno alla metà della prima frazione, con gli avversari che – improvvisamente – vanno al doppio della velocità dei giocatori rossoblù. Le reazioni e le rimonte già descritte hanno origine più da energie nervose che da fondo atletico e c’è da sperare che, nello sprint finale del campionato, il lavoro di Pincente – seppure condizionato dal pochissimo tempo avuto a disposizione – possa consentire ai Lupi di avere qualche boost supplementare da spendere. Riguardo al Palermo è evidente che – nonostante i nomi in organico e i mezzi economici del City Group – la squadra non sia al livello di Parma e Como ma negli eventuali playoff, vista la particolarità degli spareggi, potrà comunque giocarsi le sue chance. Per quanto riguarda il direttore di gara, Marinelli – come già detto in precedenza – ha confermato di essere poco reattivo e poco vicino all’azione, favorendo perdite di tempo e gioco spezzettato, sorvolando su almeno 2-3 situazioni in cui sarebbe stato opportuno e corretto estrarre il cartellino giallo.

COSENZA (3-5-2): Micai; Venturi, Camporese, Meroni; Canotto (73’ Mazzocchi), Zuccon (86’ Florenzi), Calò, Praszelik (55’ Crespi), Frabotta; Tutino (86’ Forte), Antonucci (73’ Voca).

A disposizione: Marson, Lai, Cimino, D’Orazio, Fontanarosa, Gyamfi, Viviani.

Allenatore: Viali

PALERMO (3-5-2) Pigliacelli; Diakitè, Nedelcearu, Ceccaroni; Buttaro, Gomes, Henderson (63’ Coulibaly), Lund (78’ Aurelio), Di Francesco (85’ Insigne); Brunori (78’ Segre), Mancuso (63’ Soleri).

A disposizione: Desplanches, Graves, Stulac, Marconi, Chaka Traorè.

Allenatore: Mignani.

ARBITRO: Marinelli di Tivoli.
ASSISTENTI: Valeriani di Ravenna e Cavallina di Parma.

IV UFFICIALE DI GARA: Gemelli di Messina.

VAR: Manganiello di Pinerolo.

ASSISTENTE VAR: Pagnotta di Nocera Inferiore.

MARCATORI: 44’ Buttaro (P), 62’ Tutino (C-rig)

NOTE: Spettatori: 6.363 di cui 644 ospiti. Ammoniti: Calò (C)

Angoli: 3-3. Recupero: 1′ pt, 7′ st. Possesso Palla: Cosenza 33 %, Palermo 67 %

Foto di Michele De Marco
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