La prima partita del nuovo anno porta al Cosenza un’altra sconfitta con la Cremonese uguale nella sostanza – sempre zero punti raccolti – ma profondamente diversa per l’approccio della squadra alla partita. L’incontro di Cremona, sul filo dell’equilibrio per tutta la sua durata, viene deciso – come spesso avviene in questi casi – da un episodio, un gol sugli sviluppi un calcio d’angolo – concesso con troppa leggerezza da Rispoli – nel momento in cui la squadra ospite sembrava in controllo e forse con un po’ più di birra in corpo. I ragazzi di Caserta, pur accusando – inevitabilmente – il colpo, non hanno comunque mollato, dando prova di essere ancora “vivi” e provando fino alla fine a raddrizzare la partita, venendo ancora una volta fermati dai “soliti” immancabili legni.
Formazioni iniziali delle squadre
Stroppa parte con il confermatissimo 3-5-2, con il solo innesto – rispetto all’ultima di andata – di Zanimacchia per Majer. Caserta vara un quasi inedito – per la stagione in corso – 4-3-3, mettendo in campo il nuovo arrivo Camporese, con D’Orazio, Zuccon, Praszelik e Marras per Sgarbi, Fontanarosa, Viviani, Voca e Martino.
Primo tempo: inizio di marca grigiorossa, sostanziale equilibrio
I padroni di casa iniziano in maniera molto aggressiva, costringendo i rossoblù nella loro trequarti difensiva. Al 2’, sugli sviluppi del primo calcio d’angolo dell’incontro, Coda – appostato appena fuori dall’area piccola – colpisce di sinistro chiamando Micai ad una difficile respinta.
Al 9’ ancora pericolosa la Cremonese con Vazquez che impegna severamente – con una conclusione da fuori area – il portiere dei Lupi, anche se l’azione era con ogni probabilità viziata da un fuorigioco di posizione di un giocatore lombardo. Al 15’ Coda riceve un lancio in profondità e, pur decentrato e distante, prova ugualmente il tiro che Micai para agevolmente. Assorbito il forcing iniziale dei grigiorossi, gli ospiti iniziano a proporsi in avanti, pur essendo un po’ lenti nell’impostazione e nel giro palla, consentendo così alla Cremonese di intasare gli spazi nella propria metà campo difensiva.
21’ Marras riceve in area ospite, temporeggia invece di concludere e appoggia all’accorrente Praszelik il cui tiro viene respinto da un difensore. Al 23’, su una punizione dalla tre quarti battuta da Calò, Venturi corregge di testa ma la palla termina senza problemi fra le braccia di Jungdal. Al 33’ si rivedono in avanti i padroni di casa: Vazquez mette al centro un pallone invitante che Coda spedisce di testa abbondantemente fuori.
Al 45’ cross basso dalla destra di Collocolo con pallone solo sfiorato da Micai e allontanato da Camporese prima che possa intervenire uno degli attaccanti di casa. Su questa azione termina un primo tempo equilibrato, in cui le squadre si sono “rispettate” restando corte e senza scoprirsi, con la Cremonese vicina alla rete in avvio di frazione e il Cosenza che ha sprecato qualche buona ripartenza per poca lucidità e insufficiente rapidità in occasione dell’ultimo passaggio.
Secondo tempo: la Cremonese sfrutta una palla inattiva
L’inizio della ripresa conferma l’equilibrio visto nella prima frazione. Al 50’ Mazzocchi tira da circa 25 metri ma la conclusione centrale e non particolarmente potente viene parata senza affanni dal portiere di casa. Al 55’ Vazquez effettua un gran tiro da fuori area e Micai – ancora una volta – gli nega il gol.
Con il passare dei minuti il Cosenza guadagna progressivamente campo, costringendo i grigiorossi di casa a difendersi e provare a ripartire di rimessa. Al 58’ Calò serve Tutino in area con Ravanelli che anticipa di un soffio l’attaccante napoletano e mette la palla in angolo.
61’, sul vertice destro dell’area di rigore, Calò lascia il pallone a Zuccon che controlla e indirizza la palla all’incrocio dei pali: la deviazione in corner di Jungdal con la mano di richiamo è spettacolare e decisiva.
75’, la Cremonese conduce un’azione d’attacco sulla sinistra e sul pallone messo al centro, Rispoli non si avvede di essere solo – forse per un’omessa o errata chiamata dei compagni della difesa – spedendo in calcio d’angolo una palla che sembrava agevolmente gestibile. Sulla susseguente battuta del corner, al 76’, la Cremonese sblocca il risultato: Zanimacchia crossa al centro, Antov stacca in terzo tempo praticamente indisturbato – anticipando avversari e compagni – e batte l’incolpevole Micai.
Il Cosenza allunga la serie dei pali
Il Cosenza si riversa in avanti, seppur in maniera confusa, alla ricerca del pareggio che – per quanto visto in campo – sarebbe il risultato più giusto.
La precipitazione però non consente ai Lupi di creare pericoli concreti per la porta lombarda fino all’inizio del recupero. Al 90’ Marras impegna Jungdal con un tiro dal vertice destro dell’area: sulla respinta del portiere di casa, Ravanelli rinvia addosso allo stesso Marras e il pallone si impenna andando a colpire il palo con Jungdal battuto.
Passa un solo minuto e al 91’, su un cross di Frabotta dalla sinistra, Crespi anticipa di testa l’uscita dell’estremo difensore grigiorosso: la sfera colpisce ancora una volta il montante, l’azione sfuma e si esauriscono le speranze del Cosenza di acciuffare un meritato pareggio.
Amarezza e lacune in organico da colmare
La Cremonese si conferma una squadra solida, con una rosa profondissima, che concede poco o nulla agli avversari: ad oggi è decisamente una delle candidate più verosimili alla promozione diretta ed è quanto meno difficile immaginarla fuori dalla lotta per la serie A fino alla fine della regular season.
Il Cosenza torna a mani vuote da Cremona ma – mantenendosi lucidi e obiettivi – è oggettivamente difficile non vedere che la squadra ha fornito una prestazione accettabile – al netto del gol subito e delle circostanze che lo hanno generato – e che avrebbe meritato almeno un punto. Ovviamente le prestazioni positive senza fare risultato servono a poco e sarà fondamentale riprendere a fare punti con continuità, prima che la classifica diventi ancora più problematica – finisse oggi il campionato i Lupi, seppure per un solo punto, sarebbero comunque salvi.
La reazione dopo il gol subito e la capacità di affrontare con ordine e attenzione per lunga parte dell’incontro una squadra come la Cremonese – mettendola anche in difficoltà – lasciano sperare che, con i necessari correttivi all’organico, si possa rivedere il Cosenza di inizio stagione e aumentare la distanza dalla zona calda della classifica.
Per fare questo però è imprescindibile che dal mercato arrivino – al più presto – gli elementi che mancano alla squadra, in particolare un terzino destro – Cimino e soprattutto Rispoli non garantiscono quello che serve – e un centrocampista con fisico importante, capace di fare con uguale efficacia le due fasi.
Riguardo alla direzione arbitrale, il signor Tremolada è stato autore di una prestazione largamente sufficiente, con il solo neo di aver concesso troppa “libertà” a Vazquez che, fra proteste reiterate e interventi duri, avrebbe meritato il cartellino giallo in due-tre occasioni.
CREMONESE (3-5-2): Jungdal; Antov, Ravanelli, Bianchetti (78′ Lochoshvili); Ghiglione (46’ Okereke), Collocolo, Castagnetti, Zanimacchia (46′ Quagliata), Sernicola; Vazquez (89’ Majer), Coda (46’ Tsadjout).
A disposizione: Brahja, Saro, Rocchetti, Della Rovere, Abrego, Ciofani, Afena-Gyan.
Allenatore: Stroppa
COSENZA (4-3-3): Micai; Cimino (74’ Rispoli), Camporese, Venturi, D’Orazio (62’ Frabotta); Praszelik (83’ Florenzi), Calò, Zuccon (62’ Voca); Marras, Tutino, Mazzocchi (83’ Crespi).
A disposizione: Lai, Marson, Castelnuovo, Meroni, Fontanarosa, Viviani, Zilli.
Allenatore: Caserta
ARBITRO: Tremolada di Monza.
ASSISTENTI: Berti di Prato e Niedda di Ozieri.
IV UFFICIALE DI GARA: Arena di Torre del Greco.
VAR: Miele di Nola.
ASSISTENTE VAR: Di Bello di Brindisi.
MARCATORE: 76’ Antov
NOTE: Spettatori: 8.337 di cui 658 ospiti. Ammoniti: D’Orazio (Cs), Praszelik (Cs), Ravanelli (Cr), Venturi (Cs), Collocolo (Cr), Florenzi (Cs), Camporese (Cs), Okereke (Cr)
Angoli: 11-2. Recupero: 0′ pt, 6′ st. Possesso Palla: Cremonese 55 %, Cosenza 45 %