lunedì, Settembre 16, 2024
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Cosenza, continua il sortilegio del derby

Così come al Ceravolo la partita la fa – essenzialmente – il Cosenza ma – così come all’andata – la vittoria va al Catanzaro, sicuramente più abile e più cinico a concretizzare le poche occasioni avute. I Lupi, partiti con l’approccio e l’aggressività giusti, perdono Tutino dopo pochissimi minuti e non riescono – fra malasorte, imprecisione e decisioni arbitrali al limite dell’incomprensibile – a superare Fulignati, venendo puniti ben oltre i propri demeriti. Sembra la trama di un film già visto e – in effetti – sono ormai tante le partite in cui i rossoblù sono usciti dal campo con lo stesso rammarico. Il fatto che sia successo anche contro i corregionali, davanti allo stadio stracolmo, non può che acuire la delusione e l’amarezza della tifoseria cosentina.

FORMAZIONI DI PARTENZA

Caserta conferma modulo e formazione del turno infrasettimanale, inserendo Mazzocchi al posto di Voca, che prende posto in panchina. Vivarini non si discosta dal consueto 4-4-2, inserendo Scognamillo, Veroli, D’Andrea e Pompetti per Antonini, Krajnc, Sounas e Verna.

DERBY PRIMO TEMPO: TUTINO SI FA MALE, IEMMELLO LA SBLOCCA, FULIGNATI CONSERVA IL VANTAGGIO

Pronti via, Praszelik butta giù con il petto Iemmello, rendendo all’attaccante giallorosso l’entrataccia vigliacca dell’andata – nelle stesse condizioni – e mettendo in chiaro le intenzioni della squadra di casa. Al 3’ Calò lancia Tutino in profondità: l’attaccante napoletano scatta, controlla e tira ma la conclusione viene deviata in corner. Al termine dell’azione Tutino si butta a terra toccandosi il retro della coscia. Rientra in campo dopo l’intervento dei sanitari ma al 10’ è costretto ad abbandonare il campo in lacrime, sostituito da Forte. Nonostante l’uscita del loro giocatore più rappresentativo, i Lupi continuano a fare la partita mettendo diversi palloni interessanti in mezzo e costringendo la difesa ospite a tenere alta l’attenzione. Al 23’ Marras centra dalla destra, Forte prolunga di testa sul secondo palo per Mazzocchi che – da ottima posizione – affretta troppo il tiro e spara alto. Al 25’ l’assistente Cipressa cade rovinosamente e – dopo diversi minuti di interruzione del gioco – è costretto ad uscire in barella, sostituito dal quarto ufficiale Mastrodomenico. La lunga pausa spezza il ritmo del Cosenza e gli ospiti guadagnano terreno. Al 31’, il Catanzaro sfrutta un calcio di punizione a favore – molto probabilmente inesistente – e si porta in vantaggio: D’Andrea serve Situm che scende sulla destra e crossa all’indietro per Iemmello che – colpevolmente dimenticato a centro area dalla difesa rossoblù – controlla e batte comodamente l’incolpevole Micai. Il Cosenza accusa il colpo per qualche minuto e i giallorossi ospiti palleggiano agevolmente addormentando la partita, restando a terra per diversi minuti su ogni contrasto senza che il direttore di gara intervenga in alcun modo per sollecitare la ripresa del gioco. Al 40’, su azione di calcio d’angolo, Mazzocchi conclude verso la porta di Fulignati che devia sul fondo. Sugli sviluppi del corner successivo, al 41’, Marras mette in mezzo, Forte sfiora di testa e Scognamillo è costretto nuovamente a mettere il pallone sul fondo. Nei 7 minuti di recupero concessi dal signor Fabbri, il gioco è molto spezzettato e il Catanzaro riesce a chiudere la frazione in vantaggio senza correre altri rischi.

DERBY SECONDO TEMPO: PALO DI ANTONUCCI, GOL ANNULLATO A CALÒ, ROSSO A VENTURI, BIASCI LA CHIUDE

Il Cosenza riparte a testa bassa e al 51’ ha un’occasione ghiottissima per pervenire al pareggio: Antonucci entra in area dalla sinistra, semina un paio di avversari e conclude di destro colpendo la base del palo a Fulignati battuto. Sulla respinta arriva Marras ma il suo tiro finisce alto. Al 52’ ancora Cosenza pericoloso con Frabotta che – sbilanciato da D’Andrea – manda sul fondo da pochi passi. Al 56’ cross di Frabotta da sinistra con Mazzocchi che – in girata scomposta – non inquadra la porta. I padroni di casa rifiatano e il Catanzaro ne approfitta per tenere palla e rallentare il ritmo di gioco. Al 71’ il Cosenza va in gol ma Fabbri annulla: su cross dalla destra, Fulignati allontana con i pugni travolgendo Forte e lasciandosi cadere a terra mentre Calò insacca da fuori. L’arbitro fa proseguire – non ravvisando quindi alcuna scorrettezza –, fermando il gioco solo dopo la realizzazione della rete da parte del centrocampista dei Lupi. Nel momento di massima pressione dei padroni di casa, al 77’, Ambrosino fugge sulla destra e viene affrontato da Venturi che è costretto ad intervenire prendendo sia la palla che l’avversario: per il direttore di gara il contatto è da ammonizione e il difensore rossoblù – già ammonito in precedenza – viene espulso. Caserta prova a correre ai ripari con le ultime sostituzioni ma, dopo l’uscita di Marras e Antonucci per Fontanarosa e Florenzi, il Cosenza non riesce più a rendersi pericoloso. Sono invece gli ospiti che in contropiede chiudono i giochi all’89’: Ambrosino parte sulla destra e mette in mezzo per Biasci che – solo davanti a Micai – raddoppia. Il Cosenza prova almeno a trovare il gol della bandiera ma al secondo minuto di recupero subisce un altro contropiede e Camporese tocca di mano in area un pallone messo in mezzo da Veroli. Fabbri assegna la massima punizione, Biasci si presenta sul dischetto e Micai para ma non trattiene. Sulla respinta si avventano in tanti con il pallone che termina sul fondo mentre il portiere di casa subisce una vistosa carica, venendo addirittura inspiegabilmente ammonito per proteste. Il tempo di rimettere in gioco il pallone e l’arbitro pone fine all’incontro.

IL CAMPIONATO NON FINISCE QUI

Il Cosenza esce dal derby senza punti, con tanti rimpianti e con il timore per le condizioni di Tutino. I Lupi non hanno disputato una partita brillante come al Tardini ma certamente avrebbero meritato almeno il pari. Il punto è che – entrati nell’ultimo terzo di campionato – le occasioni perse stanno diventando tante e questa stagione potrebbe essere caratterizzata dal rammarico di non aver sfruttato pienamente il potenziale della squadra. Nelle dieci partite che restano per completare la regular season sarà importante che il gruppo non perda gli stimoli e che continui a credere di potersela giocare fino in fondo con tutti, in modo da raggiungere prima possibile la quota salvezza e magari tentare – se ce ne sarà l’opportunità e il tempo – di fare anche qualcosa di più. Il Catanzaro ha confermato le qualità già note: solidità, palleggio e cinismo. Avendo raggiunto la salvezza in largo anticipo, i giallorossi potranno far valere fino in fondo le loro possibilità per un piazzamento playoff se non addirittura lottare per la promozione diretta. L’arbitraggio di Fabbri è stato assolutamente inadeguato: il direttore di gara ha “abboccato” ripetutamente ai “tuffi olimpionici” dei giocatori ospiti al minimo contrasto in tutte le zone del campo, consentendo quindi un gioco spezzettato per interventi continui dei sanitari – senza peraltro mai fare accomodare fuori i giocatori soccorsi sul terreno di gioco. Clamorosi i gialli a Forte – per una conclusione in netto anticipo sul difensore in cui è quest’ultimo ad abbassare la testa verso il piede dell’attaccante rossoblù –  e a Micai – che protestava con ragione in occasione della carica subita dopo aver respinto il calcio di rigore. Rimane infine ben più di un dubbio sul gol annullato al Cosenza – descritto in precedenza -, sia per la dinamica dell’azione che per il modo e le tempistiche dell’intervento arbitrale.

 

COSENZA (4-2-3-1): Micai; Gyamfi, Venturi, Camporese, Frabotta; Praszelik (57’ Zuccon), Calò; Marras (81? Fontanarosa), Mazzocchi, Antonucci (81’ Florenzi); Tutino (10’ Forte).

A disposizione: Lai, Marson, Barone, D’Orazio, Occhiuto, Viviani, Voca, Canotto, Crespi.

Allenatore: Caserta

CATANZARO (4-4-2): Stankovic; Fulignati; Situm, Scognamillo, Brighenti (73′ Miranda), Veroli; D’Andrea (64′ Brignola), Pompetti, Petriccione 80′ Verna), Vandeputte (80′ Sounas); Ambrosino, Iemmello (73′ Biasci).

A disposizione: Sala, Borrelli, Anonini, Kranjc, Pontisso, Oliveri, Stoppa, Donnarumma.

Allenatore: Vivarini

ARBITRO: Fabbri di Ravenna

ASSISTENTI: Cipressa di Lecce e Bahri di Sassari

IV UFFICIALE DI GARA: Mastrodomenico di Matera

VAR: Gariglio di Pinerolo

ASSISTENTE VAR: Pagnotta di Nocera Inferiore

MARCATORI: 31’ Iemmello (Cz), 89’ Biasci (Cz)

NOTE: Spettatori: 18.125 di cui 800 ospiti. Ammoniti: Petriccione (Cz), Calò (Cs), Forte (Cs), Venturi (Cs), D’Orazio (Cs). Espulso: Venturi (Cs)

Angoli: 8-1. Recupero: 7′ pt, 5′ st

Possesso palla: 47 % Cosenza, 53 % Catanzaro

GUARDA LA FOTOGALLERY DI MICHELE DE MARCO:

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