I Lupi fanno, disfano e portano via i tre punti all’ultimo respiro
Cosenza fa notoriamente rima con sofferenza ma – una volta tanto – il finale di partita è dolcissimo per i rossoblù. Dopo aver fatto la partita per lunghi tratti e dopo aver sprecato più volte la palla del possibile terzo gol, i ragazzi di Alvini finivano praticamente per regalare il pari al Brescia – apparso nervoso e inconcludente fin dalle prime battute – con due disattenzioni difensive; a quel punto, si avvertiva nell’aria il timore di un contraccolpo psicofisico definitivo che potesse capovolgere completamente il risultato. I Lupi però hanno dimostrato di avere lo stesso carattere del loro tecnico, riversandosi in avanti e trovando – con Charlys – il gol del meritatissimo successo nell’ultima azione dell’incontro, nella stessa porta in cui Meroni insaccò il colpo di testa decisivo nel ritorno dei play-out nel maggio 2023.
SCHIERAMENTI DI PARTENZA
Maran conferma il consueto 4-3-1-2, cambiando – rispetto alla vittoria di Marassi – lo squalificato Dickmann con Jallow. Alvini prosegue con il 3-4-2-1 adottato negli ultimi incontri, effettuando ben quattro variazioni: Venturi, Ciervo, Mazzocchi e Zilli vengono schierati al posto di Martino, Ricci, Fumagalli e Strizzolo. Viene inoltre confermato – visto lo scintillante momento di forma – Florenzi nei due giocatori alle spalle della punta centrale.
PRIMO TEMPO: I LUPI COMANDANO IL GIOCO E SEGNANO DUE VOLTE
Inizio partita abbastanza contratto con le due squadre che si studiano. Si nota un certo nervosismo dei giocatori di casa che ricorrono subito alle maniere forti, costringendo l’arbitro Santoro ad estrarre due gialli – per Adorni e Besaggio – nei primi dieci minuti di gioco. Intorno al quarto d’ora di gioco il Cosenza alza la linea e l’intensità del pressing, recuperando palla in maniera sempre più agevole e guadagnando campo. Al 16’ Charlys riceve palla da Florenzi al limite dell’area bresciana ma il controllo non è perfetto e – dovendo accelerare i tempi della conclusione – finisce per tirare oltre la traversa. Al 23’ Charlys imbecca Ciervo sulla sinistra che fa scorrere per Mazzocchi: l’attaccante cosentino controlla, si accentra e tira di destro da appena fuori area con il pallone che – colpito non perfettamente – termina a lato. Al 27’ si fa vedere il Brescia: Caporale – in proiezione offensiva – viene fermato da Olzer che parte in contropiede arrivando fino in area ospite, ignora Juric meglio piazzato, e ritarda la conclusione, consentendo a Venturi e Delle Mura – in recupero – di chiudere. Al 32’ Florenzi – sulla destra, in posizione defilata – si fa spazio in area bresciana e conclude non inquadrando lo specchio della porta. Al 34’ i Lupi concretizzano la superiorità – territoriale e di gioco – e passano in vantaggio: azione insistita sulla destra, Ricciardi si vede respingere due cross consecutivi, la palla arriva a Florenzi che alza la testa e serve Zilli, rapido a girare verso la porta di Lezzerini un destro sporco ma efficace. Prima rete stagionale per l’attaccante friulano. Il Brescia accusa il colpo ma gli ospiti non ne approfittano per troppa precipitazione al momento del passaggio decisivo. Nel finale di tempo i padroni di casa accennano una reazione ma non vanno oltre qualche corner e qualche mischia. È anzi il Cosenza a raddoppiare su calcio di rigore. È il 44’ quando Ricciardi recupera palla appena dentro l’area e – dopo un fugace malinteso con Florenzi – anticipa Verreth che gli pesta nettamente il piede “costringendo” il direttore di gara – a pochi passi – ad indicare immediatamente il dischetto. Si incarica della battuta Mazzocchi che – freddissimo – spiazza nettamente l’estremo difensore bresciano e realizza – al 46’ – la sua prima rete in campionato. Nei restanti minuti di recupero non succede nulla e i Lupi concludono meritatamente in doppio vantaggio una frazione giocata con lucidità e cinismo.
SECONDO TEMPO: IL COSENZA PRIMA SPRECA, POI REGALA IL PARI, INFINE LA VINCE NEL RECUPERO
Ancora Cosenza in avanti ad inizio ripresa: è il 47’ quando Florenzi supera Besaggio con un tunnel, entra in area e serve con un passaggio all’indietro Mazzocchi che – nel cuore dell’area avversaria – stoppa, si gira e conclude di sinistro chiamando Lezzerini ad una difficile respinta. Al 55’ bella combinazione – al limite dell’area bresciana – fra Kourfalidis e Ciervo ma il tocco di ritorno di quest’ultimo è preda di Besaggio che libera. Il Brescia fatica a trovare spazi e produrre gioco, affidandosi spesso a lunghi lanci di Lezzerini alla ricerca di una spizzata di Borrelli e cercando di “buttarla in rissa”, agevolato da un eccessivo rilassamento del direttore di gara che – nella seconda frazione – sembra aver perso un po’ il controllo della partita. Al 68’ proteste bresciane per un presunto tocco di mano in area ospite da parte di Kouan su un colpo di testa di Bjarnason: l’arbitro è molto vicino all’azione e reputa l’intervento corretto – senza che il VAR ritenga opportuno intervenire. Al 70’ ripartenza del Cosenza con Charlys che serve Cimino in area ma la conclusione dell’esterno difensivo rossoblù – debole e centrale – termina fra le braccia del portiere di casa. Altra fuga in contropiede degli ospiti al 74’: Cimino serve Florenzi che entra in area e da due passi spara alto oltre la traversa, forse ingannato da un rimbalzo irregolare. Passa un minuto ed è Mazzocchi a servire ancora Florenzi davanti al portiere avversario: il centrocampista dei Lupi cerca un controllo invece di concludere di prima intenzione e finisce per allungarsi il pallone. Nel momento migliore degli ospiti il Brescia accorcia le distanze: al 77’, da un fallo laterale sulla trequarti – originato da un malinteso fra Micai e Caporale – Cistana riceve palla ed effettua un filtrante per Bjarnason che con un primo tocco d’esterno elude l’intervento in chiusura di Venturi – posizionato in maniera non ottimale – e successivamente supera con un morbido pallonetto Micai in uscita bassa. La difesa rossoblù – dopo oltre 80 minuti ad alta concentrazione – ha concesso troppo spazio all’attaccante islandese, comunque autore di una pregevole azione. I padroni di casa si buttano in avanti alla ricerca del pareggio – insperato fino a pochi minuti prima – mentre i Lupi accusano un po’ il colpo e vengono presi dalla frenesia di liberare rapidamente la loro area di rigore, finendo per regalare palla agli avversari che iniziano a buttare in avanti palloni su palloni in maniera disordinata ma comunque opprimente. All’83’ i lombardi vanno vicinissimi al pari con Borrelli che vince un contrasto aereo su Cimino e – in caduta – conclude su Micai in provvidenziale uscita. Al 90’ il Brescia pareggia: azione sulla sinistra con Bjarnason che mette al centro, la difesa rossoblù non sale per mettere l’islandese in fuorigioco e – soprattutto – lascia colpevolmente solo Bianchi a due passi da Micai che non può nulla sul facile colpo di testa dell’attaccante di casa. La logica vorrebbe che le due squadre – nei sei minuti di recupero concessi – si accontentassero del pari ma entrambe le compagini cercano il colpo del KO. Fra le due è però il Cosenza a provarci con più convinzione e grinta. Al 92’ Ricci si incarica della battuta di un calcio di punizione dal limite dell’area ma la barriera – incredibilmente posta a meno di sei metri dal direttore di gara – fa impennare la palla verso l’alto e la difesa libera. I Lupi ci credono fino in fondo e al 95’ i loro sforzi vengono premiati: cross dalla destra di Cimino, un difensore respinge di testa a campanile e la palla finisce dalle parti di Charlys – appostato appena fuori dall’area piccola – che si coordina e insacca al volo per la gioia della panchina silana e dei tifosi ospiti presenti – pochissimi per via di una decisione cervellotica da parte delle autorità di Brescia. Stavolta il risultato non cambia più e gli uomini di Alvini possono festeggiare la meritata vittoria.
UNA SOSTA SERENA
Il blitz del Rigamonti – oltre all’immediato beneficio sulla classifica – potrebbe rappresentare un punto di svolta nella stagione dei Lupi sia dal punto di vista del gioco sia – soprattutto – sotto l’aspetto dell’autostima e della mentalità. Infatti, i ragazzi di Alvini hanno dapprima – e per lunghi tratti – mostrato una marcata superiorità tattica e fisica sul Brescia, poi – nonostante i due gol presi, anche per via di alcune proprie amnesie – hanno voluto vincere a tutti i costi la partita, non accontentandosi di un pareggio che – tutto sommato – per via della classifica difficile, non sarebbe stato un risultato da disprezzare. Quindi, oltre alla continuità che chiedeva il tecnico nella conferenza stampa pre-partita, i Lupi hanno dimostrato di avere margini di crescita e di riuscire – una volta di più – ad andare oltre i limiti dell’organico. La sosta potrà quindi essere affrontata con tranquillità, per continuare a lavorare e recuperare quegli elementi reduci da infortuni o ancora non perfettamente in condizione. Importantissimo infine che Zilli e Mazzocchi abbiano trovato la via della rete perché, non avendo in organico un bomber da 15 gol, tutti gli attaccanti della rosa dovranno finire sul tabellino con più costanza possibile per arrivare quanto prima all’obiettivo stagionale. La pausa delle nazionali potrebbe inoltre essere l’occasione per la società di chiarire e spiegare concretamente e chiaramente – in un incontro pubblico e non “segretato” e limitato con parte degli addetti ai lavori – tutte le criticità gestionali emerse in questo inizio di stagione, così da rasserenare l’ambiente e cercare di ricucire – magari solo parzialmente – il rapporto con la tifoseria. Il Brescia, dal canto suo, è apparso in difficoltà fin dalle battute iniziali, manifestando problemi di tenuta nervosa – tanti cartellini gialli che avrebbero potuto essere anche più numerosi – e anche trame di gioco piuttosto ripetitive e monocordi. Alla viglia la partita veniva presentata come il confronto fra due squadre improntate al gioco verticale ma sono emerse differenze strutturali e sostanziali: i lombardi si limitano a cercare con lanci lunghi la testa di Borrelli per sfruttare spizzate o seconde palle, mentre i rossoblù giocano sempre in profondità alternando, con il fraseggio, ampiezza e imbucate in modo da arrembare l’area di rigore avversaria. A lungo andare, il gioco proposto da Maran diventa prevedibile e l’assenza di un elemento di tecnica e carisma come Bisoli – seppure un solo giocatore non possa essere risolutivo – finisce per sterilizzare ulteriormente le iniziative della squadra bresciana. In merito all’operato dell’arbitro, come già scritto in precedenza, il signor Santoro ha condotto una prima frazione largamente sufficiente mentre nella ripresa è sembrato perdere a tratti il controllo della gara, consentendo qualche intimidazione e protesta di troppo ai padroni di casa – in particolare a Borrelli e Bjarnason. Peraltro, in occasione di un parapiglia – a gioco fermo – in area rossoblù in cui Cimino e Bjarnason – spalleggiati da alcuni compagni – non se le sono mandate a dire, il direttore di gara – dopo aver riportato a fatica la calma – finiva per ammonire inspiegabilmente Jallow e Venturi, lontani dalla zona critica o comunque molto meno agitati di altri.
BRESCIA (4-3-1-2): Lazzerini; Jallow, Cistana, Adorni, Corrado; Bertagnoli (87’ Moncini), Verreth, Besaggio (61′ Nuamah); Olzer (46′ Bjarnason); Juric (61′ Bianchi), Borrelli.
A disposizione: Andrenacci, Paghera, Calvani, Buhagiar, Galazzi, Papetti.
Allenatore: Maran
COSENZA (3-4-2-1): Micai; Venturi (82′ Martino), Dalle Mura, Caporale; Ricciardi (64′ Cimino), Charlys, Kouan, Ciervo (64′ Ricci); Florenzi (82′ Mauri), Mazzocchi; Zilli (52′ Kourfalidis).
A disposizione: Vettorel, Camporese, Sankoh, Fumagalli, D’Orazio, Rizzo Pinna, Strizzolo, Hristov.
Allenatore: Alvini
ARBITRO: Santoro di Messina.
ASSISTENTI: Trinchieri di Milano e Arace di Lugo di Romagna.
IV UFFICIALE DI GARA: Gasperotti di Rovereto.
VAR: Di Martino di Teramo.
ASSISTENTE VAR: Longo di Paola.
MARCATORI: 34’ Zilli (C), 46’ Mazzocchi (C-rig), 77’ Bjarnason (B), 90’ Bianchi (B), 95’ Charlys (C)
NOTE: Spettatori: 5.300 di cui 40 ospiti. Ammoniti: Adorni (B), Besaggio (B), Olzer (B), Florenzi (C), Corrado (B), Venturi (C), Jallow (B), Caporale (C), Borrelli (B) Angoli: 6-0. Recupero: 3′ pt, 8′ st. Possesso Palla: Brescia 54 %; Cosenza 46 %