Una domenica speciale. Per i cosentini, il mese di febbraio, ha un significato particolare, perché coincide con le celebrazioni per la Madonna del Pilerio, patrona della città. I festeggiamenti, iniziati lo scorso 4 febbraio, con l’esposizione della statua processionale della Madonna del Pilerio, si concluderanno domani, con la celebrazione, alle 11:30, della Messa solenne e con la tradizionale processione, in programma alle 16, per le vie della città. Stamattina, l’effige Santa della Patrona, ha fatto ingresso all’interno del plesso ospedaliero del Mariano Santo e dell’Ospedale dell’Annunziata.
La Santa Messa, celebrata dal vescovo metropolita, Giovanni Checchinato, è stata di grande intensità emotiva. Medici, infermieri, ausiliari, volontari, pazienti, parenti, tutti uniti in preghiera, tutti attenti alle parole di monsignor Checchinato, tutti con nel cuore un desiderio: essere ascoltati, protetti, “guariti” dalla Santa Vergine e dalla sua amorevole tenerezza.
La messa in ospedale, ha avuto anche un significato ancora più speciale, perché coincisa con la giornata mondiale del malato. Negli occhi dei ricoverati, negli occhi degli allettati, era visibile la paura di conoscere una diagnosi certa, la fiducia nel lavoro dei medici delle terapie farmacologiche e la commozione per essere “toccati” dalla fede.
Perché, ciò che ci insegna il Vangelo, per avere fede, per sentire la fede, dobbiamo prima essere “toccati”. Anche il cielo ha mostrato la sua commozione, dando a tutti la sensazione che Dio, apparentemente così distante da noi, è così vicino a noi da sentirne, a volte, il respiro, la voce, il battito del cuore. Nel malato, c’è Cristo due volte. Ogni ammalato è una persona ferita e questa sua ferita, prima ancora di essere guarita, deve essere toccata. Con dolcezza, tenerezza e compassione. L’ammalato ha bisogno di essere preso per mano, accolto, ascoltato. Deve sentire che quei medici, quegli infermieri, quegli OSS sono lì per lui. Attenti a quello che si porta dentro, attenti alle parole, ai pensieri che, a volte, non riesce ad esprimere.
L’ammalato ha bisogno di gesti. Ha bisogno di “segni”. Come la visita della Madonna del Pilerio.