Il consigliere uscente darà il suo pieno appoggio a Pippo Callipo
“Tra pochi giorni prenderà il via ufficialmente la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale. Devo purtroppo annunciare ufficialmente che non sarò tra i candidati consiglieri di Articolo Uno a sostegno dell’importante progetto guidato di Pippo Callipo”. È quanto scrive in una nota Arturo Bova, presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria e consigliere regionale di Articolo Uno. “Questi anni di impegno politico regionale, nei quali non mi sono risparmiato e che mi hanno regalato di giungere all’approvazione, per la prima volta nella storia della Calabria, della prima legge contro la ‘ndrangheta, la corruzione e l’illegalità diffusa, ora mi costringono a dare ascolto ai consigli dei medici e della mia famiglia e a prendermi quindi una pausa da un ruolo pubblico così impegnativo e gravoso seppur entusiasmante. Non mi ricandiderò, dunque, ma questo non significa che abbandonerò il progetto di Articolo Uno e della nuova compagine che, guidata da Pippo Callipo, dovrà amministrare la Regione Calabria nei prossimi 5 anni. Anzi, metterò al servizio del partito l’esperienza maturata nel tempo, consapevole che il lavoro fatto finora troverà continuità nella figura di Antonio Lo Schiavo, notaio vibonese da sempre attento ai destini e al riscatto della nostra Calabria. Un professionista serio e capace che, ne sono sicuro, in seno al Consiglio Regionale potrà dare ulteriore impulso all’azione del partito, con nuove energie e idee e senza infingimento alcuno”, aggiunge. E conclude: “a lui, quindi, al mio partito e a Pippo Callipo auguro di riuscire ad ottenere un risultato elettorale ampio e positivo, nel momento storico in cui la Calabria non può permettersi il lusso di cedere alle lusinghe sovraniste e ai giochi di potere, ma deve avere la forza di guardare ad una nuova ed entusiasmante stagione politica, fatta da volti diversi, da pensiero innovativo, da un modo nuovo di interpretare l’azione di governo e gli interessi veri dei calabresi”.