L’assenza del giudice Fabiana Giacchetti che senza preavviso ha fatto saltare l’udienza del processo di “Reset” nell’aula bunker di Catanzaro ha spiazzato sia la Dda di Catanzaro che il collegio difensivo. La Camera Penale di Cosenza, per questo, ha chiesto l’intervento degli uffici giudiziari preposti.
Oggi la nota a firma del Consiglio Direttivo della Camera Penale di Cosenza, che chiede prima di tutto RISPETTO.
«Lo avevamo scritto, stampato e affisso in ogni sede: il maxi-processo, con il suo carico teleologicamente mafioso che ammassa imputati presunti innocenti, è la demolizione dei principi su cui fonda il giusto processo accusatorio. Gli effetti del maxi-processo erodono garanzie e diritti. E la Camera penale sente – ma, soprattutto, ha – il dovere di essere sentinella. Sempre. Dinanzi alla violazione dei diritti e dinanzi alla mancanza di rispetto della Toga. L’udienza dello scorso 4 marzo – relativa al giudizio abbreviato del procedimento penale n° 3804/17 RGNR CZ – era stata fissata per numerose discussioni dei difensori».
«Agli Avvocati presenti in aula e ai loro assistiti, di cui numerosi sottoposti a misura cautelare personale, in attesa e pronti per la celebrazione dell’udienza, il Giudice ha fatto comunicare, da altro Giudice, senza alcun preavviso, il rinvio ex officio di sette mesi, al 25 settembre, ben oltre la data prevista per la conclusione delle discussioni, 24 giugno. Chiediamo rispetto. Lo pretendiamo, nei termini che impone la Costituzione» si legge nella nota.
«Pretendiamo rispetto per i diritti degli imputati sottoposti a misure cautelari personali i cui termini sono stati sospesi lo scorso 5 febbraio dallo stesso Giudice che, senza preavviso, ha disposto il rinvio di ben sette mesi. Questo provvedimento: mortifica i diritti degli imputati; mortifica il principio dell’immediatezza della decisione e mortifica la funzione costituzionale della Toga.
Si impone e pertanto chiediamo l’intervento dell’Ufficio di Presidenza della sezione Gip-Gup del Tribunale di Catanzaro, volto a garantire la celebrazione del processo 3804/17, nel rispetto dei principi costituzionali di ragionevole durata e minima compressione della libertà dei presunti innocenti» – conclude la nota.
Ora si attende ora la risposta dell’ufficio di Presidenza della sezione Gip-Gup del Tribunale di Catanzaro