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Altomonte, al via il festival Euromediterraneo 2023 – VIDEO

Altomonte, al via il festival Euromediterraneo 2023
Il cartellone dell’Eurofestival di Altomonte 2023

La cultura è libertà di esprimersi, di essere, di sognare…è questo lo slogan della 36ª edizione del Festival Euromediterraneo di Altomonte.  Un elogio alla cultura, sempre in grado di ampliare le prospettive, di sfidare le convinzioni e di abbracciare la diversità che arricchisce il tessuto della società. Una rassegna ormai di respiro internazionale che non ha più bisogno di presentazione.

A raccontare il tema del festival e gli appuntamenti in programma sono stati il sindaco di Altomonte Gianpietro Coppola, e il direttore artistico Antonio Blandi. Come ogni anno, tanti saranno gli ospiti ad esibirsi sul palco attraverso l’arte in ogni sua forma di espressione e anche quest’anno Paolo Rossi aprirà il Festival con lo spettacolo “Scorrettissimo Me”, giovedì 3 Agosto alle 21,30 presso il Teatro Costantino Belluscio.

Il 5 agosto sarà la volta di Beppe Grillo e in contemporanea nel chiostro dei domenicani sarà inaugurata la mostra delle opere realizzate dai ragazzi della Nemos Factory Aps, il 6 agosto Giobbe Covatta, il 7 agosto il gruppo Colla Zio, L’8 agosto Roberto Lipari, il 10 a partire dalle 20,30 la notte bianca nel centro storico. Sarà la volta dei Sabatum Quartet il 12 agosto, di Piero Chiamretti il 18, Mariella Nava il 21, Max Giusti il 22, Sergio Rubini il 23 e Vladimir Luxuria il 24.

«Oggi presentiamo la 36ª edizione del festival che, come ogni estate, anima il territorio e rappresenta un importante presidio culturale», dice Antonio Blandi, direttore artistico del festival. «In questa edizione abbiamo scelto un tema fondamentale per noi: la cultura intesa come libertà di espressione, di creazione e di identità. Queste tre parole, afferma Blandi, sono gli elementi che ci permettono di costruire un mondo migliore. La cultura e gli eventi culturali non solo animano un periodo, ma hanno anche la capacità di trasmettere un messaggio importante. Il nostro calendario è ancora in via di sviluppo, ma abbiamo già svelato i nomi di tutti gli artisti che si esibiranno ad agosto. Il festival continuerà fino all’autunno con molte sorprese che al momento non sveliamo», conclude Blandi.

«Vorrei sottolineare che il Festival di Altomonte, oltre a promuovere temi come la libertà di espressione, la democrazia e molti altri valori, rappresenta oggi un esempio di resilienza e resistenza», afferma il sindaco di Altomonte Gianpietro Coppola. «La nostra sfida è enorme perché Altomonte è un paese dell’entroterra, ricco di patrimonio storico-artistico, ma dispone solo di 800 posti e il costo dei biglietti abbastanza contenuto. Dobbiamo confrontarci con grandi eventi che si tengono sul mare, finanziati dalla Regione, con strutture da 3000 posti e con biglietti che arrivano fino a 80 €. Penso che sia necessario riflettere su cosa significhi un festival radicato nella storia e sullo sviluppo dell’entroterra attraverso eventi culturali. Deve esserci una distinzione tra iniziative recenti e manifestazioni che hanno segnato le stagioni culturali della Calabria.

Inoltre – sottolinea ancora il sindaco – bisogna considerare la situazione territoriale: la maggior parte dei turisti viene in Calabria per le coste, mentre solo una piccola percentuale è attratta dall’entroterra. Se vogliamo davvero ridistribuire i flussi turistici e spostare questo asse, non possiamo continuare a incentivare solo le località che già dispongono di importanti risorse. Dobbiamo offrire pari opportunità ai centri abitati delle zone collinari e montane. È lì che si avverte la necessità di un sostegno».

«Siamo particolarmente grati alla giunta regionale e al presidente Roberto Occhiuto, che lo scorso anno ci ha permesso di realizzare il festival attraverso un bando che abbiamo vinto. Quest’anno speriamo di ottenere lo stesso risultato. Nel frattempo, anticipiamo tutti i fondi di bilancio. Sono convinto – conclude Coppola – che sia necessario un tavolo di confronto tra le istituzioni regionali, i comuni e tutti i festival calabresi per pianificare in modo preciso l’offerta culturale, consentendo così di programmare le attività in anticipo e renderle veramente strumento di valorizzazione territoriale, al fine di salvaguardare i festival e gli eventi che hanno una storia importante e rappresentano i veri simboli di identità dei nostri territori».

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