lunedì, Settembre 16, 2024
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Agguato a San Pietro di Caridà: 20enne ferito, indagini sul possibile coinvolgimento mafioso

Un ventenne è stato ferito in un agguato avvenuto la scorsa notte a San Pietro di Caridà, in provincia di Reggio Calabria, al confine con la provincia di Vibo Valentia. La vittima, Pietro Morfei, è stata colpita al collo ed è attualmente ricoverata in ospedale a Reggio Calabria con prognosi riservata. Fortunatamente, il giovane non è in pericolo di vita.

Morfei si trovava a bordo della sua auto quando è stato colpito da un proiettile di fucile caricato a pallini. Insieme a lui c’era la fidanzata, che ha riportato delle ferite lievi. Le indagini sono condotte dai carabinieri del Reparto Operativo di Reggio, che stanno aspettando che il giovane si riprenda per poterlo interrogare e cercare di capire la dinamica e il motivo di questo tentato omicidio.

L’indagine è coordinata dalla Procura di Palmi, ma potrebbe essere trasferita, per competenza, alla DDA di Reggio Calabria, non escludendo un coinvolgimento anche della DDA di Catanzaro, considerando che San Pietro di Caridà e Monsoreto di Dinami sono zone al confine con la provincia di Vibo Valentia, dove l’influenza della ‘ndrangheta è molto forte, non solo delle cosche reggine, ma anche di quelle vibonesi.

Pietro Morfei non ha precedenti penali, ma il modo in cui è avvenuto l’agguato fa pensare a un contesto di stampo mafioso, che al momento è una delle ipotesi che gli investigatori guidati dal colonnello Antonio Merola stanno valutando. Due anni fa, nelle campagne di Vibo Valentia, a Monsoreto di Dinami, è stato ucciso Alessandro Morfei, figlio di Pietro Morfei, a sua volta assassinato nel 1998 nella piazza del paese. Quest’ultimo ha lo stesso nome del giovane ferito ieri sera.

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