La scomparsa di un grande giornalista italiano, le sue indagini su Ustica e la misteriosa vicenda di Emanuela Orlandi resteranno nella storia.
Andrea Purgatori (70 anni), uno dei più rinomati giornalisti e scrittori del paese, è morto a causa di una malattia fulminante poco dopo un breve ricovero a Roma.
La carriera di Purgatori è stata segnata da indagini coraggiose e reportage di spessore che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del giornalismo italiano. Già nel 1991, egli ha portato la sua esperienza nel campo cinematografico scrivendo il film “Il muro di gomma”, una ricostruzione dell’inchiesta giornalistica che lui stesso aveva condotto sulla strage di Ustica. Questa sua indagine sul tragico avvenimento di Ustica gli ha permesso di guadagnare grande notorietà e rispetto all’interno della professione.
La sua carriera giornalistica è stata caratterizzata da numerosi incarichi prestigiosi. Ha lavorato come inviato del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, guadagnandosi una reputazione per le sue indagini approfondite e i reportage su casi di terrorismo internazionale e italiano durante gli “anni di piombo”. In particolare, le sue inchieste sui casi Moro e Ustica hanno contribuito a gettare luce su eventi oscuri della storia italiana.
Purgatori si è anche distinto per i suoi reportage sulla criminalità organizzata, raccontando numerosi delitti di mafia fino alla cattura di Totò Riina. Ha portato il suo sguardo attento e critico su vari conflitti internazionali, documentando la guerra in Libano nel 1982, la guerra tra Iran e Iraq negli anni ottanta, la guerra del Golfo nel 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria.
Non si è limitato al giornalismo scritto, ma ha anche contribuito a diversi programmi televisivi, conducendo con successo il programma “Uno di notte” su Rai 1 nel 1999, oltre a realizzare servizi televisivi per diverse trasmissioni su Rai 2 e Rai 3.
La saggistica è stata un’altra forma di espressione per Andrea Purgatori, con libri come “A un passo dalla guerra” del 1995, “Il bello della rabbia” del 1997 e “I segreti di Abu Omar” del 2008. Nel 2019 ha esordito nel campo della narrativa con il romanzo “Quattro piccole ostriche”.
La sua passione per il cinema lo ha portato a scrivere le sceneggiature di film come “Il giudice ragazzino” del 1994 e “L’industriale” del 2011, ottenendo prestigiosi riconoscimenti come il Nastro d’argento nel 1992 per “Il muro di gomma”
Ha condotto dal 2017 la nuova edizione di Atlantide.