La nuova rete ospedaliera e territoriale della Calabria è stata presentata nei giorni scorsi alla Cittadella in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Roberto Occhiuto, il sub commissario della sanità Ernesto Esposito, il dg del Dipartimento Tutela della salute Iole Fantozzi e il commissario di Azienda Zero Giuseppe Profiti.
Nella nuova rete ospedaliera è programmato un aumento di 1.324 posti letto rispetto a quelli attuali. La rete territoriale prevede 67 strutture di prossimità tra Case di Comunità e ospedali di Comunità, che sono finanziati con le risorse del Pnrr. Il ridisegno della rete sanitaria prevede anche una diversa configurazione della rete di emergenza urgenza, con un potenziamento dei servizi e delle dotazioni.
“Quello che sta accadendo nel Tirreno Cosentino è lo specchio di una Calabria che ha sete di reclamare il diritto alla salute.
Il Piano di Riordino della rete ospedaliera sembra essere il solito libro dei propositi”. È quanto afferma Graziano Di Natale, ex consigliere regionale, in vista della manifestazione pacifica organizzata dal comitato per la difesa del diritto alla salute.
“Della riapertura decantata degli ospedali e delle strutture sanitarie, che da anni restano chiuse, non c’è traccia – precisa e denuncia Di Natale.
Manca un piano di assunzione del personale – continua- che in primis possa garantire i Lea, atteso che la Calabria è ultima, ed in secondo luogo manca una visione di come si organizza il sistema sanitario nel territorio.
Ci sono emergenze irrisolte come ad esempio il Pronto Soccorso di Cosenza, le lunghe liste di attesa per gli esami diagnostici, che costringono i cittadini a rivolgersi alle cliniche private, ed interi territori isolati rispetto ai punti di assistenza.
La nascita, nel Tirreno Cosentino, del Comitato per la tutela del Diritto alla Salute rappresenta – aggiunge con entusiasmo- un risveglio del sentimento popolare di quanti reclamano il diritto alle cure.
Il sit-in, presso la Cittadella Regionale, previsto per mercoledì 19 luglio alle ore 11:30, rappresenta -conclude – senza dubbio il primo passo verso la costituzione di un movimento che assumerà dimensioni regionali”