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Il nuovo codice degli appalti ed equo compenso al centro di un convegno degli ingegneri

È partito ieri, dall’hotel San Francesco di Rende, il primo di un ciclo di seminari organizzati dall’ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza su tutte le novità legislative che riguardano il mondo degli appalti a sette mesi dall’approvazione del nuovo codice.

Come ha spiegato il presidente dell’Ordine, Marco Saverio Ghionna, nell’introdurre i lavori, gli ingegneri ricoprono varie figure in questo processo: sono progettisti, direzione lavori, collaudatori, Rup. Nessuno più di loro quindi ha interesse a conoscere la norma e le indicazioni relative che arrivano dalla dottrina alla giurisprudenza anche per il buon fine dell’appalto.

«Nessuno più di noi, dice Ghionna, ha necessità di formarsi ed informarsi sul nuovo codice in maniera assolutamente più approfondita rispetto le altri parti in causa, per il solo fatto che il ruolo ascritto al professionista è totalmente rivolto alla tutela del committente e in tal caso al pubblico interesse. È di questo che ci stiamo preoccupando. Un professionista preparato ed aggiornato è traino del buon agire, non può e non deve essere un trainato».

Non a caso l’incontro aveva come titolo “Nuovo Codice Appalti e Equo Compenso: cosa sta cambiando nel mondo dell’Ingegneria”.  Il nuovo Codice Appalti, recependo questa esigenza, introduce una serie di disposizioni volte a garantire la corresponsione di un compenso proporzionato al valore e alla complessità della prestazione professionale. Il problema dell’equo compenso, difatti, non è soltanto una questione relativa alla giusta retribuzione delle prestazioni professionali ma anche una garanzia per la qualità e la funzionalità dell’opera oggetto dell’appalto.

«La necessità è quindi pregnante – ha detto Ghionna – anche per capire a sette mesi dall’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti cosa è cambiato per gli appalti pubblici ed è particolarmente importante il confronto fra colleghi sul tema che è inevitabilmente diverso rispetto ad altri seminari, al netto della qualità dei relatori. La norma va letta e discussa nell’ottica dei vari ruoli che il professionista può interpretare in questo processo».

La prima parte è stata affidata all’avv. Giorgio Condino, calabrese di origine ed operante con successo in ambito di Appalti tra Roma e Firenze, che ha spiegato la differenza fra il vecchio e il nuovo codice degli appalti. In particolare si è soffermato sulle varie possibilità che hanno le Stazioni Appaltanti di scelta del contraente. Un ventaglio di possibilità che, a prima vista, sembrano tutte sullo stesso piano. Ma in realtà la discrezionalità è limitata da una serie di paletti che la norma fissa nell’uso di questo o quell’altro strumento. La novità più sostanziale, comunque, è l’introduzione della procedura competitiva con negoziazione che offre margini di discrezionalità alla stazione appaltante sia pure nel recinto di una serie di paletti a partire dalla parità di trattamento per tutti i partecipanti.

La seconda parte del seminario è stata affidata a Domenico Condelli, anch’egli Calabrese ed oggi membro del Consiglio nazionale dell’ordine degli Ingegneri e membro dell’Osservatorio Ministeriale sull’Equo Compenso, che ha messo in relazione, nel suo chiaro intervento, i tre aspetti innovativi delle procedure d’appalto. Da un lato c’è il nuovo codice con le sue regole. Il secondo è la digitalizzazione che rappresenta ben più della semplice trasmissione di atti per via telematica, ma una procedura precisa di controllo e raffronto continuo sull’appalto. Il terzo elemento innovativo è appunto l’equo compenso che è il culmine di una battaglia condotta da anni dai professionisti, come detto non solo per ragioni economiche.

Al termine del convegno, quindi, è emerso un quadro chiaro: il Nuovo Codice Appalti rappresenta un passo avanti importante della professione ingegneristica. L’introduzione dell’equo compenso rappresenta un riconoscimento del valore del lavoro degli ingegneri e contribuirà a migliorare la qualità dei servizi offerti alla collettività.

L’Ordine degli Ingegneri di Cosenza si impegna a continuare a seguire con attenzione l’evoluzione della materia e a fornire ai propri iscritti tutto il supporto necessario per la conoscenza e l’applicazione pratica del Nuovo Codice Appalti.

La moderazione del dibattito è stata affidata all’ Ing. Le Piane dell’Ordine degli Ingegneri di Cosenza.

 

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