Grande prestazione dei Lupi a Parma al cospetto della capolista
Si può uscire imbattuti dallo stadio della prima in classifica – dopo una dolorosa sconfitta casalinga nel turno precedente – con il rimpianto di aver sprecato un’occasione? Il Cosenza non sbanca il Tardini per questione di centimetri – sono tornati ad imperversare i pali -, per qualche rimpallo sfortunato e per un pallone rimasto sotto la suola a Tutino all’ultimo secondo del recupero. È vero che il Parma ha preso una clamorosa traversa con Micai battuto a dieci minuti dalla fine, ma si è trattato di un episodio quasi sporadico in una partita giocata a viso aperto da entrambe le squadre sotto una pioggia torrenziale, con i Lupi che hanno condotto e imposto quasi sempre il gioco, dando spesso l’impressione di poter segnare da un momento all’altro. Va inoltre sottolineata la reazione dei rossoblù che, colpiti a freddo dai ducali e con il macigno psicologico della partita con la Samp sulle spalle, sarebbero potuti andare incontro ad un’imbarcata e invece hanno risposto subito riversandosi nella metà campo avversaria.
FORMAZIONI INIZIALI
Pecchia schiera i suoi con il solito 4-2-3-1, sostituendo – fra indisponibili e turnover per i turni ravvicinati – Del Prato, Circati, Sohm e Bernabè con Coulibaly, Osorio, Cyprien e Partipilo. Caserta si dispone a specchio – almeno sulla carta perché spesso, nel corso dell’incontro, la squadra passerà sia al 4-3-3 che al 4-4-2 – e cambia ben cinque elementi rispetto all’incontro precedente: Fontanarosa, Zuccon, Mazzocchi, Forte e Canotto lasciano il posto a Venturi, Calò, Mazzocchi, Antonucci, Voca e Marras.
PRIMO TEMPO: PARMA SUBITO AVANTI, REAZIONE VEEMENTE DEI LUPI CON PAREGGIO E PALO NEL FINALE DI TEMPO
Neanche il tempo di battere il calcio d’inizio e il Parma passa in vantaggio: al 2’ punizione dalla sinistra, sulla respinta della difesa ospite si avventa Cyprien con un potente destro da fuori area che supera Micai – coperto da diversi giocatori. Il Cosenza non ci sta e si rende pericoloso già al 4’: cross da sinistra, Chichizola respinge con i pugni, la palla termina a Tutino che – con un pallonetto a giro – sfiora il palo. Al 5’ contropiede dei Lupi con Voca che serve Marras in profondità: l’inserimento è perfetto, la conclusione ad incrociare sul palo lontano – effettuata con il piede debole – termina sul fondo. Al 12’ si rivede il Parma in avanti con Man che conduce palla dalla trequarti, si accentra e tira dalla distanza: la conclusione termina a lato con Micai sulla traiettoria. Al 20’ rossoblù vicini al pari: filtrante di Tutino per Antonucci che – sbilanciato dal contrasto di Osorio – sfiora il palo alla sinistra del portiere di casa. La partita, nonostante il campo pesantissimo per la pioggia, è intensa e combattuta con frequenti capovolgimenti di fronte. Al 35’ doppia occasione per il Cosenza: Hernani perde palla sulla sua trequarti difensiva, Tutino ne approfitta e arriva sul fondo mettendo in mezzo un pallone molto insidioso su cui la difesa parmense è costretta a rifugiarsi in corner. Sulla battuta di Calò, Antonucci spizza la palla per Venturi – appostato nei pressi dell’area piccola – la cui girata viene deviata nuovamente in calcio d’angolo. I Lupi continuano a premere e trovano il meritato pareggio al 40’: perfetto cross da corner di Calò, Camporese in terzo tempo anticipa tutti e mette alle spalle del portiere di casa. Raggiunto il pari, i giocatori rossoblù non si fermano e al 43’ sfiorano il gol del vantaggio: Frabotta mette in mezzo un pallone con il contagiri da sinistra, Tutino in elevazione anticipa sia il suo diretto marcatore che Chichizola ma la palla si stampa incredibilmente e inesorabilmente sul palo. Sull’ottavo legno colpito dall’attaccante napoletano si chiude una prima frazione giocata senza risparmiarsi da entrambe le squadre.
SECONDO TEMPO: UN LEGNO PER PARTE, ROSSO A BALOGH, IL COSENZA SFIORA IL COLPACCIO
Il Cosenza riprende a macinare gioco così come aveva fatto nel finale di prima frazione e il Parma soffre e rischia tantissimo. Al 54’ Calò batte un calcio di punizione da posizione defilata sulla sinistra, la palla sorvola tutta l’area piccola e colpisce il palo dalla parte opposta – diciottesimo legno colpito in stagione dalla squadra di Caserta -, carambolando sulla schiena di Coulibaly prima di terminare sul fondo. Nonostante la deviazione evidentissima, né il direttore di gara né il suo collaboratore di linea assegnano il calcio d’angolo. Al 57’ Frabotta entra in area dalla sinistra e mette indietro per l’accorrente Tutino – onnipresente e attivissimo, con l’evidente voglia di farsi rimpiangere da Pecchia e dai tifosi parmigiani – la cui conclusione è intercettata con la schiena dal portiere di casa: la palla respinta si ferma sul terreno – forse su una pozza – finché i difensori allontanano in direzione di Voca che conclude da appena fuori area con Chichizola che – rialzatosi – blocca in tuffo. Il Cosenza rifiata un po’ e si rivede il Parma: sugli sviluppi di un calcio d’angolo la sfera arriva a Cyprien che entra in area sulla sinistra e tira violentemente sul primo palo. Micai – ben piazzato – devia in corner con un volo plastico. Il ritmo cala – inevitabilmente – un po’ e aumentano gli scontri di gioco e i contrasti in mezzo al campo. In una di queste occasioni, al 69’ Antonucci trattiene platealmente Benedyczak che lo aveva superato. Il giocatore polacco reagisce spingendo violentemente il giocatore rossoblù a terra: ci sarebbero gli estremi per l’espulsione diretta del giocatore di casa ma Volpi si limita ad ammonire entrambi, nonostante il check del VAR. Al 73’ i ducali restano in dieci uomini: Balogh – ammonito qualche minuto prima per fallo su Tutino – viene saltato secco da Florenzi sulla trequarti, lo stende e prende la seconda ammonizione che porta al rosso. Il Cosenza alza la pressione nella trequarti del Parma – con Pecchia che inserisce Circati per Camara in modo da riequilibrare la squadra – ma all’80’ Florenzi perde un pallone sanguinoso al limite dell’area avversaria e i ducali partono in contropiede con Bonny sulla destra: arrivato nei pressi dell’area ospite il giocatore gialloblù passa il pallone al centro per Hernani che a sua volta serve Man a sinistra, appena dentro l’area. Il tiro di sinistro dell’attaccante di casa si stampa sulla traversa con Micai che può solo osservare e tirare un sospiro di sollievo. All’88’ Caserta decide – forse con qualche minuto di ritardo – di dare un segnale alla squadra inserendo Canotto e Forte per Gyamfi e Antonucci. Nonostante lo schieramento ultra-offensivo, i Lupi non riescono a trovare varchi nella difesa di casa – entrambe le squadre sono fisicamente molto provate – fino al secondo minuto di recupero. Su ennesimo calcio d’angolo di Calò, Venturi spizza di testa ma nessun giocatore del Cosenza si fa trovare pronto all’appuntamento sul secondo palo. La partita sembra finire qui quando – al sesto ed ultimo minuto di recupero – Canotto viene lanciato in velocità sulla destra, supera il diretto avversario e mette in mezzo un cross che attraversa tutta l’area piccola, arrivando fino a Tutino, appostato sul palo opposto: sembra il più facile dei tap-in ma il pallone – probabilmente a causa di una pozza – si incastra letteralmente sotto la suola della scarpa del giocatore rossoblù – inconsolabile a fina partita – e l’occasione sfuma.
VI VOGLIAMO COSÌ
Il Cosenza torna da Parma con un solo punto – risultato per cui, probabilmente, si sarebbe firmato ad occhi chiusi prima del match e che invece ora lascia un retrogusto amaro – ma con una nuova e ritrovata consapevolezza: la squadra, nonostante il gol subito in avvio di partita, ha saputo tirare fuori il carattere e gli attributi – come a Modena ma con più impetuosità e concretezza –, imponendo per larghi tratti il proprio gioco e senza accontentarsi una volta raggiunto il pari. Le qualità tecniche del gruppo non sono mai state in discussione ma la voglia di rivalsa mostrata contro il Parma, la determinazione nel voler raddrizzare la partita e il tentativo di “girarla” del tutto per vincerla sono qualcosa che non si era ancora visto in questo campionato o – almeno – non con questa continuità nell’arco di un intero incontro. Queste qualità – fame, aggressività, garra – sono state finora presenti ad intermittenza e sono quelle che potrebbero consentire ai ragazzi di Caserta di fare il tanto auspicato salto di qualità. Domenica prossima, il Cosenza che scenderà in campo – a prescindere dai nomi e dalla tattica – dovrà avere lo stesso atteggiamento mostrato con il Parma: testa alta, concentrazione, sicurezza nei propri mezzi, nessuna fretta e nessun timore. Caserta – dal canto suo –, per non ricadere nei tranelli di Vivarini come successo all’andata, dovrà mostrare la stessa “apertura mentale” senza “ostinazioni tattiche” vista contro i ducali e preparare i suoi giocatori a disposizioni di gioco “liquide” per poter fare fronte alle varie situazioni che potrebbero presentarsi nel corso dell’incontro. Riguardo al Parma non c’è molto da dire: la squadra – che per non raggiungere la promozione diretta in serie A dovrebbe andare incontro ad un tracollo al momento difficile da ipotizzare – ha confermato di essere solida, futuribile e ben messa in campo da Pecchia. L’allenatore dei ducali – una garanzia assoluta dal punto di vista tecnico per le squadre che ambiscono a campionati di vertice in serie B – ha confermato anche gli aspetti sgradevoli che ne caratterizzano il modo di vivere le partite: proteste ripetute, plateali e fuori luogo, nessun rispetto dell’area di pertinenza davanti alla panchina, ricorso a mezzucci squallidi per spezzare il ritmo agli avversari – ad esempio quando ha nascosto il pallone a Camporese per non fargli effettuare una rimessa laterale rapida. Riguardo alla direzione di gara del signor Volpi, dopo una prima frazione tutto sommato accettabile, si è reso protagonista di un secondo tempo decisamente insufficiente, specialmente per gli episodi già descritti – mancata espulsione di Benedyczak, calcio d’angolo evidente non concesso nel momento di maggiore pressione offensiva del Cosenza –, per essere stato molto lontano dall’azione e per aver consentito a Pecchia il solito indecoroso show.
PARMA (4-2-3-1): Chichizola; Coulibaly, Osorio, Balogh, Di Chiara (59′ Del Prato); Hernani, Cyprien; Man (85′ Charpentier), Mihaila (59′ Bonny), Partipilo (46′ Camara) (75′ Circati); Benedyczak.
A disposizione: Corvi, Turk, Begic, Colak, Hainaut, Valenti, Zagaritis.
ALLENATORE Pecchia.
COSENZA (4-2-3-1): Micai; Gyamfi (88’ Canotto), Camporese, Venturi, Frabotta; Calò, Praszelik; Marras (66’ Florenzi), Voca (62’ Mazzocchi), Antonucci (88’ Forte); Tutino.
A disposizione: Marson, Lai, Occhiuto, D’Orazio, Crespi.
ALLENATORE Caserta.
ARBITRO: Volpi di Arezzo.
ASSISTENTI: Raspollini di Livorno e Palermo di Bari.
IV UFFICIALE DI GARA: Centi di Terni.
VAR: Mazzoleni di Bergamo.
ASSISTENTE VAR: Meraviglia di Pistoia.
MARCATORI: 2’ Cyprien (P), 40 Camporese (C)
NOTE: Spettatori: 10.324 di cui 539 ospiti. Ammoniti: Venturi (C), Balogh (P), Camara (P), Benedyczak (P), Antonucci (C), Mazzocchi (C). Espulso: Balogh (P)
Angoli: 7-5. Recupero: 1′ pt, 6′ st. Possesso Palla: Parma 48 %, Cosenza 52 %