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Cosenza, firmato un protocollo tra Caruso e l’associazione antiracket e usura “Lucio Ferrami”

Firmato oggi pomeriggio  a Palazzo dei Bruzi un protocollo d’intesa tra il Comune di Cosenza e l’associazione Antiracket e Antiusura “Lucio Ferrami” finalizzato a promuovere azioni e progetti volti a prevenire e contrastare sul territorio i fenomeni delle estorsioni e dell’usura. Il protocollo è stato illustrato dal sindaco Franz Caruso, dall’assessore al Welfare e alla Legalità, Veronica Buffone, da Alessio Cassano, del Coordinamento delle associazioni antiracket Calabria “Manilibere” e responsabile dello sportello antiracket di Cosenza, e da Pierluigi Ferrami, presidente dell’Associazione antiracket Cosenza “Lucio Ferrami”. Presenti inoltre il direttore di Confindustria Rosario Branda, il presidente Ance Cosenza, Giuseppe Galiano e Franca Ferrami coordinatrice di Libera presidio di Cosenza.

«Oggi rappresenta un momento importante perché segna la prima collaborazione dell’associazione con un’amministrazione pubblica» – ha detto il sindaco Franz Caruso. «Questo accordo sottolinea il nostro impegno nel sostenere le iniziative che si svolgono nella città e nel promuovere azioni volte a contrastare il fenomeno dell’estorsione, dell’usura e altri reati associati».

Caruso ha inoltre sottolineato che il Comune e la sua amministrazione hanno posto la legalità, la trasparenza e la solidarietà come principi fondamentali della loro azione amministrativa. «Questi valori sono ora rappresentati in questo accordo e si traducono nell’impegno formale dell’amministrazione comunale a costituirsi parte civile in tutti i reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di aiuto alle associazioni mafiose» – ha aggiunto.

«Questo impegno formale è anche un messaggio importante che vogliamo lanciare insieme all’Associazione Ferrami alla nostra città. Desideriamo garantire sicurezza ai nostri commercianti e concittadini, dimostrando che siamo al loro fianco nella lotta contro l’illegalità».

L’assessore Veronica Buffone ha evidenziato che il protocollo nasce da una serie di confronti e che racket e usura minano il tessuto sociale della città. Ed ha aggiunto: «Per questo vogliamo lavorare insieme a una campagna di sensibilizzazione dei cittadini».

Pierluigi Ferrami, presidente dell’Associazione antiracket Cosenza “Lucio Ferrami”, ha spiegato il ruolo dell’associazione nel supportare gli imprenditori che denunciano, fornendo loro supporto morale, legale e commerciale. Ferrami ha sottolineato che «purtroppo sono ancora pochi coloro che decidono di denunciare, a causa della mancanza di un legame solido tra cittadini e istituzioni. Oggi non siamo più soli, le associazioni sono disponibili per coloro che desiderano essere persone libere».

Bisogna prima di tutto denunciare

A fornire ulteriori dettagli sull’accordo è stato Alessio Cassano, responsabile dello Sportello Antiracket Cosenza, che ha sottolineato sebbene sia un protocollo «snello e concreto, è pieno di contenuti e spunti per raggiungere obiettivi importanti. La denuncia però è alla base per qualsiasi tipo di attività che l’associazione mette a disposizione. Denunciare tanti anni fa voleva dire fare un salto nel buio. Lucio Ferrami l’ha fatto ed è stato ammazzato perchè è rimasto da solo. Oggi gli strumenti sono diversi e noi dobbiamo fare nostro l’esempio e il sacrificio di questo uomo libero».

 

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