I Lupi riassaporano il gusto della vittoria con una prestazione convincente
Il Cosenza torna al successo battendo in maniera perentoria e tutto sommato agevole la Reggiana, cosa non di poco conto soprattutto considerando i timori della vigilia sulle possibili scorie del pari casalingo del turno precedente e un avversario che si presentava al Marulla in striscia positiva. Gli uomini di Caserta hanno invece interpretato la partita secondo le aspettative e le indicazioni del loro allenatore, imponendo da subito un ritmo aggressivo e veloce che ha impedito agli ospiti di sviluppare il proprio gioco. Ne è uscito fuori un match in cui i padroni di casa hanno sempre dato l’impressione di essere in controllo, anche se il risultato è rimasto in bilico fino agli ultimi minuti per la – solita – poca concretezza del Cosenza nel capitalizzare la mole di gioco prodotto e per un arbitraggio discutibile che – se non ci fosse stato il VAR – avrebbe potuto stravolgere l’andamento dell’incontro con alcune decisioni molto criticabili.
SCHIERAMENTI CANONICI
Caserta propone l’ormai classico 4-2-3-1 con il rientro di D’Orazio dopo la squalifica, Praszelik di fianco a Calò, Voca riportato al centro della linea dei trequartisti, con Tutino che si allarga a sinistra e Mazzocchi – lasciando fuori Florenzi e Marras, con pochi allenamenti nelle gambe – a destra, mentre Forte rimane punta centrale. Nesta, nonostante fossero stati ipotizzati cambi di modulo, conferma il 4-3-2-1 – probabilmente con l’intenzione di fare densità in mezzo al campo e mettere in difficoltà i padroni di casa – con il solo inserimento di Crnigoj in mediana per Kabashi
PRIMO TEMPO: LA SBLOCCA VOCA
I Lupi prendono da subito l’iniziativa costringendo gli emiliani nella loro metà campo: al 5’ D’Orazio batte un calcio di punizione poco fuori dal vertice destro dell’area di rigore ma il tiro si infrange sulla barriera. Il Cosenza aumenta progressivamente la pressione con recuperi palla nella trequarti avversaria e rapidi cambi di fronte, la Reggiana si difende con le linee molto compatte ma praticamente non riesce a ripartire, dando la sensazione di poter capitolare da un momento all’altro.
Al 23’ i Lupi passano in vantaggio: imbucata in area per Forte che, da posizione defilata conclude di sinistro chiamando Bardi ad una difficile respinta di piede; la palla arriva a Voca che si gira fulmineamente su sé stesso e insacca all’angolino basso alla destra del portiere ospite. Per il centrocampista kosovaro, sempre più a suo agio ed efficace nel ruolo di trequartista/guastatore, si tratta della terza rete stagionale – convalidata dopo un lungo check del VAR per un possibile fuorigioco di Forte ad inizio azione. Gli ospiti accusano il colpo, il Cosenza continua invece a gestire palla senza disdegnare ulteriori affondi come al 32’ quando Tutino, con un doppio passo in velocità, salta due avversari sulla sinistra ma – complice l’erba bagnata – non riesce a mettere la palla in mezzo prima che esca sul fondo. Nel finale di tempo la Reggiana ha un sussulto: al 39’ Pieragnolo serve in profondità Antiste che non arriva sulla palla e cerca di ottenere un improbabile calcio di rigore con un tuffo plateale, molto prossimo alla simulazione. Un minuto dopo, al 40’, Portanova sulla sinistra serve l’accorrente Girma che tira: il pallone, deviato dalla difesa cosentina, si impenna e finisce in area piccola dove Micai – con i pugni – anticipa in uscita Antiste che, pur tentando di arrestare la corsa, non può evitare l’impatto con il portiere rossoblù e commette fallo. Entrambi i giocatori sono costretti a ricorrere alle cure dei sanitari senza riportare – fortunatamente – danni significativi. La reazione degli ospiti si esaurisce in questi due episodi e al secondo minuto di recupero – dei cinque assegnati dal direttore di gara – il Cosenza sfiora il raddoppio: ancora Tutino semina un paio di avversari sulla sinistra, mette in mezzo un bellissimo cross basso su cui si avventa Forte che conclude di pochissimo a lato. Il primo tempo in pratica si chiude qui, con i Lupi meritatamente in vantaggio su una Reggiana rinunciataria e poco consistente.
SECONDO TEMPO: VAR PROTAGONISTA IN AVVIO E TUTINO LA CHIUDE
Il match riprende senza cambi e al 50’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, l’arbitro assegna un calcio di rigore alla Reggiana per un presunto fallo di Voca su Bianco. Fortunatamente, dopo qualche minuto di analisi delle immagini, il VAR richiama Baroni al monitor e dopo l’on-field review si ristabilisce la corretta ricostruzione dell’azione – apparsa peraltro evidente anche in campo: il fallo è stato commesso dal giocatore ospite, intervenuto con il piede a martello sul centrocampista rossoblù intento a rinviare il pallone.
Passato lo spavento, i padroni di casa riprendono a macinare gioco, pur dovendo confrontarsi con una Reggiana – forzatamente – più intraprendente. Al 59’ Tutino mette in mezzo un cross dalla sinistra ma Forte arriva all’appuntamento con un attimo di ritardo e l’azione sfuma. Al 62’ Martino ruba palla a Girma, si lancia verso la trequarti ospite e appoggia centralmente per Mazzocchi che – al limite dell’area avversaria -, pur avendo l’opportunità di servire Tutino libero a sinistra, rientra sul destro e conclude non inquadrando la porta. Al 66’, sugli sviluppi di un corner, la palla arriva a Praszelik che, appena fuori area, prova un destro a giro che viene bloccato agevolmente a terra dal portiere granata.
Nonostante le sostituzioni effettuate da Nesta, la Reggiana non riesce a produrre trame di gioco efficaci perché i padroni di casa sfruttano l’ampiezza e il possesso palla per disinnescare l’impacciato e appena accennato pressing emiliano. Al 78’ la Reggiana va in gol con un destro a incrociare di Pieragnolo ma la rete viene annullata per un fuorigioco di Gondo ad inizio azione. All’82’ Florenzi – entrato da pochi minuti al posto di Voca – e Tutino combinano in velocità sulla sinistra e, sul passaggio di ritorno del napoletano, il centrocampista rossoblù si libera di Kabashi con una finta, costringendolo al fallo da rigore. Si incarica della trasformazione del penalty Tutino che però non angola abbastanza il tiro: Bardi intuisce, respinge ma non trattiene e lo stesso attaccante cosentino è il più veloce ad arrivare sulla palla mettendo dentro il raddoppio all’83’. All’87’ Portanova tenta un estemporaneo tiro di controbalzo da posizione defilata e la palla termina di pochissimo a lato con Micai proteso in tuffo all’indietro. Nei sei minuti di recupero concessi dal direttore di gara non succede praticamente più nulla e il Cosenza incamera l’intera posta in palio.
VITTORIA AUTOREVOLE
Il Cosenza torna alla vittoria e lo fa con una prestazione quasi senza sbavature, confermando che la partita con la FeralpiSalò è stata un – parziale – incidente di percorso. La Reggiana, molto temuta alla viglia, è stata praticamente ridotta all’impotenza dai Lupi che, a parte qualche comprensibile – visto anche il campo pesante – momento per tirare il fiato, si sono mostrati superiori in ogni zona del campo. In particolare a centrocampo la differenza fra le due squadre è sembrata netta, con Calò e Praszelik onnipresenti nelle due fasi e Voca – non solo per il gol – costante spina nel fianco degli avversari, nel pressing continuo e negli inserimenti fra le linee.
Se si pensa che la squadra ha ancora margini di crescita – Canotto e Viviani si sono visti ancora ad intermittenza, Zuccon deve ritrovare la forma di inizio campionato – le premesse per il resto del campionato non possono che essere ottimistiche. La sosta che si approssima – l’ultima di questo girone di andata – sarà l’occasione per recuperare qualche acciacco e preparare il filotto di incontri che – a partire dall’attesa partita del Ceravolo del prossimo 26 novembre – porterà alla fine del girone d’andata.
Per quello che riguarda la Reggiana, la squadra di Nesta è stata francamente deludente – probabilmente per merito dei rossoblù – ma, trattandosi di una neo-promossa, può comunque essere soddisfatta della posizione di classifica e di quanto fatto finora. Infine, l’arbitro: oltre alle già citate magagne “corrette” dal VAR, il signor Baroni ha da subito assunto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dei giocatori rossoblù, trattando invece gli ospiti con ospiti maggiore tolleranza e consentendogli estrema ruvidezza nei contrasti. Se, infatti, i gialli comminati ai giocatori del Cosenza sono stati sostanzialmente corretti, almeno in tre-quattro occasioni sono mancate – utilizzando lo stesso metro di giudizio – sanzioni nei confronti dei giocatori emiliani. Baroni ha lasciato a desiderare anche nella gestione generale della gara, sorvolando spesso su interventi apparsi – dagli spalti – clamorosamente fallosi; ad esempio, le ripetute “cravatte” subite nel finale da Zuccon.
COSENZA (4-2-3-1): Micai; Martino, Meroni, Venturi, D’Orazio; Calò, Praszelik (86’ Zuccon); Tutino, Voca (76’ Florenzi), Mazzocchi (70’ Marras); Forte (86’ Zilli).
A disposizione: Marson, Sgarbi, Rispoli, Fontanarosa, Crespi, Arioli, Canotto, La Vardera.
Allenatore: Caserta
REGGIANA (4-3-2-1) Bardi; Szyminski (74′ Fiamozzi), Rozzio, Marcandalli, Pieragnolo; Portanova, Crnigoj, (63′ Kabashi), Bianco (63′ Cigarini); Antiste (85′ Melegoni), Girma (74’ Varela), Gondo
A disposizione: Sposito, Satalino, Libutti, Da Riva, Nardi
Allenatore: Nesta
ARBITRO: Baroni di Firenze
ASSISTENTI: Bottegoni di Terni e Belsanti di Bari
IV UFFICIALE DI GARA: Costanza di Agrigento
VAR: Maggione di Lecco
ASSISTENTE VAR: Muto di Torre Annunziata
MARCATORI: 23’ Voca, 83’ Tutino
NOTE: Spettatori: 3.750 di cui 232 ospiti. Ammoniti: Mazzocchi (C), Portanova (R), Voca (C), Marcandalli (R), Cigarini (R), D’Orazio (C), Praszelik (C)
Angoli: 3-2. Recupero: 5′ pt, 6′ st
Possesso palla: 51 % Cosenza, 49 % Reggiana
Foto di Michele De Marco