Ancora una volta, si torna da Marassi a mani vuote
Se Genova doveva essere una sorta di esame di maturità, il Cosenza viene quanto meno rimandato e anche un po’ ridimensionato: il risultato e, soprattutto, la prestazione non sono stati all’altezza delle aspettative dei tifosi rossoblù. Praticamente con le spalle al muro dopo un avvio di campionato decisamente complicato, la Sampdoria di Pirlo ottiene la prima vittoria casalinga giocando una partita ordinata e aggressiva, agevolata nel compito da un Cosenza più remissivo e meno propositivo del solito. I Lupi snaturano in qualche modo il loro atteggiamento in campo, attendendo – per lunghi tratti dell’incontro – l’avversario sulla propria trequarti difensiva invece di mostrare il solito pressing offensivo e aggressivo, consentendo troppo spesso e troppo facilmente ai doriani di superare la metà campo. Il Cosenza, nelle poche occasioni che ha affondato con convinzione – in maniera però troppo episodica e discontinua –, ha creato e non sfruttato situazioni pericolose, cosa che acuisce ulteriormente il rammarico per la sconfitta subita.
SCHIERAMENTI DI PARTENZA
Pirlo, anche per via delle assenze, riparte dalla difesa a 4, mette Vieira a centrocampo e si affida in avanti al tandem Esposito-Borini, coadiuvati da Verre. Caserta conferma invece formazione e schieramento della partita precedente, con il solo cambio obbligato di Rispoli al posto dell’indisponibile Cimino.
PRIMO TEMPO: EQUILIBRIO E AGONISMO
La partita inizia a ritmo sostenuto con le squadre molto precipitose e frenetiche: il gioco ne risente e si procede a strappi con diversi errori in appoggio – da ambo le parti – e con manovre poco fluide che rendono difficile arrivare a concludere verso la porta. I padroni di casa mostrano più aggressività, ma la prima occasione è degli ospiti: al 14’ Marras parte palla al piede dalla sua trequarti, serve Tutino che dopo un rapido controllo scaglia – da qualche metro fuori area – un tiro forte e centrale respinto lateralmente da Stankovic. La replica dei blucerchiati arriva al 23’ con un tiro dal limite di Vieira che Micai blocca a terra agevolmente. La Samp mantiene sterilmente il pallino del gioco mentre il Cosenza attende in maniera ordinata sulla sua trequarti senza, tuttavia, riuscire a ripartire in maniera efficace. Al 36’ Borini, dopo una serie di rimpalli al limite dell’area ospite, entra in area e tira trovando ancora una volta Micai pronto. In campo c’è molto nervosismo, soprattutto da parte dei giocatori di casa e l’arbitro – in maniera tardiva – estrae diversi cartellini gialli in rapida successione, fra scorrettezze e proteste: De Paoli (39’), Vieira (41’) e Verre (42’) per la Samp, D’Orazio (39’) e Praszelik (48’) per il Cosenza. Nell’ultimo minuto di recupero, dei tre concessi, la difesa dei Lupi si distrae, non mettendo nessuno in barriera su una punizione dalla trequarti: i padroni di casa battono a sorpresa e Borini, pescato solissimo in area di rigore, conclude colpendo la parte alta della traversa. Su questa azione si chiude un primo tempo equilibrato in cui nessuna delle due squadre è riuscita a prendere il sopravvento.
SECONDO TEMPO: BORINI AFFONDA I LUPI
Il Cosenza sembra più combattivo e al 50’ confeziona la prima ghiotta occasione del secondo tempo: su cross di Calò, Forte conclude di testa e Stankovic salva i suoi con una parata in tuffo. Purtroppo per Caserta si tratta di un episodio isolato: la Samp riprende a premere in maniera disordinata ma aggressiva e il Cosenza continua ad aspettare gli avversari nella propria metà campo, probabilmente con l’idea di sfruttare qualche spazio per dei ribaltamenti veloci. Al 57’ Esposito parte in sospetto – e probabile – fuorigioco e, sugli sviluppi dell’azione, Borini si vede respingere due volte altrettante conclusioni da Calò: la difesa non riesce a liberare definitivamente, Marras entra in ritardo e da dietro su Verre provocando un calcio di rigore. Borini si incarica della battuta e, rallentando la rincorsa, riesce a spiazzare Micai, portando in vantaggio la sua squadra al 61’. Pirlo toglie immediatamente Verre e Girelli inserendo Kasami e Pedrola per intasare gli spazi a centrocampo. I Lupi reagiscono e, seppure a fatica, si procurano diverse opportunità per il pareggio: al 64’ Tutino colpisce di testa la traversa – ennesimo legno per l’attaccante napoletano – su un cross dalla destra; al 66’ Forte si libera – con uno spettacolare sombrero – della marcatura dei difensori doriani ma conclude debolmente fra le braccia di Stankovic; al 71’, dopo una serie di batti e ribatti in area avversaria, la palla arriva a D’Orazio che – con un tiro-cross da fuori area – lambisce il palo alla sinistra del portiere di casa, senza che nessun giocatore rossoblù riesca a intervenire per deviare la palla in rete. Nel momento di massima spinta del Cosenza alla ricerca del pareggio, la Sampdoria riparte in contropiede sfiorando il raddoppio al 73’ con Esposito che supera Micai ma si allarga troppo prima di concludere e Borini che conclude a fil di palo sulla palla vagante in area. All’82’ i padroni di casa raddoppiano: ancora Borini si avventa su una palla respinta dalla difesa cosentina dopo un calcio d’angolo e batte Micai con un rasoterra preciso e angolato. Nel recupero il Cosenza prova a segnare almeno il gol della bandiera: al 92’ Forte conclude in acrobazia a pochi passi dalla porta ma Stankovic in uscita si trova sulla traiettoria e sventa; al 98’, pochi secondi prima del triplice fischio, Canotto conclude verso la porta doriana ma il portiere blucerchiato si oppone nuovamente.
OCCASIONE PERSA
Il Cosenza lascia i tre punti a una Samp – guidata da un Borini onnipresente – non trascendentale che ha avuto il merito di essere battagliera e agguerrita per gran parte della partita. I Lupi, come già accennato, sono scesi in campo con un atteggiamento decisamente diverso da quello visto nelle prestazioni precedenti, senza quella personalità e quella cattiveria che – ad esempio – avevano consentito di sbancare il Barbera. La battuta d’arresto di Marassi ricorda sotto alcuni aspetti la sconfitta di Brescia quando, però, la squadra di Caserta non aveva praticamente avuto occasioni da rete: nella partita di oggi invece il Cosenza ha creato diverse opportunità, prova del fatto che, con un approccio più convinto e più continuo, la partita avrebbe potuto avere un esito diverso. Anche i cambi sono apparsi tardivi e l’apporto dei nuovi entrati si è rivelato stavolta inefficace. Il mister cosentino dovrà raccogliere le idee e capire in fretta – la partita con lo Spezia è dietro l’angolo – se la prestazione di oggi sia figlia di scorie o cali di tensione dovuti alla sosta, di sottovalutazione dell’avversario o di altri fattori. Da parte sua, la Samp non ha certamente risolto tutti i suoi problemi ma, di sicuro, ha guadagnato un po’ di serenità per provare a svoltare il suo campionato. Infine, l’arbitro: la direzione di gara del signor Colombo di Como è stata decisamente insufficiente, con gestione dei cartellini inadeguata e interpretazioni contraddittorie, consentendo spesso ai padroni di casa proteste eccessive e atteggiamenti intimidatori.
SAMPDORIA (4-3-1-2) Stankovic; De Paoli, Ghilardi, Gonzalez, Barreca (69′ Giordano); Girelli (62′Kasami), Yepes (88′ Askildsen), Vieira; Verre (62′Pedrola); Borini (88′ Ricci), Esposito.
A disposizione: Ravaglia, Panada, De Luca, La Gumina, Buyla, Porzi, Delle Monache.
Allenatore: Pirlo.
COSENZA (4-2-3-1): Micai; Rispoli (87’ Crespi), Meroni, Venturi, D’Orazio (77’ Fontanarosa); Calò, Praszelik (69’ Viviani); Marras (69’ Canotto), Tutino, Mazzocchi (78’ Florenzi); Forte.
A disposizione: Marson, Sgarbi, Martino, Voca, Arioli, Barone.
Allenatore: Caserta
ARBITRO: Colombo di Como
ASSISTENTI: Vivenzi di Brescia e Cipressa di Lecce.
IV UFFICIALE DI GARA: Ubaldi di Roma.
VAR: Nasca di Bari.
ASSISTENTE VAR: Miele di Nola
MARCATORI: 61’ Borini (S) (rig.), 82’ Borini (S)
NOTE: Spettatori: circa 20.000 di cui 1.195 ospiti. Ammoniti: Marras (C), De Paoli (S), D’Orazio (C), Vieira (S), Praszelik (C), Florenzi (C), Viviani (C)
Angoli: 4-4. Recupero: 3′ pt, 8′ st