Siamo consapevoli di essere, solo, di passaggio. Ma, pur sapendo bene questo non riusciamo, non riusciremo, mai, ad accettare di dover fare i conti con la morte.
Cristianamente parlando la morte, non è la fine di tutto. È l’inizio di una nuova vita, eterna e gioiosa, in un altro ’luogo’. È l’inizio di un viaggio, verso le vette più alte dell’altrove.
Perdere qualcuno, qualcuno a cui teniamo tanto, a cui ci legano momenti, ricordi, pezzi di vita, è un dolore grande, ingestibile, a tratti inconsolabile. La morte, fa male. Fa male, perché, così all’improvviso, ci strappa qualcuno dalle braccia. E, se lo porta via.
Non accetteremo, mai la morte. Perché, siamo fatti per la vita. Che, nonostante, le difficoltà, gli imprevisti, i problemi, le cadute, resta, per dirla alla Benigni, la più bella, entusiasmante avventura che abbiamo ricevuto in dono.
Perdere le persone care e chi amiamo, ci fa fare i conti con un senso di smarrimento, di vuoto, di disperazione. A volte, riusciamo a trovare una ragione, un senso alla morte, nel tempo che, almeno secondo i saggi, alla fine aggiusta tutto.
Scrivere di Carlo, scriverne al passato, non è, per me, semplice.
Da ieri, ho perso, letteralmente, il conto di quanti pianti mi sono fatta, di quante lacrime ho, finora, versato. Mi sembra impossibile, oggi scrivere un “coccodrillo” per Carlo, in memoria di Carlo. Ed è così tremendamente difficile trovare le parole giuste…
Con Carlo, ho condiviso, un’esperienza lavorativa che poi si è trasformata in amicizia. Ho condiviso momenti, giorni, alti e bassi. Attraverso Carlo, tramite il suo esempio, ho conosciuto, ho apprezzato il valore, il significato di alcune parole: dignità, umiltà, sacrificio, dedizione, generosità, laboriosità, amicizia, lealtà.
Sì, Carlo, per me, non era, solo, un collega di lavoro, era, soprattutto, un amico. Un buon amico. Come tutti i grandi, come sono i giganti, era buono.
E, anche se, la vita, non gli abbia, mai, risparmiato nulla, la sua bellezza interiore, è rimasta immutata, immacolata, pura…
Di Carlo, conserverò sempre un buon ricordo e l’esempio di cosa significa esserci per gli altri.
Carlè oggi pomeriggio la Chiesa era gremita ed eravamo tutti lì, i tuoi ex colleghi ed amici, per darti l’ultimo saluto e abbracciare Katia, Raffaele e Francesca.
Ciao amico mio, fai buon viaggio.
Mafalda