Un’appassionante storia senza età. I 70 anni della Luigi Pellegrini editore, più che essere un dettaglio anagrafico, sono la copertina di una straordinaria tradizione di famiglia. Che continua con lo stesso entusiasmo del numero zero. 70 anni di cultura ed una lunga storia di libri per raccontare una regione difficile.
Una grande festa al Terrazzo Pellegrini per le 70 primavere della Luigi Pellegrini Editore, dove impegno culturale, passione civile, volumi firmati da autori prestigiosi hanno scandito l’attività della casa editrice iniziata nel 1952 con la pubblicazione della storica rivista “Il letterato”.
In questi anni, la casa editrice si è fortemente radicata e ancorata sul territorio diventando un baricentro per la ‘intellighenzia’ di allora, e la sua attività proseguita attraverso un solido legame familiare, che oggi è approdato alla terza generazione. E, continua ad essere presente sul territorio con la stessa forza e identica tenacia dei primi esordi e la “ricetta” editoriale rimane sempre la stessa: offrire un approdo a quanti amano la scrittura, con l’aggiunta di quel q.b. essenziale di entusiasmo, passione, fantasia, immaginazione, empatia e capacità di saper trasformare la realtà con lo stile di un romanzo e la leggerezza di un fantasy.
Per l’occasione è stato anche bandito un concorso, vinto da Domenico Miglio, che ha realizzato un logo aureo celebrativo che sarà pubblicato su tutte le edizioni dell’anno 2022 insieme al logo classico, e un annullo filatelico di Poste Italiane. Il timbro filatelico ha impresso il volto dello scrittore antifascista, originario di Palmi, Leonida Repaci di cui la Pellegrini si propone – e lo sta già facendo – di pubblicare l’opera omnia.
Un logo celebrativo e l’annullo filatelico di Poste Italiane
Nel corso dell’evento, introdotto da Antonietta Cozza, i giornalisti Arcangelo Badolati e Attilio Sabato hanno dialogato con lo scrittore Pierfranco Bruni, il presidente dell’Accademia Cosentina Antonio d’Elia, Saverio Di Bella, Antonio D’Orrico, il procuratore Nicola Gratteri che ha raccontato della pubblicazione del suo libro e di come è nato il suo rapporto con la casa editrice, il professore Roberto Bondì dell’Unical e l’architetto Fulvio Terzi. Presenti anche le autorità civili, militari e religiose.
La nascita della casa editrice e la voglia di confronto
«La casa editrice è stata una intuizione felice e impresa temeraria di mio padre nel 1952, che aveva ravvisato l’esigenza di confronto con gli altri, con gli intellettuali della Calabria e del Mezzogiorno d’Italia, che avevano manifestato il bisogno di discutere e affrontare i problemi legati alla cultura e a tutta la parte sociale» – racconta Walter Pellegrini.
«Era un mondo in cui io sono entrato piano piano. Ho sempre ho vissuto in questo mondo di carta per cui il libro è stato il mio compagno di viaggio ed anche il motivo di vita, perché la mia la mia aspirazione è stata sempre quella di dare voce agli altri sui loro pensieri. E proprio la passione di mio padre e i suoi racconti che faceva alla famiglia e agli amici mi hanno spinto e invogliato a continuare questa attività» – aggiunge.
Dal 1982 Walter Pellegrini ha preso le redini dell’azienda che oggi vanta un catalogo di 3000 titoli circa e 60 collane, «innovando ma allo stesso tempo conservando il rapporto con gli autori». C’è anche da dire che non ha mai avuto molti dubbi, a proposito del fatto che il suo avvenire sarebbe stato fra i libri.
Pellegrini editore: da padre in figlio e nipoti
«Ciò che ho sempre apprezzato di mio padre era il rapporto di grande umanità e di grande sinergia con gli autori cosa che ho cercato di mantenere. In realtà non l’ho cercato con volontà, è venuto quasi naturale, e la stessa cosa sta accadendo alle mie figlie, Marta e Sara, che da qualche anno sono entrate a pieno titolo all’interno dell’azienda. Oggi stiamo continuando a trasferire su pagine le parole dei nostri autori ed è una cosa meravigliosa. Se oggi penso a lui, il sentimento che provo è la commozione perché è una figura che manca. Manca a me e a tutta la casa editrice. È stato una figura pregnante, che ci ha dato tanto e che continua, malgrado la sua assenza fisica, a darci giorno per giorno nuove cose».
Walter Pellegrini è una forza della natura. Ma la natura può non bastare, in una società competitiva com’è quella editoriale, e allora questo travolgente comunicatore, da quarant’anni al comando di una casa editrice unica, ha saputo diventare anche una forza della cultura. La tradizione della Pellegrini Editore ha saputo intrecciarsi anche alla rivoluzione digitale: ogni libro ha la sua versione e-book.
Al passo coi tempi: gli ebook
«Mio padre – continua ancora Walter Pellegrini – non accettava le nuove tecnologie, non voleva assecondarle, ma pian piano si è reso conto che la nostra è un’attività che doveva andare al passo coi tempi. Gli e-book hanno in qualche modo rivoluzionato il mondo editoriale perché devono essere pensati in maniera diversa, non come mera trasposizione dal cartaceo, ma con una forma nuova e dinamica, aperto e ipertestuale. E, per chi crea libri è una sfida di grande creatività perché significa stare guardare indietro e avanti contemporaneamente studiando l’evoluzione di un mercato in costante cambiamento. Quello dell’editore, oggi, è un mestiere che può sembrare semplice ma in realtà è complesso» – conclude.
Una sfida, appunto. Di grande impatto culturale ed emotivo. Uno straordinario viaggio infinito. Oggi Luigi Pellegrini editore, è un marchio della cultura meridionale che risalta nelle librerie. E le rotative di questo editore, in barba alla crisi, stampano ancora molto e di tutto. Dalla cultura alla letteratura, alla politica e alla cronaca. Non c’è intellettuale che non sia passato nella sede della Pellegrini, perché, pubblicare con Pellegrini per tanti, è stato e resta un biglietto da visita prestigioso.