“Per Cosenza si è chiusa una stagione amministrativa sulla quale noi di Progetto Meridiano siamo stati sempre molto critici. Ravvisavamo nella sua azione una mancanza di visione ampia e complessiva della città Bruzia.
Si è pensato di realizzare una città spot. Una sorta di campagna pubblicitaria permanente, che buttava fumo negli occhi e bruciava milioni di euro non tenendo conto dei bisogni reali della comunità. La nuova amministrazione dovrà operare scelte di altra natura: dal recupero del centro storico, con le sua riqualificazione e rigenerazione, continuando questa azione nei quartieri ormai periferici.
Le scelte scellerate degli anni passati hanno provocato solo disagi
Altra questione fondamentale è la viabilità che deve essere pensata in maniera integrata rispetto al concetto di area urbana (Cosenza+Rende+.) Le scelte insensate operate senza alcuna analisi e valutazione di sostenibilità basata sullo studio del territorio, come la scienza urbanistica correttamente detta, non realizza un traffico auto ecosostenibile. Chiudere strade e disegnare percorsi senza alcuna logica, o realizzare rotatorie inutili, deviazioni e restringimenti di corsie d’immissione e uscita, congestionano il traffico e costringono a km di percorrenza in più per ogni spostamento aumentando le emissioni inquinanti.
Che senso ha, per un cittadino che proviene da Rende, che sbriga la sua faccenda a via Caloprese, non poter subito imboccare Corso d’Italia per tornarsene indietro, oppure per chi si trova su via Alimena e deve poi immettersi su via 24 maggio, all’altezza dell’ufficio postale, dover arrivare fino a Corso Umberto?
Le strade di raccordo sono un fondamento urbanistico e servono a collegare in maniere organica e funzionale le arterie principali dell’area urbana snellendo e razionalizzando il traffico. Si ottiene anche il risultato di spezzare una continuità tra piazza Bilotti e la fontana di Giuno che non favorisce l’aggregazione sociale, infatti non abbiamo Piazze su Corso Mazzini e l’unico modo di sostare ormai è quello di sedersi ai tavoli dei bar.
Bisogna prevedere un’arteria distante dal centro per snellire il traffico
E’ chiaro che per percorrenze più lunghe bisognerebbe prevedere un’ arteria distante dal centro in modo tra l’altro da salvaguardare la parte dedicata al parco di viale Mancini aprendo così solo una corsia con un solo senso di marcia, lasciando il massimo spazio possibile alle attività del tempo libero e del benessere. La chiusura di via Roma ha comportato delle deviazioni stradali e cambi di senso di marcia a dir poco incomprensibili ma essendo una strada fondamentale si deve ripristinare nella sua continuità e chiudere usando i dissuasori negli orari di entrata e uscita della Scuola per riaprire nel resto della giornata.
Inutile dire che il guazzabuglio di piazza Bilotti va rimesso nel senso unico di marcia verso via Alimena e riaprire il collegamento all’ingresso di piazza Bilotti da via Caloprese verso corso Italia. Bisogna evitare che i grossi tir entrino in città, sia per la pericolosità dettata dalla loro mole, sia per l’enorme inquinamento dei gas di scarico, e farli sostare ad uno degli ingressi della città dove poi le Gdo, attrezzandosi con furgoni più agevoli, vadano a ritirare il contenuto. Riteniamo che lo spazio di fronte la Rem sia quello più idoneo essendo collegabile anche alla superstrada”.
Coordinamento “Progetto Meridiano”