“In Calabria c’è una questione morale urgente, che tutte le forze politiche devono affrontare cambiando direzione già per le prossime Regionali”
“Gli arresti di politici, avvocati e imprenditori nell’ambito dell’operazione antimafia Rinascita Scott, coordinata dalla Dda di Catanzaro, confermano il grande livello di allarme sulla gestione della cosa pubblica in Calabria e l’incapacità dei partiti di garantire pulizia al loro interno”.
Lo afferma, in una nota, Francesco Aiello, candidato alla presidenza della Regione Calabria per l’alleanza civica del Movimento 5 Stelle, che osserva: “Mi congratulo con i magistrati e le forze dell’ordine per il prezioso lavoro svolto. Il Pd esce travolto da questa inchiesta monumentale, che tocca pure esponenti di primo piano del centrodestra e personaggi scappati dal centrosinistra. Le accuse ai politici indagati sono gravissime. I fatti ricostruiti dagli investigatori scuotono le coscienze e gridano vendetta politica. La Calabria deve puntare sulla società civile perché i partiti non sono più credibili”. “Avevamo ragione – prosegue Aiello – a non accettare la proposta di alleanza con il Pd, che avrà bisogno di anni per cambiare i propri dirigenti in Calabria. Infatti, al di là del teatrino tra Roma e Catanzaro il Partito democratico non può assicurare il rinnovamento in pochi giorni ma ha bisogno di azzerare tutto e ricominciare da capo. Lo stesso discorso vale per il centrodestra”. “Il grave pericolo – conclude Aiello – è che questo caos avvantaggi Salvini e soci, pronti a conquistare la Calabria con gli stessi metodi e le stesse logiche che ne hanno determinato il sottosviluppo l’emigrazione di non ritorno. Perciò il Movimento 5 Stelle rimarcherà a ripetizione la differenza tra la nostra proposta civica e il sistema dei partiti, in cui il trasversalismo affaristico rimane la regola, la prassi dominante, la cultura da sconfiggere una volta per tutte”.