Ancora una sconfitta e ancora un’espulsione per i rossoblù
Un Cosenza a due facce e – ancora una volta – in inferiorità numerica viene battuto allo Zini. Dopo un primo tempo giocato a viso aperto e alla pari con i grigiorossi, i Lupi – ad inizio ripresa – subiscono l’aggressività dei padroni di casa riuscendo però a tenere ordinatamente e anche a ripartire, almeno fino all’espulsione di Ricciardi per doppia ammonizione: una volta rimasta in dieci, la squadra di Alvini viene assediata dalla Cremonese che fa valere la propria superiorità tecnica e sfiora il raddoppio in più occasioni, fino a quando Vazquez – su ennesima incursione di Vandeputte – trova lo spazio per battere Micai. Nel recupero – con il Cosenza disordinatamente in avanti all’improbabile ricerca del pari – Johnsen trova in contropiede la rete che chiude il match.
SCHIERAMENTI DI PARTENZA
Stroppa conferma modulo – 3-5-2 – e interpreti della vittoria a Frosinone, affidandosi all’estro di Vazquez e Vandeputte. Alvini ripropone il consueto 3-4-2-1, effettuando – rispetto al turno precedente – ben quattro cambi: oltre agli squalificati Kouan e Kourfalidis, escono anche Caporale e Mazzocchi e vengono inseriti Dalle Mura, Fumagalli, Rizzo Pinna e Charlys.
PRIMO TEMPO: SQUADRE IN CAMPO A VISO APERTO, BOTTA E RISPOSTA PICKEL-RICCIARDI
Ad inizio partita il pallino del gioco è in mano agli ospiti che gestiscono palla mentre la squadra di Stroppa applica un pressing aggressivo per cercare di recuperare palla e ribaltare l’azione. Al 6’ Charlys – appostato appena fuori area – conclude abbondantemente oltre la traversa. Al 10’ punizione dal vertice dell’area di Rizzo Pinna con Fulignati costretto a respingere con i pugni. Al 22’ Castagnetti – con un lancio dalla trequarti – pesca Bonazzoli leggermente decentrato in area: la conclusione è respinta con i piedi da Micai. Passa poco più di un minuto e al 23’ i grigiorossi passano in vantaggio: Vandeputte scende sul fondo a sinistra e crossa al centro trovando Pickel – liberissimo in mezzo a due difensori del Cosenza – che di testa supera Micai. Il tempo di riprendere il gioco e i Lupi pareggiano. Al 25’ Rizzo Pinna riceve un filtrante in area e conclude di prima intenzione colpendo il palo a Fulignati battuto: la palla arriva ad Artistico e da questo a Ricciardi che tira di prima intenzione e supera il portiere di casa. L’arbitro – su segnalazione dell’assistente – annulla la rete per fuorigioco ma dopo un breve check al VAR il gol viene – giustamente – convalidato. Il ritmo cala e le squadre si affrontano prevalentemente a centrocampo. Al 38’, sugli sviluppi di un corner, la palla arriva a Vazquez che tira immediatamente con violenza trovando la respinta di testa di Artistico. Al 41’ bel cross dalla destra per Fumagalli che – appena dentro l’area – si coordina bene ma spedisce sopra la traversa. Dopo un minuto di recupero termina la prima frazione di gioco in cui le squadre si sono sostanzialmente equivalse.
SECONDO TEMPO: CREMONESE AGGRESSIVA, ROSSO A RICCIARDI, RETI DI VAZQUEZ E JOHNSEN NEL FINALE
Inizio ripresa aggressivo dei padroni di casa, subito alla ricerca del vantaggio. Al 53’su corner di Castagnetti, Micai respinge alla grande un colpo di testa sottomisura di Pickel e Fumagalli mura – sulla linea di porta – il successivo tiro di Bonazzoli. Al 60’ Vandeputte viene pescato liberissimo nell’area ospite ma la sua conclusione è alta sulla traversa. Si rivede il Cosenza al 61’: Fumagalli prende palla sulla sinistra, si accentra e – invece di servire sulla destra il libero e meglio posizionato Ricciardi – tira senza però inquadrare la porta. Al 62’ la svolta dell’incontro: lancio in profondità per Barbieri che a contrasto con Ricciardi lo supera e viene messo giù. Il fallo è evidente, l’ammonizione – la seconda per l’esterno rossoblù – è inevitabile così come il conseguente rosso. Probabilmente, visto che da inizio ripresa la Cremonese stava aumentando la pressione – concentrando i suoi attacchi sulle fasce – sarebbe stato opportuno procedere per tempo alla sostituzione del giocatore ma, ovviamente, è un ragionamento a posteriori che lascia il tempo che trova. È certo che dall’espulsione in poi la manovra dei grigiorossi diventa asfissiante, con assalti senza soluzione di continuità e calci d’angolo in sequenza, non lasciando tempo per rifiatare alla difesa ospite. Al 69’ punizione dal limite di Vandeputte con Micai che risponde presente ancora una volta e devia sul fondo. Al 71’ Artistico si libera del suo diretto avversario, punta l’area ma si defila un po’ troppo e Fulignati può respingere con i piedi – senza eccessive difficoltà – il tiro dell’attaccante rossoblù. Al 74’ Johnsen supera Cimino e mette al centro per Nasti che conclude di testa sopra la traversa. Al 77’ Antov indirizza a rete da pochi passi ma Venturi in rovesciata salva miracolosamente la propria porta. Sul corner susseguente, al 78’, Micai salva ancora in maniera incredibile su un destro di Nasti da pochi metri. All’80’ ancora un grandissimo intervento del portiere rossoblù che devia sul fondo un tiro a giro di Vazquez. All’85’ la difesa ospite è costretta a capitolare: Vandeputte scende ancora una volta sul fondo lasciando sul posto Martino – appena entrato e quindi, teoricamente, più fresco – e mette in mezzo per Vazquez che – smarcato nel cuore dell’area di rigore – si inginocchia e di testa supera l’incolpevole Micai. Il contraccolpo psicologico per i Lupi è inevitabile, anche perché le energie – fisiche e nervose – sono state completamente consumate nella difesa ad oltranza; di conseguenza, i tentativi di proporre una qualsiasi azione offensiva per provare a raggiungere il pari sono confusi e sterili, prestando il fianco alle ripartenze dei padroni di casa. Infatti, proprio su un ribaltamento di fronte – al 93’ – la Cremonese trova la terza rete con Johnsen che – lanciato da Castagnetti – punta l’area e supera Micai con un preciso tiro a giro che termina all’incrocio dei pali opposto. Resta solo il tempo di riportare il pallone al centro del campo e Galipò decreta la fine dell’incontro.
IN EQUILIBRIO SUL BARATRO
Anche la sconfitta di Cremona, sebbene preventivabile alla luce della diversa posizione di classifica delle due squadre, è riconducibile al “solito schema” che ha caratterizzato gran parte delle partite disputate dai rossoblù nel corso di questa stagione. La squadra lotta e si batte con un coraggio al limite dell’incoscienza, non lesinando mai sulle energie o sull’impegno e andando spesso oltre i suoi limiti tecnici e di esperienza: questo modo di giocare è però dispendioso ed espone a notevoli rischi e – prima o poi – arriva un passaggio a vuoto, magari anche minimo, che finisce per condizionare il risultato e vanificare tutti gli sforzi profusi. Se, quando la serie di risultati negativi si allunga, è legittimo e comprensibile porsi delle domande sulla guida tecnica, è però evidente che questa situazione è figlia di precise scelte societarie e della volontà della proprietà di ridimensionare e penalizzare – se non proprio di affossare – l’intero aspetto sportivo. Alvini e Del Vecchio sono costretti da inizio stagione ad andare in guerra con le fionde contro eserciti armati di tutto punto; inoltre – giornata dopo giornata – hanno dovuto fronteggiare situazioni di campo – arbitraggi inequivocabilmente a sfavore – ed extra-campo – i quattro punti di penalizzazione – direttamente ed indirettamente connessi alle azioni della proprietà e al modo in cui quest’ultima si rapporta con il sistema calcio nella sua interezza. È ormai chiaro e manifesto che il modus operandi di Guarascio – oltre ad avere esasperato un’intera tifoseria – non è più tollerato nelle stanze dei bottoni, azzerandone totalmente la credibilità e la considerazione in Lega B e AIA. È quindi più che mai necessario che – per ripristinare la reputazione sportiva del Cosenza e per provare a salvare la stagione – avvenga un deciso cambio di passo: o per un improbabile – viste le premesse – ravvedimento dell’attuale proprietà o per un avvicendamento al vertice con l’auspicato subentro dei soggetti interessati a rilevare la squadra.
CREMONESE (3-5-2): Fulignati, Antov, Ceccherini, Bianchetti; Zanimacchia, Collocolo, Castagnetti, Vandeputte (90+1 Majer), Barbieri (78′ Zanimacchia); Pickel (71′ Johnsen), Vazquez, Bonazzoli (71′ Nasti).
A disposizione: Drago, Saro, Ravanelli, De Luca, Buonaiuto, Triacca, Milanese.
Allenatore: Grosso
COSENZA (3-4-1-2): Micai, Sgarbi, Dalle Mura, Venturi; Ricciardi, Charlys (66′ Gargiulo), Florenzi, D’Orazio (74′ Martino); Rizzo Pinna (84′ Zilli), Fumagalli (66′ Cimino) ; Artistico (74′ Mazzocchi).
A disposizione: Baldi, Vettorel, Caporale, Hristov, Ricci, Mauri, Strizzolo, Novello.
Allenatore: Alvini
ARBITRO: Galipò di Firenze.
ASSISTENTI: Mondin di Treviso e D’Ascanio di Ancona.
IV UFFICIALE DI GARA: Poli di Verona.
VAR: Di Martino di Teramo.
ASSISTENTE VAR: Guida di Torre Annunziata.
MARCATORI: 23’ Pickel (Cr), 25’ Ricciardi (Cs), 85’ Vazquez (Cr), 93’ Johnsen (Cr)
NOTE: Spettatori: 8.110 di cui 667 ospiti. Ammoniti: Bianchetti (Cr), Collocolo (Cr), Ricciardi (Cs), Charlys (Cs), Gargiulo (cS). Espulsi: Ricciardi (Cs)
Angoli: 14-1. Recupero: 1′ pt, 4′ st. Possesso Palla: Cremonese 65 %; Cosenza 35 %