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Amalia Bruni presenta la legge contro la violenza di genere: un impegno collettivo per la Calabria

La consigliera regionale Amalia Bruni ha presentato una proposta di legge sulla prevenzione e il contrasto alla violenza di genere. L’iniziativa mira a superare le criticità della normativa vigente, coinvolgendo centri antiviolenza e associazioni territoriali

Una nuova legge contro la violenza di genere: la proposta di Amalia Bruni

“La violenza di genere non è solo una questione privata, ma un’emergenza sociale che riguarda tutti. Con questa proposta di legge, vogliamo rispondere con forza, determinazione e un approccio multidisciplinare a una problematica che tocca profondamente la vita di tante donne in Calabria”. Così si è espressa la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, durante la conferenza stampa tenutasi presso la sede regionale del PD a Lamezia Terme. L’evento è stato l’occasione per illustrare i dettagli della proposta di legge sulla “Prevenzione e contrasto alla violenza di genere sulle donne e loro figli”, recentemente depositata.

Alla conferenza stampa hanno partecipato, oltre alla proponente Amalia Bruni, anche la portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche, Teresa Esposito, la componente della Direzione Nazionale, Enza Bruno Bossio, e il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, Mimmo Bevacqua.

Una campagna per sensibilizzare e coinvolgere i territori

La presentazione della proposta di legge segna l’inizio di una campagna informativa mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica e favorire un dialogo costruttivo con le istituzioni e la società civile. Il primo evento della campagna, intitolato “Difendere le donne, costruire la giustizia: la legge contro la violenza di genere”, si terrà a Lamezia Terme venerdì 17 gennaio alle 17:30 presso il Chiostro San Domenico.

Un progetto per affrontare una vera emergenza

“Questo progetto nasce dall’urgenza di affrontare un tema dilagante come la violenza di genere, che ha raggiunto numeri drammatici anche in Calabria. La normativa regionale attuale, ferma alla Legge 20 del 2007, non è più adeguata a rispondere a questa emergenza né alla precarietà che affligge i Centri Antiviolenza (CAV) e le case rifugio”, ha spiegato Bruni. “Gli interventi sono spesso parcellizzati, con fondi settorializzati e una distribuzione insufficiente sul territorio, soprattutto in aree come Vibo Valentia e Crotone. La nostra proposta punta a superare questa precarietà attraverso una programmazione strutturata”.

Coinvolgimento e collaborazione per una sfida collettiva

Bruni ha sottolineato l’importanza di un approccio inclusivo, invitando tutte le forze politiche a collaborare: “Questa legge non può essere affrontata da una sola parte politica. Mi auguro che l’attuale assessore voglia rilanciare la collaborazione avviata in precedenza. Questa non è una battaglia di parte, ma un’esigenza collettiva”. Inoltre, ha evidenziato l’intento di raccogliere istanze dai territori, dai CAV e dalle associazioni per giungere a una proposta condivisa.

Il ruolo delle scuole e delle case rifugio

Enza Bruno Bossio, componente della Direzione Nazionale del PD, ha ribadito l’importanza del supporto alle case rifugio: “Rappresentano un’ancora di salvezza per le donne. Sul fronte culturale, il cambiamento deve partire dalle scuole, educando al rispetto delle differenze”.

Un impegno concreto per il futuro

Teresa Esposito, portavoce regionale della Conferenza delle Donne Democratiche, ha sottolineato il ruolo essenziale dei Centri Antiviolenza come primo punto di contatto sul territorio. Mimmo Bevacqua, capogruppo del PD, ha assicurato l’impegno del partito per un’approvazione della legge entro l’8 marzo, simbolo di una nuova stagione di civiltà per la Calabria.

 

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