Prima vittoria esterna stagionale per Alvini
Il Cosenza torna meritatamente alla vittoria sbancando il Città del Tricolore al termine di una partita di grinta e sostanza, dominata per larghi tratti – specialmente nella prima frazione – e rimasta con il risultato in bilico solo per la consueta imprecisione sotto porta e nell’ultimo passaggio della squadra rossoblù. Nella sfida fra ex – numerosi da ambo le parti – Alvini è riuscito mettere nel sacco Viali, soffocandone tutte le fonti di gioco con un pressing asfissiante molto alto e impedendo di fatto ai padroni di casa di imbastire qualsiasi iniziativa degna di nota. Solo nel finale, un po’ per un inevitabile calo fisico e un po’ per il timore di vedersi sfuggire un risultato fondamentale per rilanciare la propria classifica, gli ospiti hanno arretrato il loro raggio d’azione consentendo ai granata qualche sortita offensiva sfociata essenzialmente in alcune mischie davanti a Micai e in due conclusioni di testa sventate dal portiere dei Lupi.
UNDICI DI PARTENZA
Entrambi gli allenatori confermano la disposizione tattica del turno precedente, cambiando anche lo stesso numero di interpreti – probabilmente tenendo conto dei tre incontri ravvicinati proposti dal calendario: nel 4-3-2-1 di Viali vanno quindi in campo Libutti, Vergara, Reinhart e Portanova al posto di Fiamozzi, Stulac, Ignacchiti e Girma – tutti accomodatisi in panchina – con Marras che da mezzala si sposta dietro la punta; Alvini ripropone il 3-4-2-1 e sostituisce Hristov – squalificato -, Ciervo, Fumagalli e Zilli con Martino, Charlys, Rizzo Pinna e Strizzolo.
PRIMO TEMPO: COSENZA PADRONE DEL CAMPO, RICCIARDI LA SBLOCCA
I Lupi partono decisamente all’attacco, pressando e raddoppiando su ogni palla con Kouan e Florenzi che – a turno – affiancano Rizzo Pinna e Strizzolo nella prima linea di aggressione ai difensori di casa, costringendoli al rilancio lungo, facile preda dei giocatori rossoblù. Gli effetti si vedono già al 5’ quando Ricciardi costringe Fontanarosa all’errore, vince un rimpallo – forse toccando la palla con un braccio – e, arrivato a tu per tu con Bardi, tira addosso al portiere granata in uscita bassa disperata. Al 7’ Sersanti riceve da corner e gira di testa verso la porta avversaria ma il pallone termina a lato senza creare eccessiva apprensione a Micai. Al 20’ Florenzi controlla in area – sulla destra – un pallone proveniente da fallo laterale e arrivato in prossimità della porta, da posizione defilata, indirizza un violento destro verso la porta, costringendo Bardi ad un’altra difficile respinta. Ancora pericoloso Florenzi al 26’: il centrocampista dei Lupi prende palla sulla sinistra, si accentra e lascia partire un gran tiro da fuori area che passa a pochissimo dal palo destro, con il portiere di casa immobile. Al 39’ – proprio nel momento in cui sembrano tirare il fiato – gli ospiti passano in vantaggio. Ancora una volta è Florenzi che avvia l’azione prendendo palla in prossimità del centrocampo, combinando sulla sinistra con Caporale e Ricci e crossando al centro per Strizzolo che prolunga di testa all’indietro verso il centro dell’area di rigore: la palla supera Rizzo Pinna e raggiunge Ricciardi che la lascia scorrere e con un movimento quasi da centravanti la gira a incrociare, superando imparabilmente Bardi. Il gol premia i Lupi, propositivi e aggressivi per tutta la prima frazione che termina dopo un minuto di recupero.
SECONDO TEMPO: LUPI IN CONTROLLO CON LIEVE AFFANNO FINALE
La ripresa parte ancora con il Cosenza in avanti alla ricerca del colpo del KO. Al 46’ una palla da destra attraversa tutta l’area di rigore della Regia e arriva a Ricci che subisce un evidente pestone da Marras – molto nervoso e falloso per tutto il tempo in cui è rimasto in campo – e termina a terra: il check del VAR dura un paio di minuti, senza che l’arbitro Monaldi vada allo schermo a rivedere l’azione, ma non viene concesso il penalty – che sembrava potesse esserci. Al 55’ Sersanti vince un rimpallo a centrocampo e si proietta verso l’area calabrese dove Charlys – con ottima scelta di tempo – riesce a smorzare la conclusione che termina docilmente fra le braccia di Micai. Al 63’ Marras si rende responsabile – a centrocampo – di un brutto fallo su Rizzo Pinna, andando anche a strattonare il giocatore cosentino rimasto a terra: l’arbitro opta per il semplice cartellino giallo ma il VAR procede comunque con un check che – anche questa volta – non modifica la decisione assunta dal direttore di gara. Le due squadre – nonostante la classica girandola di sostituzioni – accusano un po’ la stanchezza, con il Cosenza si limita a controllare mentre i giocatori di casa buttano palloni in area dalla trequarti, alla disperata ricerca di una situazione favorevole o di un episodio che possa raddrizzare la partita. Ne vengono fuori diverse mischie confuse in cui i difensori dei Lupi riescono sempre – in qualche modo – a impedire conclusioni verso lo specchio della porta, limitandosi però a spazzare quando forse sarebbe stato più opportuno amministrare la palla per tenerla più lontana dall’area e correre meno rischi. All’85’, infatti, un rinvio corto della difesa rossoblù viene intercettato da Vergara che crossa immediatamente al centro per Portanova – incredibilmente solo in area piccola: il colpo di testa del giocatore granata è debole e centrale, facile preda di Micai. All’ultimo dei sette (!) minuti di recupero concessi da Monaldi, sull’ennesimo traversone di Vergara Meroni – in mezzo a un grappolo di giocatori di entrambe le squadre – stacca di testa e colpisce la parte superiore della traversa, probabilmente dopo una deviazione con la punta delle dita dell’estremo difensore dei Lupi.
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZE
La partita di Reggio Emilia ha ancora una volta evidenziato le caratteristiche del Cosenza di quest’anno: quando le gambe e il fiato tengono, i ragazzi di Alvini possono essere rognosi da affrontare per tutti gli avversari e possono fare risultato dovunque, anche trascendendo i propri limiti – tecnici e di esperienza – con la grinta e l’abnegazione trasmessi loro dal mister toscano. A questo va aggiunta l’identità tecnica inculcata nella squadra dall’allenatore e dal suo staff: indipendentemente dai suoi interpreti, il gioco dei Lupi è immediatamente riconoscibile per fraseggio, verticalità e aggressività, con tantissime conclusioni verso la porta avversaria. Nello stesso incontro, d’altra parte, si sono manifestati quegli aspetti che hanno fatto finora raccogliere meno di quanto seminato: la poca concretezza sotto porta, l’imprecisione e approssimazione nell’ultimo passaggio – a volte per eccessiva frenesia – ed alcune ingenuità nei duelli a centrocampo – dove, peraltro, si paga dazio anche a livello fisico, per le note scelte di mercato. Il vero punto di domanda è per quanto la squadra riuscirà ad andare oltre i propri limiti e se questo basterà a raggiungere l’agognata salvezza visto che gennaio è lontano e non è scontato – considerate le vicissitudini recenti e la mancanza di spiegazioni circostanziate da parte della proprietà – che la società intervenga sul mercato per integrare l’organico. La Reggiana di Viali è sembrata ben poca cosa, confusionaria e balbettante: le prossime partite diranno se la sconfitta patita contro i Lupi sia stata solo una partita sbagliata – comunque decisamente meglio preparata dal mister avversario – o se la causa vada ricercata in problemi più strutturali legati al tecnico e all’organico. Riguardo alla direzione di gara, dopo una prima frazione tutto sommato sufficiente, il signor Monaldi è incappato in una ripresa decisamente negativa: dall’intervento di Marras su Ricci in poi, l’arbitro è sembrato perdere sicurezza, quasi alla “ricerca spasmodica” di un episodio a favore dei padroni di casa nelle mischie in area di rigore dei Lupi, sollecitando continui check al VAR. La gestione dei cartellini è inoltre parsa non coerente, senza contare che dieci ammonizioni, per una partita sostanzialmente corretta, sono decisamente troppe. Incomprensibili, infine, i sette minuti (più uno) di recupero assegnati nella ripresa.
REGGIANA (4-2-3-1): Bardi; Libutti (82′ Fiamozzi), Meroni, Lucchesi, Fontanarosa (77′ Maggio); Vergara, Reinhart (82′ Cigarini), Sersanti; Marras (68′ Girma), Portanova; Vido (46′ Pettinari).
A disposizione: Motta, Stulac, Cigarini, Ignacchiti, Urso, Sampirisi, Cavallini, Kabashi, Nahounou.
Allenatore: Viali
COSENZA (3-4-2-1): Micai; Martino, Dalle Mura, Caporale (56’ Venturi); Ricciardi (65’ Cimino), Charlys, Florenzi (88’ Mazzocchi), Ricci; Kouan (46′ Kourfalidis), Rizzo Pinna; Strizzolo (56’ Zilli).
A disposizione: Vettorel, Baldi, Sankoh, Fumagalli, D’Orazio, Ciervo, Begheldo.
Allenatore: Alvini
ARBITRO: Monaldi di Macerata.
ASSISTENTI: Bresmes di Bergamo e Rigattieri di Finale Emilia.
IV UFFICIALE DI GARA: Pizzi di Bergamo.
VAR: Gualtieri di Asti.
ASSISTENTE VAR: Pezzuto di Lecce.
MARCATORI: 39’ Ricciardi (C)
NOTE: Spettatori: 8.529 di cui 508 ospiti. Ammoniti: Fontanarosa (R), Kouan (C), Florenzi (C), Caporale (C), Strizzolo (C), Meroni (R), Marras (R), Ricciardi (C), Sersanti (R), Kourfalidis (C) Angoli: 3-1. Recupero: 1′ pt, 8′ st. Possesso Palla: Reggiana 51 %; Cosenza 49 %