L’attaccante sigla la rete decisiva per il ritorno alla vittoria dei Lupi
In una umida serata di inizio marzo arriva il primo successo del Cosenza targato Tortelli-Belmonte. La vittoria – meritata per quanto visto in campo, per l’atteggiamento e l’applicazione messa in campo dalla squadra per tutta la durata dell’incontro – conferma i segnali incoraggianti visti al Braglia nel turno precedente e mantiene accesa una flebile fiammella di speranza per tentare di raggiungere una salvezza che avrebbe davvero del prodigioso. La situazione, infatti, rimane sportivamente disperata ma i due risultati positivi consecutivi possono dare al gruppo rossoblù quel pizzico di fiducia che sembrava smarrita da diverso tempo. L’esultanza – intensa e rabbiosa – al fischio finale e l’abbraccio collettivo a Garritano dopo la rete del vantaggio testimoniano inoltre quel senso di coesione indispensabile per poter continuare a provare la difficilissima risalita.
Viali ancora KO contro il Cosenza
La partita ha seguito il classico canovaccio di quando i punti iniziano a pesare di più: squadre molto accorte e guardinghe, gioco ridotto all’essenziale con l’obiettivo di fare male ma senza azzardare troppo. Probabilmente Viali – ex di turno come Meroni e Marras – aveva impostato una partita di attesa per poter sfruttare qualche amnesia dei padroni di casa, inevitabilmente costretti a rischiare di più perché obbligati a vincere. Il duo sulla panchina rossoblù ha invece optato per un inizio relativamente attendista, confermando inoltre la scelta di un centrocampo più solido – già visto a Modena – a cui si è aggiunta l’inventiva e la classe superiore di Garritano che – seppure un po’ sacrificato nella posizione di mezzala – è sempre stato nel vivo del gioco, favorendo una circolazione di palla più veloce e meno prevedibile. La presenza del cosentino doc ha portato benefici anche a Gargiulo – decisamente in crescita nelle ultime prestazioni – che ha goduto di maggiore libertà in fase di impostazione e nel proporsi sulla trequarti offensiva. Proprio da una di queste situazioni è nato il gol partita: al 26’ il centrocampista rossoblù ha anticipato nettamente un avversario in uscita e – in prossimità dello spigolo sinistro dell’area di rigore ospite – ha fatto partire un cross tagliato sui cui si è avventato di testa Artistico che – in torsione e anticipando il suo marcatore – ha indirizzato il pallone dove Bardi non poteva arrivare. Seconda rete consecutiva – e terza in totale – per il centravanti dei Lupi che però non potrà giocare al Ceravolo per squalifica, a causa di un’ammonizione decisamente eccessiva comminatagli dall’arbitro Pezzuto. La reazione della Reggiana allo svantaggio è stata praticamente nulla nel primo tempo mentre nella ripresa – complice anche l’ingresso di Maggio – la pressione è aumentata pur limitandosi – per la maggior parte delle occasioni – ad una serie di palloni buttati in area che hanno originato qualche mischia – risolta senza eccessivi patemi – davanti a Micai. L’unica occasione concreta degli ospiti si è verificata al 67’ quando – su un calcio di punizione in prossimità della linea di fondo e in corrispondenza del lato corto dell’area di rigore – i difensori rossoblù non si sono messi davanti alla palla, consentendo una battuta rapida a Vido che ha servito Vergara, il cui tiro di prima intenzione si è infranto sul palo – con Micai comunque in traiettoria – per poi perdersi sul fondo. Ancora una volta un’ingenuità clamorosa – su un aspetto basilare – stava per costare cara ai Lupi ma, una volta tanto, la dea bendata è stata benevola – cosa in verità assai rara in questa sciagurata stagione. Nel corso della ripresa è poi stato il Cosenza a sprecare – in contropiede – diverse occasioni per chiudere l’incontro, difettando nell’ultimo passaggio o nella conclusione finale o ancora per salvataggi disperati della difesa granata – clamorosa la parata di Bardi in pieno recupero su Rizzo Pinna imbeccato da Cruz. Il fischio finale ha quindi sancito la giusta affermazione dei padroni di casa e la terza sconfitta di Viali su tre incontri contro la sua ex-squadra.

Rimpianti e Rimorsi
La vittoria con la Reggiana, pur non avendo – si spera solo per il momento – un rilevante effetto pratico sulla classifica, ribadisce – come già avvenuto nel turno precedente – la volontà della squadra di non regalare niente a nessuno e di non lasciare nulla di intentato nella rincorsa a chi si trova davanti in classifica, provando a sopperire con grinta, disciplina e determinazione alle carenze tecniche. Osservare la pochezza dei granata e ripensare alle squadre affrontate finora nel corso del campionato, alimenta – inevitabilmente – notevoli rimpianti per le occasioni perse o sfumate nei minuti finali: tante situazioni in cui sarebbe bastato avere qualche elemento con più esperienza o con più qualità in grado di garantire quella maggiore tenuta mentale che è mancata nei momenti topici, compromettendo quasi irrimediabilmente la stagione. Tutte queste carenze – tecniche, organizzative, strutturali – sono inequivocabilmente ascrivibili alla proprietà che dovrebbe provare rimorso per il patrimonio sportivo, di passione ed economico che ha dilapidato – per incoscienza, per incapacità o per un disegno di sfruttamento preordinato – nel corso degli anni, dimostrando mancanza di lungimiranza e miope propensione all’immediato, finendo però per prosciugare – in maniera ancora incomprensibile visti gli investimenti quasi nulli nell’ambito sportivo – tutte le risorse societarie. Il futuro del Cosenza viaggia quindi su un doppio binario: da una parte quello sportivo, che poggia unicamente sulla coesione del gruppo e che non può andare oltre l’orizzonte della partita successiva perché la deficitaria situazione di classifica non permette di fare calcoli o tabelle; dall’altro lato quello societario, con un cambio di gestione sempre più necessario e indispensabile per poter garantire – vista la difficilissima situazione economica – l’esistenza stessa del Cosenza Calcio. Il palesarsi di un’altra trattativa per rilevare il testimone da Guarascio non deve diventare – per quest’ultimo – un’altra scusa per procrastinare ulteriormente la decisione di passare la mano, puntando magari ad un’asta al rialzo fra i soggetti interessati o – peggio – aspettando di vedere come si conclude il campionato, nel tentativo di restare in sella a seguito di un ennesimo complicatissimo miracolo.

COSENZA (3-5-2): Micai; Dalle Mura, Venturi, Caporale; Ricciardi (81′ Cimino), Kouan, Gargiulo, Garritano (69′ Charlys), Ciervo (63′ D’Orazio); Fumagalli (69′ Rizzo Pinna), Artistico (81′ Cruz).
A disposizione: Vettorel, Zilli, Sgarbi, Mazzocchi, Ricci, Kourfalidis, Hristov.
Allenatore: Tortelli-Belmonte
REGGIANA (4-3-2-1): Bardi; Sampirisi, Meroni, Sosa, Libutti (73′ Cigarini); Sersanti, Reinhart (45′ Maggio), Ignacchiti (82′ Girma); Portanova (62′ Pettinari), Marras (62′ Vergara); Vido.
A disposizione: Sposito, Fiamozzi, Urso, Lucchesi, Kumi, Kabashi, Nahounou.
Allenatore: Viali
ARBITRO: Pezzuto di Lecce.
ASSISTENTI: Margani di Latina e Barone di Roma 1.
IV UFFICIALE DI GARA: Madonia di Palermo.
VAR: Camplone di Pescara.
ASSISTENTE VAR: Muto di Torre Annunziata.
MARCATORI: 26’ Artistico (C)
NOTE: Spettatori: 2.804 di cui 104 ospiti. Ammoniti: Artistico (C), Gargiulo (C), D’Orazio (C), Sosa (R), Cruz (C), Sersanti (R), Kouan (C), Sampirisi (R)
Angoli: 5-6. Recupero: 4′ pt, 6′ st. Possesso Palla: Cosenza 41 %; Reggiana 59 %