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L’albero delle noci è anche un video

Supportata dalla Calabria Film Commission, la versione clip della hit sanremese di Brunori Sas, girata in Calabria, è un valzer cosmico in cui la famiglia diventa un sistema solare

Nel caleidoscopico universo di Sanremo, martedì è arrivato anche Brunori Sas con “L’albero delle noci”, la canzone che lo porta sul palco del 75° Festival. A ruota, è uscito pure il videoclip del brano, girato in Calabria, presso la suggestiva cornice della Cooperativa Sociale Arcadinoè di Vadue di Carolei (Cosenza), prodotto da Borotalco TV e sostenuto dalla Calabria Film Commission, sempre in prima linea nella promozione della nostra terra e dei suoi talenti per continuare a scrivere la storia di una Calabria che, giorno dopo giorno, si conferma protagonista indiscussa nel panorama culturale nazionale.

Il videoclip di “L’albero delle noci” è il risultato di un processo creativo lungo e, come ha avuto modo di sottolineare lo stesso Brunori, “con una gestazione alquanto lunga”. L’idea, nata tra riflessioni e visioni cinematografiche ispirate a un film di Béla Tarr, “Le armonie di Werckmeister”, ha portato l’artista e il regista calabrese Giacomo Triglia a immaginare una scenografia in cui il tempo sembra sospeso, dove ogni membro della famiglia assume il ruolo di un pianeta in orbita. In questo scenario surreale, la piccola Fiammetta – figlia di Brunori – diventa il Sole, irradiando luce e calore e guidando con innocenza e determinazione la coreografia di un sistema cosmico personale.

Il videoclip, concepito come un piano sequenza quasi ininterrotto, si presta a raccontare non solo il brano, ma l’intera essenza della vita familiare di Brunori. Con un tono ironico e delicato, l’artista stesso ha svelato che l’idea di rappresentare il proprio universo intimo, fatto di affetti e ricordi, non è venuta subito. “Non riuscivamo a trovare un’idea che ci convincesse davvero”, ha dichiarato, lasciando intendere che, a volte, l’ispirazione richiede tempo e pazienza. E così, tra un tirocinio creativo e l’altro, è nata l’immagine di una festa di compleanno cosmica, in cui il tempo gioca a nascondino tra passato e presente: una Fiammetta adulta, simbolo di memoria e nostalgia, che ritorna sul luogo della festa con uno sguardo malinconico, quasi a voler ricordare che ogni istante, per quanto fugace, contiene in sé l’eternità.

La scelta di girare il videoclip in pellicola non è casuale: essa conferisce al progetto una qualità estetica che si discosta dalle convenzioni digitali, restituendo quel senso di tempo sospeso che si fonde con il mood del brano. È un’esperienza visiva che, tra ironia e tenerezza, invita lo spettatore a guardare oltre la superficie, a scoprire come l’ordinario possa essere trasformato in straordinario grazie alla forza della narrazione e alla magia del cinema.

E mentre “L’albero delle noci” scandisce il debutto di Brunori Sas sul palco di Sanremo, la canzone stessa, intrisa di un’atmosfera familiare e intima, diventa il manifesto di un’artista che sa reinventarsi senza mai tradire le proprie radici. Il brano, destinato anche a dare il titolo al nuovo album in uscita il 14 febbraio per Island Records, si presenta come un invito a vivere la vita come una festa, a celebrare il legame indissolubile tra gli affetti più cari e l’infinito movimento del tempo.

Con il suo Tour 2025 all’orizzonte, questo progetto rappresenta un ulteriore tassello nella continua evoluzione artistica del cantautore, che, con ironia e maestria, sa farci sorridere e riflettere al tempo stesso. Insomma, se c’è qualcosa che il videoclip e la partecipazione a Sanremo ci insegnano, è che anche un semplice “albero delle noci” può trasformarsi nell’epicentro di un universo fatto di emozioni, ricordi e, perché no, di un pizzico di follia

 

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