mercoledì, Febbraio 5, 2025
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Neonata rapita a Cosenza: i legali della famiglia diffidano la clinica “Sacro Cuore” per omessa vigilanza

Gli avvocati della famiglia di Sofia Cavoto, la neonata rapita il 21 gennaio dalla cinquantunenne Rosa Vespa e poi ritrovata dalla Polizia, hanno presentato una diffida alla Procura di Cosenza contro la clinica "Sacro Cuore". Contestano l'omessa custodia e vigilanza sui pazienti, in particolare sui neonati, e non escludono ulteriori azioni legali

Gli avvocati della famiglia di Sofia Cavoto, la neonata rapita il 21 gennaio dalla cinquantunenne Rosa Vespa e poi ritrovata dalla Polizia a distanza di poche ore, hanno presentato una diffida alla Procura della Repubblica di Cosenza contro la società “IGreco”, proprietaria della clinica “Sacro Cuore”. L’episodio del rapimento è avvenuto proprio all’interno della struttura sanitaria, sollevando gravi interrogativi sulla sicurezza dei pazienti, in particolare dei neonati.

Gli avvocati Chiara Penna e Paolo Pisani, rappresentanti legali della famiglia Cavoto, hanno contestato alla clinica “l’omessa custodia e vigilanza sui pazienti ricoverati, con particolare riferimento ai minori neonati“. Nel documento di diffida si legge che il rapimento della piccola Sofia e il conseguente trauma subito dalla madre, Valeria Chiappetta, dal padre, Federico Cavoto, e dall’intera famiglia, sono dirette conseguenze della mancata protezione da parte della struttura.

“Non si escludono ulteriori integrazioni di querela da porre all’attenzione del sostituto Procuratore della Repubblica Antonio Bruno Tridico, titolare del fascicolo d’inchiesta aperto sul sequestro”, hanno aggiunto i legali. Le indagini difensive sono ancora in corso e potrebbero portare alla luce ulteriori responsabilità della clinica in relazione a condotte penalmente rilevanti.

La vicenda ha scosso l’opinione pubblica e riportato l’attenzione sulla sicurezza nelle strutture sanitarie, specialmente nei reparti di neonatologia. La famiglia Cavoto, attraverso i suoi legali, ha chiesto giustizia e garanzie affinché episodi simili non si ripetano in futuro.

Mentre le indagini proseguono, la clinica “Sacro Cuore” dovrà rispondere delle accuse mosse dagli avvocati Penna e Pisani, che continuano a mantenere un rigoroso riserbo sulle attività investigative in corso.

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