Il Museo Archeologico di Lamezia Terme ha ospitato, ieri e oggi, la presentazione di un progetto chiave per il sistema museale regionale: “Digitalizzazione del patrimonio culturale”. Questa iniziativa, finanziata dai fondi PNRR, rappresenta un passo strategico per modernizzare l’accesso al patrimonio culturale della Calabria, rendendolo più fruibile per le generazioni presenti e future.
Il progetto coinvolge, oltre al museo lametino, il Museo Archeologico Metauros di Gioia Tauro, il Museo Archeologico “Capialbi” di Vibo Valentia e il prestigioso Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. L’obiettivo principale è utilizzare le nuove tecnologie per ampliare l’accessibilità e la valorizzazione dei beni culturali custoditi in queste istituzioni.
Un progetto strategico nel Piano nazionale di digitalizzazione
Le attività previste rientrano nel Sub-investimento M1C3 1.1.5 del Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND), che rappresenta la visione strategica del Ministero della Cultura per promuovere la trasformazione digitale tra il 2022 e il 2026.
Il PND punta a coinvolgere musei, archivi, biblioteche e istituzioni culturali statali nella conservazione e valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali. La digitalizzazione non è solo un mezzo per proteggere e conservare il patrimonio, ma anche uno strumento per raccontarlo e condividerlo in modo innovativo.
Un’unica biblioteca culturale nazionale
«La digitalizzazione del patrimonio culturale è essenziale per la protezione, la ricerca e la promozione di beni materiali e immateriali provenienti da tutte le istituzioni culturali. Il nostro obiettivo è creare un’unica grande biblioteca nazionale, che unisca il patrimonio della Calabria a quello del resto del Paese», ha dichiarato il consigliere regionale Sabrina Mannarino (Fdi), delegata dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per inaugurare i lavori.
Collaborazione e innovazione per il futuro della cultura calabrese
Il progetto vede la sinergia tra la Regione Calabria, i direttori dei musei coinvolti, la Digital Library e il Consorzio Maggioli. L’aspettativa comune è quella di ampliare significativamente il pubblico dei musei statali calabresi, incoraggiando una maggiore fruizione e apprezzamento del patrimonio storico e artistico della regione.
I musei calabresi si preparano così a diventare luoghi accessibili non solo fisicamente, ma anche digitalmente, trasformando l’esperienza culturale e avvicinando un pubblico sempre più ampio alle bellezze della Calabria.
Un nuovo capitolo per la cultura calabrese è iniziato, in cui passato e futuro si incontrano grazie alla potenza della tecnologia.