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La stagione concertistica “l’Hera della Magna Grecia” apre le porte alla musica lirica

La cantante lirica svedese Cecilia Hjortsberg, vincitrice del primo premio al concorso internazionale “Gran Prize Virtuoso” di Salisburgo, si esibirà domenica 27 ottobre, alle ore 19.00, nell’Auditorium dell’Istituto Pertini di Crotone, accompagnata dall’Orchestra “O. Stillo”, diretta dal Maestro Fernando Romano.

Il concerto, “La vocalità nell’opera”, rappresenta un nuovo appuntamento con la musica internazionale, nell’ambito della 44° Stagione concertistica “L’Hera della Magna Grecia”, promossa dalla Beethoven Acam. La soprano Hjorstberg lavora al “Royal Theatre” di Copenaghen; negli ultimi anni, ha interpretato una serie di ruoli principali, come Desdemona nell’opera “Otello” di Verdi eseguita al Takkeloftet presso la Royal Danish Opera, Violetta ne “La Traviata” di Verdi, Giorgetta ne “Il Tabarro” di Puccini produzione dell’Opera i Provinsen e Michaela nella “Carmen” di Bizet, che ha rappresentato al St. Margherita di Vienna.

Domenica, insieme all’orchestra calabrese, si esibirà in un programma ricco di brani tratti dai repertori di Giacomo Puccini, Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi, Johan Svendsen e tanti altri.

Prosegue con successo la seconda parte della Stagione L’Hera della Magna Grecia, ideata da Maria Rosa Romano, presidentessa della Beethoven Acam, e dal direttore artistico, Maestro Fernando Romano, finanziata dal Ministero Mic – Dipartimento dello spettacolo, dalla Regione Calabria ad esito dell’Avviso “Eventi di Promozione Culturale 2024. DDG n. 3792 del 20/03/2024. PAC Calabria 2014-2020 ASSE VI Azione 6.8.3”, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Crotone.

La rassegna si distingue per la varietà di stili e contenuti. L’ultimo concerto, tenutosi il 19 ottobre nella barocca Chiesa di Santa Chiara a Crotone, ha visto protagonista il “Trio Casella”, composto dal trombettista americano Michael Alexander Applebaum e dai maestri Claudio Di Massimantonio (organo) e Mauro Marcaccio (tromba). Il programma ha spaziato dalla polifonia del periodo rinascimentale e barocco alla musica contemporanea.

“L’organo positivo del ‘750, messo a disposizione dal parroco don Giovanni Barbara, ha offerto sonorità ancestrali, mentre le trombe hanno regalato un suono squillante di altri tempi. Il carattere spesso enigmatico e “reservato” della musica barocca – spiega il direttore artistico Fernando Romano – ha reso l’esecuzione magnetica, mostrando l’adesione a quel “buon gusto” che era fondamentale per gli artisti dell’epoca. La flessibilità e la libertà espressiva dell’improvvisazione ha arricchito il concerto, grazie all’abilità dei veri professionisti in scena. È stata una esecuzione dal carattere vivido, con sfoggio di grande espressività e precisione tecnica, accompagnata dal suono sempre carezzevole e cristallino degli strumenti”. Il programma del concerto includeva brani di J. Clarke, G.F. Haendel, J.P. Sweelinck, J.P. Rameau, un anonimo del XVI secolo, Luis-C. Daquin, A. Iacolenna, F.C. De San Jaronimo, G. Morandi ed E. Morricone. Un viaggio affascinante nella produzione artistico-musicale di un periodo storico ricco di bellezza e profondità.

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