Nel giorno del suo 110° compleanno il Cosenza fallisce ancora una volta l’opportunità di fare il definitivo salto di qualità verso le zone alte della classifica e rimedia – davanti al pubblico delle grandi occasioni – una sconfitta immeritata e auto-procurata. La Sampdoria si è presentata in campo abbottonatissima, con il primario obiettivo di non prenderle – intasando gli spazi nella propria trequarti difensiva – e nella speranza di sfruttare qualche contropiede. In realtà, per come si stava sviluppando la partita nel primo tempo, sembrava evidente che i doriani – un po’ come successo nella gara di andata -, senza il fattivo e autolesionistico contributo dei padroni di casa, non sarebbero mai riusciti a segnare. I rossoblù, infatti, nel momento in cui sembravano poter alzare il ritmo di gioco per sbloccare l’incontro, sono incappati – in rapida successione – in due episodi sconsiderati che hanno finito per indirizzare la partita in favore degli ospiti.
FORMAZIONI DI PARTENZA
Caserta conferma modulo e formazione della vittoria di Lecco con il solo cambio obbligato dello squalificato Venturi con Fontanarosa. Pirlo conferma gli uomini schierati nel turno precedente, passando però dal 3-4-3 al 3-5-1-1.
PRIMO TEMPO: DISCRETO INIZIO DEL COSENZA, POI L’UNO-DUE BLUCERCHIATO
Le due squadre entrano in campo accolte dai fuochi d’artificio dietro la Curva Bergamini, dopo una festa nel pre-partita onestamente non esaltante, troppo incentrata sulla presenza di autorità e personalità, con pochi giocatori del passato, ridotti peraltro ad una presenza marginale. Al 4’ Barreca – dopo un contropiede condotto in solitaria – conclude in diagonale lontano dai pali di Micai. All’8’ Tutino in dribbling ripetuto sulla destra arriva vicino all’area piccola: il passaggio all’indietro verso Mazzocchi viene intercettato dalla difesa doriana e l’azione sfuma. Al 14’ Frabotta crossa al centro da sinistra per Tutino ma il colpo di testa dell’attaccante napoletano finisce sull’esterno della rete. Al 21’ ancora Frabotta serve Tutino che conclude, costringendo Stankovic a rifugiarsi in calcio d’angolo. Al 23’ la Sampdoria passa inaspettatamente in vantaggio: Zuccon perde palla a centrocampo, Darboe riceve da un compagno e percorre una trentina di metri palla al piede senza che nessuno lo affronti, arriva al limite dell’area e piazza la palla all’angolino basso alla sinistra di Micai. Al 26’, con il Cosenza ancora intento a riorganizzarsi, i blucerchiati raddoppiano: Barreca mette in mezzo un pallone senza pretese, Fontanarosa si perde De Luca che da due passi supera nuovamente Micai. I padroni di casa provano a scuotersi ma faticano a trovare spazi contro una Sampdoria arroccatissima e ottengono solo qualche corner in serie. Al 44’ Yepes viene anticipato seccamente da Praszelik che avanza fino al limite dell’area avversaria e serve Tutino il cui tiro a giro viene parato in tuffo da Stankovic. Dopo tre minuti di recupero finisce il primo tempo con gli ospiti inaspettatamente in doppio vantaggio.
SECONDO TEMPO: GIOCO FRAMMENTATO, PRESSIONE STERILE DEL COSENZA, FRABOTTA RIACCENDE LA SPERANZA
Il Cosenza inizia da subito a chiudere la Samp nella propria trequarti difensiva ma gli spazi sono davvero risicati e occupati massicciamente dai giocatori ospiti, costantemente in 10 dietro la linea della palla, rendendo – di fatto – la pressione esercitata dai Lupi improduttiva. Al 70’, su calcio d’angolo dalla sinistra, Camporese conclude di testa centralmente e il portiere doriano può bloccare a terra senza problemi. Al 75’, su calcio d’angolo battuto da Calò, Frabotta irrompe di testa e rianima le speranze del Marulla. Al 78’ i Lupi sfiorano il pareggio con un gran tiro da fuori area di Zuccon su cui Stankovic si supera, deviando lateralmente. Il Cosenza continua a premere disordinatamente ma – con le energie ed il morale che calano e le perdite di tempo ripetute e continue degli ospiti – non riesce più a rendersi pericoloso.
SERVE PIÙ CHE MAI UN’ALTERNATIVA
Il Cosenza, nonostante un inizio di partita confortante e l’impegno profuso per tutti i novanta minuti, perde una partita che poteva rappresentare una svolta della stagione: la sconfitta arriva per due distrazioni difensive ma anche per l’incapacità di trovare una chiave per scardinare la difesa di un avversario chiuso come un’ostrica. Più volte in questa stagione – quando l’antagonista di turno ha intasato gli spazi e le fasce – non si è riusciti a trovare una soluzione alternativa per riuscire a far saltare i bunker e consentire agli attaccanti di essere pericolosi o segnare. Le qualità tecniche del reparto offensivo sono indubbie e sarebbe davvero delittuoso continuare a non riuscire a sfruttarle pienamente quando la squadra che si affronta fa – come la Samp – densità difensiva ad oltranza. Contro il Parma ci sarà un’immediata occasione di riscatto per riprendere slancio in vista della partita con il Catanzaro. A proposito della partita con i corregionali, prima che si parta con i soliti appelli delle autorità di entrambe le città, va chiarito un aspetto fondamentale: per una questione di correttezza e parità di trattamento nei confronti delle due tifoserie, i posti disponibili al Marulla per i sostenitori catanzaresi dovranno essere esattamente 750 così come per i tifosi rossoblù all’andata. Qualsiasi numero differente rappresenterebbe un abuso e una disparità inaccettabile. Tornando alla Sampdoria, la squadra genovese ha disputato una partita attenta, venendo premiata ben oltre i propri meriti dalle “disavventure“ difensive del Cosenza. Pirlo – pur con le attenuanti delle numerose assenze – sembra ancora lontano dall’aver dato un’impronta riconoscibile e un gioco efficace alla sua squadra. Inoltre è stato veramente disdicevole vedere la reiterazione continua – da campionato dilettantistico – di scenette e sceneggiate varie per perdere tempo già dalla mezzora del primo tempo, specialmente da parte di Darboe e Stankovic. Purtroppo l’arbitraggio – decisamente insufficiente – del signor Di Marco ha concesso veramente di tutto agli ospiti da questo punto di vista, causando nella seconda frazione un gioco spezzettato all’inverosimile, mostrando invece un atteggiamento inutilmente aggressivo in situazioni in cui non era assolutamente necessario.
COSENZA (4-2-3-1): Micai; Gyamfi, Fontanarosa, Camporese, Frabotta; Praszelik (66’ Calò), Zuccon (80’ Voca); Canotto (55’ Antonucci), Mazzocchi (80’ Crespi), Tutino; Forte (66’ Florenzi).
A disposizione: Lai, Marson, Barone, D’Orazio, Occhiuto, Marras, Novello.
Allenatore: Caserta
SAMPDORIA (3-5-1-1): Stankovic; Ghilardi, Piccini, Gonzalez; De Paoli, Kasami, Yepes, Darboe, Barreca (80’ Giordano); Alvarez (67’ Benedetti); De Luca.
A disposizione: Leoni, Langella, Ravaglia, Askildsen, Alesi, Tantalocchi, Girelli, Stojanovic, Pozzato, Ntanda, Uberti.
Allenatore: Pirlo
ARBITRO: Di Marco di Ciampino
ASSISTENTI: Ceccon di Lovere e Arace di Lugo di Romagna
IV UFFICIALE DI GARA: Rinaldi di Bassano del Grappa
VAR: Paterna di Teramo
ASSISTENTE VAR: Di Martino di Teramo
MARCATORI: 23’ Darboe (S), 26’ De Luca (S), 75’ Frabotta (C)
NOTE: Spettatori: 14.403 di cui 121 ospiti. Ammoniti: De Paoli (S), Fontanarosa (C), Darboe (S), Florenzi (C), Gonzalez (S), Yepes (S)
Angoli: 12-0. Recupero: 3′ pt, 7′ st
Possesso palla: 60 % Cosenza, 40 % Sampdoria