sabato, Novembre 30, 2024
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Alla festa del Cosenza, manca il … Cosenza

Una festa, senza … lieto fine. Per i 110 anni del Cosenza, gli oltre 14mila che hanno riempito di luci, canti, passione, amore, colore, fuochi d’artificio e sorrisi, gli spalti del “Marulla”, avevano sognato e sperato in un finale diverso: 3 punti e un bel salto verso le posizioni playoff.

Invece, alla fine del 96′, a festeggiare, è stata solo la Sampdoria che, con il minimo sforzo, ha raggiunto il massimo risultato.

Il Cosenza, travolto, disorientato, probabilmente, mentalmente ed emotivamente intimorito, dall’entusiasmo generale, ha finito per offrirsi come regalo ai doriani. I due gol della squadra di Pirlo, infatti, più che merito dell’imprevedibilità tecnica, della grinta tattica e della imponente fisicità dei blucerchiati, sono nati da due grosse disattenzioni dei Lupi.

Tutto, si è consumato tra il 23′ il 26′. L’uno-due, con cui la squadra di Caserta, ha “omaggiato” la Samp, ha steso i Lupi ma, non ha spento, né abbassato le luci della passione rossoblù e i decibel dell’amore di uno stadio intero che, fino al triplice fischio finale, ha tifato e spinto i Lupi, sognando il pareggio e sperando, anche, in una commovente “remuntada”. Ma, purtroppo, non è andata così.

La festa dei 110 anni dei Lupi, verrà archiviata con uno di quegli slogan del tipo “avremmo voluto tanto riuscirci, ma…”.

Al compleanno dei Lupi, oltre agli oltre 14mila, hanno partecipato in tanti: Mauro Balata, presidente della Lega di serie B; Fabio Cannavaro, campione del Mondo con l’Italia nel 2006 e vincitore, proprio nello stesso anno, del Pallone d’oro (si è fermato con tutti, stringendo mani e accettando di prestarsi per tanti selfie con tanti tifosi, ndc); gli ex diesse dei Lupi Mauro Meluso, cosentino doc, attuale uomo mercato del Napoli, Stefano Trinchera, altro ex direttore sportivo, Gianluca Di Marzio, uomo simbolo di Sky, legato a Cosenza e al Cosenza, per via di quell’amore viscerale che lega la storia calcistica rossoblù a suo padre Gianni, indimenticato capo “branco” e artefice della storica promozione dei Lupi a Monopoli, in quella fantastica stagione dell’88, presenti anche tutti sindaci dei 155 comuni della provincia di Cosenza.

E, poi, ad una festa, i più attesi, sono i bambini. E, ieri, in tutti i settori dello stadio, ce n’erano davvero tanti. Tenuti per mano dai papà, in braccio ai nonni e tenuti sulle spalle dagli zii. Perché, l’amore per il Cosenza, si tramanda.

Da generazione in generazione. Ogni festa che si rispetti, ha il suo ricco bouffe. Durante l’intervallo, gli ospiti delle poltronissime Vip e del settore autorità, muniti di appositi braccialetti, rigorosamente rossoblù, hanno affollato l’area ristoro, mostrando il loro compiacimento al patron Guarascio per la prelibatezza e gustosità dei cibi offerti e per la perfetta organizzazione del compleanno.

A fine partita, si è sciolta la tensione di Nicola Legrottaglie, ex difensore della Juventus, attuale direttore tecnico proprio della Samp che, ha guardato la partita con altri componenti dello staff dirigenziale doriano.

Lentamente lo stadio si è svuotato e il popolo rossoblù, anche se con parecchio rammarico e tanta delusione, si è incamminato verso le proprie case. Ma, anche se, non sono arrivati i tre punti, anche se non c’è stato il lieto fine, anche se e, tanti altri se, alla fine, il Cosenza, comunque si ama. Perché, in fondo, di questi due meravigliosi colori, non possiamo, davvero, farne a meno.

Forza Lupi, senza se e senza ma.

festa
foto di Michele De Marco
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foto di Michele De Marco
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