I Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza, nell’ambito dell’attività di polizia economica e finanziaria e di controllo economico del territorio, hanno svolto un’importante iniziativa volta a contrastare l’evasione dell’IMU nelle fittizie residenze presso le “case estive”.
L’obiettivo era impedire l’indebito beneficio delle agevolazioni ed esenzioni, segnalando all’Ufficio Tributi del Comune di Scalea l’omesso pagamento di circa 830.000,00 euro di IMU su una base imponibile catastale di oltre 32 milioni di euro. Le Fiamme Gialle della Tenenza di Scalea hanno analizzato oltre 500 posizioni a rischio incrociando i dati degli acquisti presso l’anagrafe comunale con le banche dati in uso al Corpo.
Grazie a queste operazioni, è stato dimostrato che molti iscritti all’anagrafe comunale non dimoravano stabilmente ed abitualmente nel luogo dichiarato come residenza principale, perdendo quindi il diritto all’esenzione dall’IMU. Sono stati effettuati sopralluoghi mirati sugli immobili dichiarati come “casa vacanza” che hanno evidenziato l’assenza di residenti durante i periodi autunnali/invernali.
Inoltre, sono stati analizzati i consumi energetici che si sono rivelati bassi e non rappresentativi di una dimora stabile, confermando l’assenza del contribuente per gran parte dell’anno. In alcuni casi, è stato riscontrato anche l’esercizio di attività imprenditoriali o percezioni di reddito di lavoro dipendente in altre regioni, a distanza tale da non permettere il pendolarismo, con la disponibilità di un’altra proprietà o la residenza del nucleo familiare. Sono 368 i contribuenti che, sfruttando la fittizia residenza, hanno evaso l’Imposta Municipale Unica sulle abitazioni di proprietà negli ultimi cinque anni nel Comune di Scalea. Questo fenomeno ha coinvolto 205 cittadini italiani e 163 stranieri.
L’attività condotta dalla Guardia di Finanza di Scalea testimonia l’impegno costante delle Fiamme Gialle nella lotta all’evasione fiscale, che contribuisce alla ripresa e al rilancio dell’economia del paese e favorisce una più equa ripartizione del prelievo fiscale tra i cittadini, seguendo il principio del “pagare tutti per pagare di meno”.
