Arrestati in Niger quattro ministri, un ex ministro e il leader del partito di Mohamed Bazoum, il presidente eletto rovesciato da un colpo di Stato mercoledì.
Lo rende noto il partito presidenziale con una dichiarazione all’Afp.
“Dopo il sequestro del presidente della Repubblica Mohamed Bazoum, i golpisti ci riprovano e moltiplicano gli arresti illegali”, ha denunciato il Partito nigerino per la democrazia e il socialismo (Pnds).
Questa mattina sono stati arrestati il ministro del petrolio Mahamane Sani Mahamadou – figlio dell’ex presidente Mahamadou Issoufou – e il ministro delle miniere Ousseini Hadizatou. I golpisti hanno anche “arrestato il presidente del Comitato esecutivo nazionale del Pnds, Fourmakoye Gado. Questo segue gli arresti del ministro dell’Interno e del Decentramento, Hama Amadou Souley, del ministro dei Trasporti, Oumarou Malam Alma, e del deputato ed ex ministro della Difesa, Kalla Moutari”, ha dichiarato il partito. Il partito “chiede” il “rilascio immediato” dei ministri arrestati e “sequestrati ingiustamente”, affermando di temere che il Niger si stia avviando verso “un regime dittatoriale e totalitario”.
Fonti vicine alla presidenza hanno riferito anche dell’arresto del ministro dell’Educazione professionale, Kassoum Moctar.
Gli arresti arrivano in un momento in cui la giunta ha rilasciato una dichiarazione in cui invita “tutti gli ex ministri e i direttori delle istituzioni a restituire ai vari dipartimenti e direzioni ministeriali tutti i veicoli ufficiali messi a loro disposizione” entro oggi.
Il presidente Bazoum è tenuto in ostaggio nella sua residenza dai membri della sua guardia del corpo da mercoledì mattina. Ha parlato telefonicamente con diversi capi di Stato e altre personalità degli Stati partner del Niger, come Francia e Stati Uniti.